il bitcoin non e che un problema "mentale",se le banche ragionassero a freddo si renderebbero conto(come le banche tedesche) che non e un nemico da combattere che non sottrae loro guadagni anzi puo essere una ulteriore fonte di guadagno a cominciare anche solo dalle fee per la loro custodia fino alle varie(infinite) opzioni di investimento...
Assolutamente d’accordo.
I problemi però per le banche sono fondamentalmente due:
1. I regulator non sono per nulla contenti del framework bitcoin. Manca totalmente un assetto regolamentare completo che permetta loro di controllarne completamente il workflow. Questo è un problema reale, ma forse lentamente qualcosa sta cambiando, perché se lo fanno le banche tedesche allora non vedo perché non possano farò le banche italiane.
2. Una “paura dovuta all’ignoranza”. Nelle banche italiane non si capisce la differenza tra quadriga e BAKKT, tra bitcoin e bitcoin cash o dentacoin. Unito alla mancanza di un quadro regolamentare ben definito (“la banche italiane non hanno dei veri e propri “cuor di leone” nei reparti di compliance) considerano il rischio reputatizionale troppo alto: fondamentalmente hanno paura di vedere il proprio nome associato ad una “truffa bitcoin” o peggio ad una “multa bitcoin”.
Insomma, la situazione non è rosea.
Ovviamente sappiamo tutti come finirà: quando il mercato sarà sviluppato e già i soldi si saranno fatti, saranno lì a rincorrere sugli altri, cercando di racimolare le briciole della torta che AG ed vano bellamente ignorato.