Vi parlo in tutta onestà. Non credo che il futuro dell'Italia sarà sicuramente roseo.
Forse non finiremo come la Grecia e sicuramente non faremo la fine del Venezuela ma per me stiamo rischiando troppo.
Visto che l'idea di convertire tutto in BTC ed essere banca di me stesso mi sembra esagerata come cosa, quale banca estera potrei valutare?
Cerco qualcosa che non risenta degli effetti dell'andamento dell'Italia. Poi chiaro che se l'UE si scioglie o se scoppia la WW3 c'è comunque poco da fare.
Diciamo che cercavo una soluzione alternativa all'avere tutti i soldi in Italia. Avete qualche idea?
Se cerchi qualcosa che non risenta dell'andamento dell'Italia dobbiamo scartare qualsiasi banca europea, vista la quantità di debito pubblico italiano che è nelle loro mani.
E considerato che una crisi debitoria italiana seria non lascerebbe molte speranze di sopravvivenza all'euro e al sistema bancario europeo, in assenza di un gigantesco piano si salvataggio e relativa stampa furibonda di carta moneta.
Anzi, le banche italiane perlomeno si avvantaggiano della atavica mostruosa propensione al "risparmio" liquido degli italiani, senza la quale (e senza gli aiuti pubblici) e da mò che avrebbero chiuso bottega.
E non è che di là dall'oceano stiano molto meglio, visto che da quelle parti al rally del debito pubblico iniziato con le guerre di Bush figlio ed esploso con le amministrazioni Obama e Trump, si somma un debito privato anch'esso fuori da tutti i canoni di sostenibilità. E si sa che quando i debitori smettono all'improvviso di pagare, i creditori troppo esposti ne pagano le conseguenze a catena, che è poi in parole molto povere quello che accadde 10 anni fa con la crisi dei mutui subprime. Solo che adesso le proporzioni delle conseguenze sarebbero superiori di ordini di grandezza difficilmente quantificabili.
La realtà è che in un mondo e in un'economia così globalizzata e interconnessa è molto difficile che gli effetti di una crisi monetaria molto seria ad una delle prime 10 potenze economiche mondiali non abbiano ripercussioni a cascata su scala mondiale. E le banche sono il primo anello debole della catena visto che sulle loro spalle grava il peso di un'economia basata sul debito e di una ricchezza effimera creata mediante il moltiplicatore monetario.
Il problema è semmai che operando in regime di sostanziale monopolio si avvantaggiano del fatto che tutti noi abbiamo bisogno di esserne clienti.
Io sono riuscito a vivere senza carta di credito ma al momento non potrei vivere, purtroppo, senza conto corrente bancario. Anche perché essendo un lavoratore dipendente il mio datore di lavoro mi paga lo stipendio solo con bonifico.
Cerco di prelevare il più possibile in contanti e convertire la parte che non mi serve per le spese correnti in bitcoin il prima possibile, ma in ogni caso sono anch’io “ostaggio” come tutti di un “fornitore di servizi” che non scegliamo, ma a cui siamo purtroppo legati per mancanza di alternative.
Ed è indubbio che senza questo monopolio molti degli istituti di credito non potrebbero sopravvivere. Hanno bisogno come l’aria dei nostri soldi. E’ bastata una minaccia di bank run per protesta da parte dei
gilet jaunes per far comparire le prime scritte “sportello fuori servizio” su molti ATM in Francia.
Anche se un’azione di questo genere farebbe “scoppiare il bubbone” e avrebbe risvolti drammatici (in termini economici ed occupazionali) forse sarebbe il male minore.
Più il tempo passa infatti, più il bubbone cresce e più sarà doloroso il suo scoppio
Infine la mia opinione sulla “diversificazione” degli investimenti di cui sento spesso parlare. Non sono un grande amante di questo termine, anzi non mi piace per niente.
La diversificazione è il mezzo che i venditori di fumo usano per spillare soldi a investitori sprovveduti, come quando su un tavolo verde di un casinò si punta un po’ su tutti i numeri nella speranza che qualcuno esca.
Chi ha davvero accresciuto i propri risparmi nei periodi positivi o li ha davvero protetti e/o accresciuti in quelli negativi, difficilmente lo ha fatto sparpagliando soldi a destra e sinistra. I grandi investitori ed in genere le persone di successo nel campo degli affari sono quasi sempre state persone che hanno avuto una visione chiara, un’idea evidente di come si sarebbero evoluti i fatti e i mercati, e in quella direzione hanno investito spesso tutte le loro risorse e le loro energie.
Se a me dicessero di diversificare i miei soldi in roba tipo titoli di stato, valute fiat estere o fondi pensione sarebbe come se ad uno che ha investito in oro dicessero che per diversificare deve anche investire in conchiglie o tappi di sughero.
Qui non siamo nel gioco d’azzardo, qui gli eventi non hanno tutti le stesse probabilità di verificarsi.
Soprattutto quando tutte le informazioni di cui disponiamo, o quasi, vanno nella stessa direzione.