Pages:
Author

Topic: [ufficiale] TINKL.IT Payment processor Italiano - page 2. (Read 10946 times)

sr. member
Activity: 382
Merit: 254
50k Km/anno di pubblicità ( se il vostro adesivo è di buona qualità!!! )

hero member
Activity: 560
Merit: 500
Ri-quoto e replico:

E' vero, con il vostro sistema il commerciante è messo al riparo, affidandosi alla vostra piattaforma, dal "rischio" btc.

Tuttavia:

1) Il consumatore, trasferisce btc ad un qr-code della vostra app, paga (front end) beni/servizi, con bitcoin, al merchant.
NO, il consumatore paga un bene quotato in euro ed i suoi BTC vengono da noi cambiati in euro e dati al merchant.  Il merchant non riceve BTC ma euro.
Il consumatore paga in Btc. Su questo non ci deve essere alcun dubbio. Che poi voi trasferiate, in seconda istanza, euro (secondo un vostro processo) al commerciante è un altra questione. A tal riguardo che "battere" uno scontrino tradizionale, è solo un escamotage fiscale (giusto -soprattutto in questa fase -per carità )

2) Il consumatore rimane del tutto estraneo al processo che lega la vostra app/servizio al merchant. E quindi...
Il consumatore usa la nostra app alla stesse stregua di quando usa il link paypal o quella delle carte accetandone i termini in maniera implicita.
questo è parzialmente corrispondente al vero. Paypal e le carte di credito sono sistemi "pull", dove c'è, quasi sempre, un issuer ed un acquirer messi in contatto dal circuito di pagamento. Il consumer in btc può pagare con qualsiasi wallet ( estraneo alla vostra piattaforma) . I sistemi tradizionali "fiat" sono, in maniera nettamente preponderante, "simmetrici"

3) Il consumatore paga in bitcoin ed, in caso di frode/disservizio da parte del merchant, pretenderà la restituzione di btc (non è detto che il consumer abbia/voglia un conto bancario/altro servizio fiat per avere un refund in moneta tradizionale).
Nel momento che il consumatore riceve lo scontrino e/o la fattura, legalmente quello e' il documento comprovante l'acquisto, il diritto di recesso e la valuta.
questo sistema, come ho detto in precedenza, è un escamotage fiscale, una "fictio", che - per ora- posso condividere

Penso che una soluzione, anche a parziale, a questa problematica debba essere data.
Concordo al 100% ma, non possiamo sostituirci alle normative vigenti (lacunose).  Indubbiamente, in un futuro, sara' fantastico se i commercianti potranno tenersi i BTC, fare i rimborsi in BTC ecc.  Per ora, come gia' detto, dobbiamo proteggere le parti se vogliamo che questo sistema prenda piede.
siamo completamente d'accordo Smiley




hero member
Activity: 838
Merit: 501
Quoto:

E' vero, con il vostro sistema il commerciante è messo al riparo, affidandosi alla vostra piattaforma, dal "rischio" btc.

Tuttavia:

1) Il consumatore, trasferisce btc ad un qr-code della vostra app, paga (front end) beni/servizi, con bitcoin, al merchant.
NO, il consumatore paga un bene quotato in euro ed i suoi BTC vengono da noi cambiati in euro e dati al merchant.  Il merchant non riceve BTC ma euro.

2) Il consumatore rimane del tutto estraneo al processo che lega la vostra app/servizio al merchant. E quindi...
Il consumatore usa la nostra app alla stesse stregua di quando usa il link paypal o quella delle carte accetandone i termini in maniera implicita.

3) Il consumatore paga in bitcoin ed, in caso di frode/disservizio da parte del merchant, pretenderà la restituzione di btc (non è detto che il consumer abbia/voglia un conto bancario/altro servizio fiat per avere un refund in moneta tradizionale).
Nel momento che il consumatore riceve lo scontrino e/o la fattura, legalmente quello e' il documento comprovante l'acquisto, il diritto di recesso e la valuta.

Penso che una soluzione, anche a parziale, a questa problematica debba essere data.
Concordo al 100% ma, non possiamo sostituirci alle normative vigenti (lacunose).  Indubbiamente, in un futuro, sara' fantastico se i commercianti potranno tenersi i BTC, fare i rimborsi in BTC ecc.  Per ora, come gia' detto, dobbiamo proteggere le parti se vogliamo che questo sistema prenda piede.





hero member
Activity: 560
Merit: 500
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.

concordo Smiley

Pure io.

Vi faccio un esempio: Recentemente, un commericante ci ha detto che con Paypal, tra commissioni e frodi, ha un costo di circa 13%.....  Oltre all'inconveniente di avere i fondi bloccati per contestazioni più o meno plausibili.  

Ora, se lo stesso commerciante offrisse uno sconto del 5% per pagamenti BTC anziche paypal, sarebbe un risparmio per tutti





C'è un problema che, forse, stiamo sottovalutando: il chargeback.

Paypal e i gli altri circuiti di pagamento (compresi quelli bancari: tipo bonifici etc.) assicurano i consumatori che, nel caso di frode/i, i soldi, per una certa transazione X, saranno prontamente restituiti.

Credo che i costi, sostenuti dagli intermediari, per gestire ed eseguire i rimborsi sono, attualmente, a carico del merchant ( e "coperti" da una piccola percentuale della commissione applicata dal circuito di pagamento, per ogni transazione, a quest'ultimi).

 Come pensate di gestire la problematica del chargeback nel vostro sistema ?

Un consumatore alpha accetterà di essere, nel caso, rimborsato in fiat (e non in btc) anche se il bitcoin, nell'arco temporale successivo al pagamento, avrà,. ad es.,  raddoppiato il suo valore ?

 

Fermo restando che nel mondo ogni anno ci sono 100 miliardi di $ di frodi con le carte.... tutti costi che alla fine vengono pagati dal consumatore, costi che, con i BTC, si possono azzerare, crediamo che i consumatori occidentali siano già cautelati.

Infatti, non solo tutte le principali società hanno una politica di rimborso seria ed affidabile ma, nel caso di disputa, le normative vigenti tendono ad essere spesso in favore del consumatore.

Certo che, se il consumatore compra da un perfetto sconosciuto, probabilmente per ora è meglio usare paypal o simili.

Invece, il rimborso legittimo, a nostro giudizio, deve essere accordato in base al documento fiscale rilasciato.  Esempio: scontrino di 100 euro, rimborso di 100 euro.  Anche perchè, il commerciante, non entra mai in contatto con i BTC.






E' vero, con il vostro sistema il commerciante è messo al riparo, affidandosi alla vostra piattaforma, dal "rischio" btc.

Tuttavia:

1) Il consumatore, trasferisce btc ad un qr-code della vostra app, paga (front end) beni/servizi, con bitcoin, al merchant.

2) Il consumatore rimane del tutto estraneo al processo che lega la vostra app/servizio al merchant. E quindi...

3) Il consumatore paga in bitcoin ed, in caso di frode/disservizio da parte del merchant, pretenderà la restituzione di btc (non è detto che il consumer abbia/voglia un conto bancario/altro servizio fiat per avere un refund in moneta tradizionale).

Penso che una soluzione, anche a parziale, a questa problematica debba essere data.

hero member
Activity: 838
Merit: 501
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.

concordo Smiley

Pure io.

Vi faccio un esempio: Recentemente, un commericante ci ha detto che con Paypal, tra commissioni e frodi, ha un costo di circa 13%.....  Oltre all'inconveniente di avere i fondi bloccati per contestazioni più o meno plausibili.  

Ora, se lo stesso commerciante offrisse uno sconto del 5% per pagamenti BTC anziche paypal, sarebbe un risparmio per tutti





C'è un problema che, forse, stiamo sottovalutando: il chargeback.

Paypal e i gli altri circuiti di pagamento (compresi quelli bancari: tipo bonifici etc.) assicurano i consumatori che, nel caso di frode/i, i soldi, per una certa transazione X, saranno prontamente restituiti.

Credo che i costi, sostenuti dagli intermediari, per gestire ed eseguire i rimborsi sono, attualmente, a carico del merchant ( e "coperti" da una piccola percentuale della commissione applicata dal circuito di pagamento, per ogni transazione, a quest'ultimi).

 Come pensate di gestire la problematica del chargeback nel vostro sistema ?

Un consumatore alpha accetterà di essere, nel caso, rimborsato in fiat (e non in btc) anche se il bitcoin, nell'arco temporale successivo al pagamento, avrà,. ad es.,  raddoppiato il suo valore ?

 

Fermo restando che nel mondo ogni anno ci sono 100 miliardi di $ di frodi con le carte.... tutti costi che alla fine vengono pagati dal consumatore, costi che, con i BTC, si possono azzerare, crediamo che i consumatori occidentali siano già cautelati.

Infatti, non solo tutte le principali società hanno una politica di rimborso seria ed affidabile ma, nel caso di disputa, le normative vigenti tendono ad essere spesso in favore del consumatore.

Certo che, se il consumatore compra da un perfetto sconosciuto, probabilmente per ora è meglio usare paypal o simili.

Invece, il rimborso legittimo, a nostro giudizio, deve essere accordato in base al documento fiscale rilasciato.  Esempio: scontrino di 100 euro, rimborso di 100 euro.  Anche perchè, il commerciante, non entra mai in contatto con i BTC.




hero member
Activity: 560
Merit: 500
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.

concordo Smiley

Pure io.

Vi faccio un esempio: Recentemente, un commericante ci ha detto che con Paypal, tra commissioni e frodi, ha un costo di circa 13%.....  Oltre all'inconveniente di avere i fondi bloccati per contestazioni più o meno plausibili.  

Ora, se lo stesso commerciante offrisse uno sconto del 5% per pagamenti BTC anziche paypal, sarebbe un risparmio per tutti





C'è un problema che, forse, stiamo sottovalutando: il chargeback.

Paypal e i gli altri circuiti di pagamento (compresi quelli bancari: tipo bonifici etc.) assicurano i consumatori che, nel caso di frode/i, i soldi, per una certa transazione X, saranno prontamente restituiti.

Credo che i costi, sostenuti dagli intermediari, per gestire ed eseguire i rimborsi sono, attualmente, a carico del merchant ( e "coperti" da una piccola percentuale della commissione applicata dal circuito di pagamento, per ogni transazione, a quest'ultimi).

 Come pensate di gestire la problematica del chargeback nel vostro sistema ?

Un consumatore alpha accetterà di essere, nel caso, rimborsato in fiat (e non in btc) anche se il bitcoin, nell'arco temporale successivo al pagamento, avrà,. ad es.,  raddoppiato il suo valore ?

 
hero member
Activity: 838
Merit: 501
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.

concordo Smiley

Pure io.

Vi faccio un esempio: Recentemente, un commericante ci ha detto che con Paypal, tra commissioni e frodi, ha un costo di circa 13%.....  Oltre all'inconveniente di avere i fondi bloccati per contestazioni più o meno plausibili. 

Ora, se lo stesso commerciante offrisse uno sconto del 5% per pagamenti BTC anziche paypal, sarebbe un risparmio per tutti



hero member
Activity: 560
Merit: 500
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.

concordo Smiley
full member
Activity: 221
Merit: 100
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Il commerciante potrebbe essere incentivato a fare degli sconti per i pagamenti in bitcoin sapendo che su quegli importi non ha altri costi di incasso, anche se naturalmente tutto è a discrezione.
hero member
Activity: 838
Merit: 501
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !

Direi che concordo con quanto scritto.    Più utilizzeremo questo sistema e meglio sarà per tutti!

hero member
Activity: 560
Merit: 500
concordo parzialmente. E' vero oggi che il merchant "spalma" i costi delle commissioni delle carte di credito su i suoi prodotti/servizi; ciononostante è altresì vero che il consumer con il vostro servizio (nel caso di pagamento in btc), sarà obbligato, per forza di cose, a pagare sia le commissioni applicate dal commerciante (per "ripagare" quelle per la gestione del pos/carte di credito, che, in ogni caso,  sono obbligati ad avere) sia quelle applicate da voi (arbitraggio su prezzo).

In sintesi: il consumatore "pagherà", invece che una sola commissione, due commissioni

Tuttavia sono fiducioso che, nel tempo, i consumatori saranno "educati" alla gestione di btc e che, per riflesso, i commercianti inizieranno a pretendere che i costi, per la gestione della moneta elettronica, siano sempre più contenuti.

E' solo una questione di domanda ed offerta !
hero member
Activity: 838
Merit: 501
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?

Per ora quello di The Rock

Senza commissioni? E qual è allora il vostro utile? Prevedete dei piani a pagamento con maggiori servizi?

Il nostro utile è incluso nel tasso di conversione. 

Il tasso di cambio che appichiamo è pubblicato  in tempo reale  sulla home page del nostro sito in maniera trasparente.

in buona sostanza rendete conveniente per il merchant accettare bitcoin come pagamento. Tuttavia a rimetterci sarà  il consumer, che andrà a pagare (sotto forma di un cambio sfavorevole ---> con conseguente arbitraggio da parte vostra) tutte le commissioni delle transazioni.

Esatto.  Il sistema di utile lordo è uguale a quello di Bitpay e Coinbase.

In realtà, quando il sistema sarà utilizzato su larga scala, il consumatore risparmierà.

Oggi, quando paghiamo con una carta di credito il costo iniziale ricade sul commerciante che poi, ovviamente, nella struttura del prezzo di vendita del prodotto, lo gira al consumatore.  La media di una carta con POS ecc. varia dal 2.5% al 4%.

Paypal manco lo menziono in quanto che, i costi, sono assurdi....

Con TINKL.IT (ed altri operatori) il costo varia da 1 a 1.5%

Queste percentuali sono destinate a scendere nel momento che il sistema verrà utilizzatro su larga scala. 


hero member
Activity: 560
Merit: 500
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?

Per ora quello di The Rock

Senza commissioni? E qual è allora il vostro utile? Prevedete dei piani a pagamento con maggiori servizi?

Il nostro utile è incluso nel tasso di conversione. 

Il tasso di cambio che appichiamo è pubblicato  in tempo reale  sulla home page del nostro sito in maniera trasparente.

in buona sostanza rendete conveniente per il merchant accettare bitcoin come pagamento. Tuttavia a rimetterci sarà  il consumer, che andrà a pagare (sotto forma di un cambio sfavorevole ---> con conseguente arbitraggio da parte vostra) tutte le commissioni delle transazioni.
hero member
Activity: 838
Merit: 501
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?

Per ora quello di The Rock

Senza commissioni? E qual è allora il vostro utile? Prevedete dei piani a pagamento con maggiori servizi?

Il nostro utile è incluso nel tasso di conversione. 

Il tasso di cambio che appichiamo è pubblicato  in tempo reale  sulla home page del nostro sito in maniera trasparente.
full member
Activity: 221
Merit: 100
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?

Per ora quello di The Rock

Senza commissioni? E qual è allora il vostro utile? Prevedete dei piani a pagamento con maggiori servizi?
hero member
Activity: 838
Merit: 501
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?

Per ora quello di The Rock
full member
Activity: 221
Merit: 100
Quale cambio viene usato per convertire il prezzo dell'esercente nei bitcoin che il cliente deve pagare?
legendary
Activity: 1316
Merit: 1481
Quando è pronto vi pubblicizzo ad alcuni amici...
hero member
Activity: 838
Merit: 501
Potreste anche pensare ad una tessera fedeltà multi partner  come quella da me proposta in un vecchio post, per rendere preferibile agli acquirentie servirsi di un esercizio che utilizza il vostro sistema, ad un'altro che lavora con la concorrenza? Wink

Mi dai link del tuo post?

Grazie
Pages:
Jump to: