Io ho una visione opposta.
Intanto l'Italia segue il trend mondiale della concentrazione della ricchezza, con una frattura negli ultimi anni molto ampliata, nord/sud, maturi/giovani, città/zone periferiche.
In Italia in tre, detengono il 10% della ricchezza.
( https://www.ilsole24ore.com/art/l-italia-disuguaglianze-3-miliardari-piu-ricchi-6-milioni-poveri-ACIWc4CB )
I guadagni in nero e l'economia sommersa non li considero... o meglio lo considero una pessima prospettiva per il futuro.
Una economia a carattere predatorio o di sussistenza, non ha nulla di strutturale. Non c'è ricerca, non c'è welfare, non c'è progresso... si vive giorno per giorno, sperando nel "colpo di fortuna" che non arriva mai.
In questo senso l'enorme spesa, nel 2019 oltre 100 miliardi di euro ( di cui ~ 60% alle slot e videolotterie ), nel gioco d'azzardo l, così come l'enorme spesa per maghi, tarocchi, amuleti... ci raccontano una società arcaica, arretrata, fatalista.
Passiva.
Idem per i soldi sul conto corrente, andrebbero fatte delle considerazioni ampie, anche in ordine alla quantità di soldi fermi... non sono poi molti quei ~ 1.500 miliardi.
In ogni caso non è risparmio è uno scarsissimo indice di cultura finanziaria.
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Tu fai una valutazione di merito con considerazioni anche condivisibili: sull'idiozia di tenere vaste somme (di moneta fiat!) parcheggiate sui conti corrente o peggio ancora nel mattone ci sono pochi dubbi. Sulla desertificazione industriale italiana ancora meno.
Niente da dire nemmeno sulla scarsa cultura finanziaria di molti ns connazionali.
Ma io facevo una valutazione di dati oggettivi difficilmente discutibili, soprattutto in confronto con il resto del mondo.
L'Italia è , in questo confronto, ancora oggi un Paese a ridotto debito privato e ad elevata propensione al risparmio.
i vari "siamo poveri", "da quando c'è l'euro la gente non arriva a fine mese", "si stava meglio quando si stava peggio", "al peggio non c'è mai fine"..etc...etc.. fanno molto chiacchere da bar ma hanno poca attinenza nella realtà
La realtà è che c'è un'enorme ricchezza privata, senza la quale non avremmo mai potuto avere (e garantire) il ns debito pubblico.
Dal dopoguerra in poi si è avuto un fiume di denaro che è passato dal settore pubblico a quello privato, indebitando il primo e ingrassando il secondo.
L'assistenzialismo statale, la nostra atavica tendenza a risparmiare e l'economia sommersa hanno fatto il resto. Quest'ultima la possiamo criticare quanto si vuole, ma è reddito lordo che diventa netto, è comunque una forma gigantesca di denaro che sfugge alle statistiche, ma c'è.
In Italia, grazie al settore pubblico, è ad es. raro che qualcuno si indebiti per servizi essenziali come l'istruzione o la sanità. Sono servizi tutt'altro che gratuiti, ma da costi non certo di mercato. In USA gli student loan sono arrivati alla astronomica cifra di 1.6 trilioni di $. Ogni laureato inizia la sua carriera lavorativa con un debito monstre che finirà di pagare forse in pensione. Cose che da noi non esistono.
Nonostante il PIL italiano annaspi da ormai 20 anni con crescite da prefisso telefonico, gli italiani hanno aumentato la loro ricchezza non più tardi di due anni fa di oltre 90 miliardi (https://www.panorama.it/news/economia/risparmio-ricchezza-italiani-istat-soldi)
L'analisi di Credit Suisse sulla ricchezza mondiale (https://www.credit-suisse.com/about-us/en/reports-research/global-wealth-report.html) , una delle migliori esistenti, pone l'Italia al 20° posto con 234mila $ per adulto. E con davanti Paesi "particolari" come Hong Kong o Singapore, senza i quali saremmo avanti.
Abbiamo una ricchezza privata pro capite superiore alla Germania: ci credo che quelli si incazzano quando andiamo a Bruxelles con il piattino in mano a chiedere sconti o aiuti sul nostro debito pubblico.
Per quanto riguarda la distribuzione di questa ricchezza questo è il grafico che conta:
La maggiore disparità tra ricchi e poveri è un fenomeno mondiale causato dalla globalizzazione e dalle politiche monetarie: e i milionari sempre più ricchi sfondati ci sono anche da noi.
ma tutto è relativo
Da noi l'1% più ricco detiene il 22% circa della ricchezza totale.
Sembra tanto? sicuro.
Ma in UK quella stessa elite di persone ne detiene il 25%, in Cina o in Germania il 30, in USA il 35%, in Brasile, India o Russia non ne parliamo.
La media mondiale è quasi il doppio della nostra
nel Paese dei ciechi l'orbo è re
Quella che tu chiami tendenza a risparmiare io la definirei più la tendenza a non progettare o semplicemente a non spendere... paura, scarsa capacità di programmare a lungo termine;
...i soldi sul conto corrente non sono risparmio, sono ignoranza, un accumulo sterile, quanto precario.
Sul discorso indebitamento... dipende... giustamente come il discorso del laureato... un senzatetto per strada risulterà non avere debito, ma la sua posizione economica e stile di vita è totalmente ingessato...
...viceversa chi ha acquistato una villa risulterà avere un grosso debito ma è chiaro che il debito è stato potuto creare in base a reddito e prospettive.
Sull'1% della ricchezza, la punta... per l'Italia il risultato risulta un po' falsato, non essendoci gli ultra giga miliardari alla Bezos...
..il dato diventa più chiaro prendendo una percentuale più ampia.
https://www.ilsole24ore.com/art/disuguaglianze-26-posseggono-ricchezze-38-miliardi-persone-AEldC7IH
Tornando al discorso prospettive... questo il risultato economico dei valori di borsa, Italia contro resto del mondo e lo stesso periodo prendo la Danimarca...
Due grafici che parlano chiaro che tracciano un solco ed una tendenza, ormai più che decennale...
ho preso un po' due estremi, ma era per capirsi.
Domani chi attrae investimenti, fiducia, soldi, posti di lavoro, sviluppo... ?!
Oggi un'azienda per competere a livello globale, ha bisogno di molto denaro... la costellazione delle piccole imprese italiane non ci ha fatto affondare,
la nonna che ha messo via i soldi sostiene, gli italiani che si sono comprati casa... ok, non siamo affondati, ma non siamo nemmeno cresciuti.
Chi non va avanti, torna indietro.
In ogni caso, io mi riferivo alla pratica che ho quotidiana e del settore del risparmio ed investimento.
Non c'è la mezza misura, ma da un pezzo.
Non esiste il piccolo risparmio.
Tra l'altro i costi del risparmi in Italia sono tra i più alti al mondo, probabilmente dato dal fatto che non c'è competizione fra le aziende e il pubblico ha una cultura finanziaria bassissima.
Il famoso micro risparmio da € 100 al mese... molta gente pensa di risparmiare € 100, pensa che la consulenza finanziaria sia gratuita, non si accorge che in realtà di quei € 100,
"x" gli lascia sul campo, ingrassando certe strutture e certe reti che essendo grasse... non si sono mai evolute più di tanto nella proposta.
Un sistema particolarmente passivo, ed inerte.
Fare dei pensieri più evoluti... difficilissimo, in particolare sul pubblico sotto i 30 anni, mi verrebbe da dire sotto i 40.
Ecco, la fascia di età un altro parametro da incrociare con la ricchezza media... se vai a vedere, ti accorgeresti che la ricchezza che tu dici, è ricchezza vecchia...
vecchia come provenienza e vecchia come la media di età di chi la detiene.