L'unico motivo per il quale dare a prestito i propri bitcoin potrebbe avere senso è una sorta di arbitraggio fiscale.
Non so se funzioni veramente, magari @plutosky e @paolo.demidov, ne sapete di più.
To 100 BTC presi da un faucet bitcoin, quando li regalavano e non valevano nulla.
Ora questi 100 BT valgono circa 900,000 dollari.
Ovviamente non voglio pagare nulla di tasse.
Allora vado da una "banca", tipo
www.blockfi.com e presto i miei BTC, incasso un tasso dell' 8.6%.
Dalla stessa "banca" mi faccio accendere una linea di credito al 9.4%.
Mi faccio dare 900,000 dollari.
Mi compro una Lamborghini, un monolocale ed un garage a Pioltello.
Non restituisco i 900,000, mi tengo Lambo, monolocale e garage.
Blockfi si tiene i miei Bitcoin, ed ha pure guadagnato uno 0.8% di spread.
Io non pago le tasse perchè non ho mai convertito i miei BTC in FIAT.
Non c'è neanche legame contrattuale tre le due operazioni.
Blockfi entra in possesso dei miei BTC ad un prezzo di 900,000K. Al limite pagherà lei le tasse a partire da quel valore, sono comunque problemi loro e non miei.
Se mi chiedono dove ho preso i soldi per Lambo e tutto il resto dico: me li ha dati Block-fi e ho fatto default sul prestito. Non avendo ipoteche su appartamenti e lambo, blockfi non ha alcun modo (anche volesse) di recuperare i fondi.
Del resto, non scandalizzatevi, ma è lo stesso identico schema che hanno usato per anni tutti i vari miliardari della Silicon Valley, anzi addirittura prima, da Bill Gates in poi, per non pagare tasse sulle loro plusvalenze.
Non so se Compound sia solo una faccia di questa medaglia o sia qualcosa di diverso, lo ignoro perchè non ne avevo mai sentito parlare fino ad oggi.
Vedremo.
EDIT:
Evidentemente sono stato io a distrarmi un secondo visto che sembra l'hot topic del momento.
.... Just too many things happening IRL that I can only skim through the posts, let alone replying...
same. will catch up soon. meanwhile
@sassal0x