Ma il +100% è la giusta remunerazione per aver rischiato di perdere... "x" % ?
Lascio la domanda in sospeso, comunque una domanda da farsi perché Bitcoin, come molti altri asset, almeno per ora, non è privo di rischi finanziari per chi li detiene.
Per esempio, non esiste nessuna sospensione per eccesso di rialzo, così come non esiste sospensione per eccesso di ribasso.
Teoricamente ci si può trovare a -25% in pochi minuti.
Non esiste nemmeno un unico mercato, ma più "piazze" dove i giochi di sponda speculativi sono facili da eseguire.
Sottolineo che molti titoli azionari/obbligazionari hanno una unica piazza di scambio, con alcuni vantaggi tecnici che permettono un monitoraggio.
Per Bitcoin sarebbe veramente rivoluzionario e di grande valore, avere una unica piazza decentralizzata, senza exchange privati a sottrarre risorse economiche al sistema.
Perché gli exchange se guadagnano milioni di dollari in commissioni... se non ci fossero, questi milioni di dollari sarebbero un valore in più per tutti.
Solo per la cronaca, molti titoli azionari da Gennaio 2019 hanno fatto buone prestazioni... su un titolo come Apple, acquistato una trance di titoli il 4 Gennaio 2019, ad oggi si è avuta una rivalutazione dell'85,25%.
Dividendi esclusi.
Non sto parlando di un titolo di una azienda strana, sto parlando di quello che a Novembre era la prima azienda per capitalizzazione al mondo ~ 1.004 miliardi di dollari.
Da sola 5/6 volte tutta la capitalizzazione del mondo cripto;
1.000 miliardi di dollari, più o meno versati...
La Apple poteva crollare a -50% ? a zero ?
teoricamente sì... ma nella pratica, considerando un valore minimo ed intrinseco dell'azienda:
liquidità non impiegata, valore del marchio, valore brevetti, valore degli immobili di proprietà, valore dei prodotti finiti, altri immobilizzi finanziari, ecc... ecc...
lo zero rimane una ipotesi, se Apple fosse andata a zero... c'era poco da stare allegri anche per chi pensa di non aver a che fare con Apple.
Era più una ipotesi il -50%, almeno momentaneo.
Ma sarebbe costato davvero molto poco "assicurare" un default o anche il -50% volendo proprio dormire sonni tranquilli.
Sono cose diverse, era solo per dare un punto di ragionamento diverso.
In particolare vorrei suggerire a tutti, come valutazione, di non pesare solo al mero rendimento, ma pesare il rendimento in rapporto al rischio corso.
Il rischio dipende anche dal timing dell’investimento che è un fattore altrettanto critico della scelta di dove investire: Apple chiuse il 2018 allo stesso valore, più o meno, a cui aveva chiuso il 2017 dopo anni di crescita ininterrotta. Bitcoin era reduce da un calo dell’85% dando segnali di ipervenduto simili a quelli dello scoppio della bolla del 2013.
Il mercato azionario USA cresce a ritmi incredibili da oltre un decennio, senza sostanziali pause, macina record quotidiani senza avere i crolli che ha avuto Bitcoin e che sono salutari perché riallineano i valori speculativi a quelli reali.
L’unico periodo storico in cui i prezzi azionari sono cresciuti come nell’ultimo decennio è stato negli anni ‘20 del secolo scorso. E non andò a finire benissimo.
In un orizzonte più di lungo periodo esistono poi altre motivazioni.
Apple vende da decenni prodotti ovunque. Abbiamo 4 telefonini e 2 tablet per famiglia. I suoi clienti si misurano in miliardi di persone su un bacino massimo possibile di 7 miliardi. Quanti margini di crescita avrà nel lungo termine un’ azienda del genere? Quanto potrà accrescere il proprio fatturato un’impresa che fattura già oggi più di Nazioni intere? Potranno macinare utili futuri agli stessi ritmi di quelli presenti e passati?
Certo inventeranno altre diavolerie da proporci ma non tutte avranno lo stesso successo. Già occhiali e orologi sono già stati un fallimento rispetto a telefoni e tablet. Google da decenni cerca nuovi canali di fatturato e alla fine si scopre che i soldi veri li fa sempre e solo sul motore di ricerca e la pubblicità che ci ruota intorno.
Sbaglierò, ma mi sembrano aziende all’apice della loro parabola di crescita.
Bitcoin è usato da qualche decina di milioni di persone. I suoi possibili target di utenti rappresentano una domanda inevasa. I suoi possibili campi di applicazione sono enormi per la trasversalità e unicità della sua natura.
Assomiglia molto ad una tecnologia all’inizio della sua parabola di crescita.
Apple è un’azienda che vende prodotti che hanno anche concorrenti. Ok, quelli suoi sono più fighi ma alla fine un tablet è un tablet, un computer è un computer.
L’ipad sarà più veloce, più bello, più user friendly ma non credo che con un tablet della concorrenza non si possa alla fine farci più o meno le stesse cose.
Qualche concorrente potrebbe alla fine fare ad Apple quello che lei fece a Nokia qualche anno fa. In poco tempo.
Ma chi sono invece i concorrenti di Bitcoin? Non è banale rispondere a questa domanda.
Tralascio le altcoin: chiunque abbia passato in questo mondo più di 1-2 mesi, abbia fatto un po' di ricerca, e non abbia interessi a promuovere questa o quella shitcoin, sa benissimo tutte le differenze.
Bitcoin è nato per caso, non valeva nulla all’inizio, non ha un leader, è un insieme variegato di forze spesso in conflitto fra loro, con obiettivi diversi ma tutte, alla fine, con l’interesse economico a non modificarne la struttura tecnica e monetaria di base.
Le sue qualità più importanti (decentralizzazione, immutabilità resistenza alla censura) non sono acquistabili da nessun ufficio marketing e non sono riproducibili a tavolino.
Nonostante budget miliardari, come la storia di Libra dimostra.
Potranno, certo, nascere altri progetti basati su blockchain di successo. Magari questi progetti avranno pure un successo commerciale superiore a Bitcoin.
Ma non potrà nascere un vero duplicato di Bitcoin per lo stesso motivo per cui non potrà nascere un duplicato di Internet o del TCP/IP.
Alcune delle cose che posso fare con Bitcoin non posso farle con nessuna altra tecnologia.
Trasferire un valore economico dall’altra parte del mondo in modo immediato, privato e non censurabile
Possedere l’esatta quota parte di un bene a quantità finita, nota, predeterminata,non duplicabile e non modificabile
Spendere denaro istantaneamente sotto forma di moneta al portatore digitale
Trasportare con sè un valore economico in modo immateriale.
Gli esempi potrebbero essere molti ancora.
I “tablet” che offre Bitcoin, a differenza di quelli di Apple, hanno funzionalità che non ha nessun competitor. E sono funzionalità che non si possono comprare né riprodurre artificialmente.
In un post precedente citavi la Panda che sarebbe fuori mercato a 100.000$.
Lo sarebbe perché a 10.000 potrei sempre comprare una una C1 o una Aygo.
Bitcoin a 100.000$ sarebbe fuori mercato?
Boh, forse si. Ma anche a 10, 100 o 1000 dollari c’era chi lo riteneva fuori mercato.
Perché la verità è che non esiste un vero mercato.
Tralasciando che posso comprare frazioni di bitcoin ma non si possono comprare frazioni di una Panda, la domanda è: cosa potrei comprare in alternativa?
Dove troverei un’altra forma di contante digitale trasferibile privatamente nel mondo?
Una forma così facilmente trasmittibile e conservabile di ricchezza al portatore?
Il mercato non offre molte alternative.
Esiste poi un fattore generazionale.
Recentemente Schwab ha pubblicato una ricerca, basata su 142.000 suoi clienti, riguardo alle preferenze di investimento suddivise per fasce di età.
Non stupisce che ai primi posti vi siano Amazon e Apple per tutti i gruppi.
Quello che stupisce è che Bitcoin non compaia tra i primi 10 posti né fra i Boomers né fra la GenX (quindi fra i nati prima del 1980) ma sia al quinto posto fra i Millennials
L’ inevitabile travaso di ricchezza tra le prime due categorie e l’ultima, che si verificherà per fattori anagrafici nei prossimi anni , aprirà le porte a milioni di potenziali giovanissimi investitori di adesso che almeno sanno di cosa stiamo parlando.
https://pressroom.aboutschwab.com/press-release/schwab-corporate-retirement-services-news/schwab-report-self-directed-401k-balances-ho Il fattore generazionale si affianca poi a quello geografico.
Bitcoin , in confronto all’investimento azionario, è percentualmente molto più conosciuto ed usato in aree periferiche del mondo come l’America Latina, l’Africa, l’India.
Lo dimostrano i volumi degli exchange decentralizzati e le ricerche su Google.
Tra i primi 4 Paesi con frequenza di ricerca della parola bitcoin in rapporto al totale figurano Nigeria, Ghana e Sudafrica.
Le aree del mondo a più elevato tasso di crescita della popolazione mondiale e le aree del mondo con la maggior percentuale di unbanked.
Aree che hanno anche la più elevata probabilità di crescita economica futura in rapporto al punto di partenza di oggi.
Apple ha raggiunto il valore attuale, grazie ad investimenti miliardari in campagne di marketing. Grazie all’appoggio dei vari governi del più ricco Paese del mondo.
Bitcoin ha raggiunto i suoi traguardi nonostante sia costantemente e perennemente sotto attacco da parte di tutti i principali poteri, dai mass-media ai politici dai banchieri ai governanti. Alcuni degli uomini più potenti del mondo lo hanno denigrato e sconsigliato definendolo una truffa, linfa per terroristi o veleno per topi.
Non ha un ufficio marketing, non ha nessuno che ne curi il brand.
Tutto quello che ha raggiunto lo ha conquistato solo grazie ai suoi utenti.
Il paragone va ancora con Internet degli anni 90: amato solo da nerd e hacker , odiato e vilipeso da tutti gli altri.
Internet nei ‘90, molto prima di Google e Amazon, era per i mass media il paradiso del crimine e della pornografia. Un po' come bitcoin oggi.
Poi le cose cambiarono, arrivarono i grossi investimenti, arrivò la finanza. Arrivò la massa. Internet acquisì un immagine completamente diversa. Nonostante i nerd e gli hacker degli esordi abbiano continuato ad usarlo nello stesso modo anonimo e difficilmente tracciabile degli esordi.
Alla fine è probabile che anche Bitcoin verrà parzialmente istituzionalizzato, verrà in parte recintato entro giardini murati e una fetta di esso trasformato in una versione politically correct.
Ne seguirà un profondo cambiamento di immagine pur senza snaturarne le caratteristiche, come accaduto per la Rete.
E ne verrà a conoscenza anche l’average Joe, la nostra casalinga di Voghera.
In fondo è un trend già in atto.