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Topic: BITCOIN PUMP! - page 793. (Read 896949 times)

legendary
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April 10, 2019, 02:43:21 PM
È un caso di scuola.
Se il governo cinese proibisse davvero il mining, circa il 50% dell’hashing power sarebbe messo offline.
Vorrebbe dire un blocco ogni 20 minuti, in media, anziché ogni 10. Quindi il riaggiustamento della difficoltà sarebbe nel giro di un mese anziché due settimane.
Dopo il riaggiustamento tutto continuerebbe come prima.

Se il calo di HP fosse del 50% potrebbe essere come dici, ma in realtà il calo effettivo potrebbe essere sensibilmente più alto.
Premesso che non ci sono dati ufficiali ed attendibili (almeno non che io sappia), ho trovato queti due articoli - entrambi piuttosto recenti - che stimano un HP cinese del 71-74%:

https://www.buybitcoinworldwide.com/mining/china/

https://bitcoinmagazine.com/articles/report-links-74-bitcoin-mining-china-sees-threat-network/

se fossero valori veri, un crollo di HP così alto allungherebbe ancor più il tempo per l'adeguamento della difficoltà andando ben oltre il mese. Allungandosi così tanto il tempo siamo sicuri che gli investitori "terzi" (cioè le aziende che lavorano e/o hanno investito nel mondo delle cripto) abbiano voglia e soprattutto risorse per tirare avanti tutto quel tempo?
Un mese può essere sopportabile per un privato, ma magari non per un'azienda che debba pagare stipendi a dipendenti.

In ogni caso un sistema rallentato così a lungo subirebbe imho un contraccolpo d'immagine tale da far perdere fiducia a molti: che fiducia potrebbe esserci in un sistema che voleva "cambiare certe cose" (passami la definizione, non voglio citare le parole rivoluzione o banche) che si vede bloccare dall'oggi al domani per volontà di una nazione, seppur importante come la Cina ?


Una parola invece sull’aggiustamento della difficoltà real-time, o time dipendent: CONTRARIO.

Sapete perché SN ha messo un aggiustamento così diradato nel tempo? Difesa del protocollo di Bitcoin.
Vuoi fare un fork? Accomodati, ma devi essere sicuro di avere Hashing power, altrimenti la tua catena muore.
Questa “penalizzazione” ha funzionato a lungo come deterrente, visto che nessun fork  ha mai avuto più del 20% dell’hash power di Bitcoin.

Sì sapevo del motivo della scelta di SN ma nell'articolo che avevo quotato si diceva una cosa un po' diversa. Non si proponeva di arrivare ad un aggiustamento di difficoltà real-time, ma di renderlo funzione del tempo invece che del numero di blocchi com'è ora. Funzione del tempo non vuol dire che debba essere veloce (né estremizzando real time), ma che dovrebbe adeguarsi appunto in funzione del tempo e non del numero di blocchi.
Riporto nuovamente la frase perché mi sembra interessante:


Bisogna vedere tante cose ma una misura di queste dimensioni va ad influire solo sul "consumo domestico" I bull che hanno speso milioni di euro in tech si spostando di paese.

(almeno io farei cosi)

Non so come funziona la dogana da quelle parti e se puoi spostare milioni di dollari in componenti al di fuori dallo stato.

Da quel che leggo anche in Cina esistono dogane dove puoi passare più facilmente (tutto il mondo è paese). Il problema è che in questo caso non si tratterebbe di far uscire un paio di schede video, ma chissà quante decine di TIR stracarichi di hardware..... in effetti fare questo non sarebbe banale nemmeno con doganieri compiacenti perché non è improbabile che su numeri alti di transiti prima o poi ti capiti quello NON compiacente  Grin




sr. member
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April 10, 2019, 02:18:03 PM
Ecco un bello spillone verde, forse andiamo a testare i 5.5k$, in attesa del prossimo weekend.  Shocked Shocked


legendary
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April 10, 2019, 12:22:33 PM
Che poi detto fra noi non credo succederà ma se la Cina bannasse il mining sarebbe una cosa nel complesso molto positiva.

Ci sarebbe un calo temporaneo nell'hashrate e una conseguente riduzione della sicurezza della rete, riduzione priva di grossi effetti negativi visto che oggi la rete ha un livello di protezione esagerato rispetto a quelle sono le reali minacce.
...

E se la Cina volesse essere sicura che i suoi cittadini non utilizzino bitcoin e decidesse di confiscare i miners e di imporre un attacco al 50% alla rete in modo che nessuno si fidi più?



Parliamo in teoria.

Potrebbe anche fare di peggio: visto che la stragrande maggioranza degli ASIC viene prodotta in Cina, potrebbe sequestrare le aziende e produrre in proprio le macchine per un attacco di brute force.

Ma non credo che lo faranno, per quanto bitcoin li possa o potrà danneggiare.

Anche perchè le nazioni più tolleranti nei confronti delle criptovalute (dove quest'ultime creano aziende e lavoro e producono ricchezza) avrebbero molto da ridire.

L'atteggiamento della dittatura cinese nei confronti della tecnologia, anche quella più libertaria, non è mai stata quella dello scontro frontale.

Semmai hanno copiato dall'occidente e creato dei loro cloni riadattati e sottoposti al loro sistema.

Un "Chinacoin" controllato+ ban (più o meno invasivo)  dei bitcoin lo vedo più probabile in futuro di un attacco diretto contro bitcoin.

Ovviamente in questo modo non potranno impedire una penetrazione illegale di btc nel loro territorio ed un uso "underground".


Parliamo in pratica.

Da quando dovevano "uccidere" btc tramite la messa fuori legge degli exchange di acqua ne è passata e non si è avverato nulla di quanto dicevano i catastrofisti.

Gli exchange decentralizzati sono vivi e vegeti, e finora tollerati.

Le balene cinesi non operano più su Okcoin ma sui mercati OTC, e sono sempre lì.

Oltre che passate ad effettuare grossi acquisti di recente (https://twitter.com/cnLedger/status/1115070888196464640)

I grandi miner si sono spostati in parte all'estero ma sono sempre largamente operativi sul territorio.

Sono spuntati altri produttori come Canaan.

Per quanto il governo provi a chiudere porte, bitcoin sembra sempre che trovi una finestra per rientrare.  Grin
legendary
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April 10, 2019, 07:29:08 AM
Block senza chain:

https://www.corriere.it/economia/lavoro/19_aprile_10/fujitsu-lascia-l-italia-200-dipendenti-ma-non-abbandona-spagna-portogallo-c25d82ee-5b5a-11e9-ba57-a3df5eacbd16.shtml?fbclid=IwAR0NPXpUKKkQMpCZ2n73rQKJBOJ8zKUwmR-Lgm6PLWrkM-r4cvi66Z5y96A

...e ciao a tutti.


Poi dice manca la crescita... 200 posti non sono molti in assoluto, se ne perdono molti di più silenziosamente,
però è un cattivo segno per l'Itaia.
hero member
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April 10, 2019, 04:44:49 AM
...

Tornando a Bitcoin interessantissima mappa con la storia di tutti fork dalla nascita ad oggi
https://bitcoinmagazine.com/articles/infographic-map-bitcoin-forks/

...

Molto bella quella mappa, ed anche la descrizione presente sul sito.

Peccato che non abbiano inserito anche una colonna con le date indicative dei vari fork... sarebbe ancora più completa. Magari glielo suggerisco.
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April 10, 2019, 03:09:47 AM
Personalmente trovo vomitevoli e semplice fud le notizie riguardanti il divieto e il ban del mining in Cina.....come gettare vermi nel lago per vedere chi e come abbocca.

Tornando a Bitcoin interessantissima mappa con la storia di tutti fork dalla nascita ad oggi
https://bitcoinmagazine.com/articles/infographic-map-bitcoin-forks/

legendary
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April 10, 2019, 01:24:08 AM


Poni una questione che per me è sempre stata un grosso punto di domanda.
Premesso che nemmeno io vedo di buon occhio l'attuale forte centralizzazione del mining, la domanda che ci stiamo facendo è se un'uscita dei miner dalla Cina (o meglio l'improvvisa chiusura delle farm in Cina) possa avere conseguenze sensibili sulla tenuta di Btc.
Il grosso punto di domanda è sempre stato il tempo necessario a Btc per diminuire la difficulty (almeno oggi) e di conseguenza quanto alte possano diventare le fee per sostenere i miner in quel periodo, cioè fintanto ché la difficulty non si fosse allineata.
Cercando qua e là ho trovato questo interessante articolo:
https://www.theblockcrypto.com/2018/12/04/the-bitcoin-mining-death-spiral-debate-explained/

che dice esattamente quel che riporti tu, cioè in conclusione che il sistema reggerebbe adeguandosi dopo un periodo di fee davvero alte.
L'unico punto su cui non concordo è dove si dice che ci sono già precedenti che possano guidare nel ragionamento. Non concordo perché i precedenti ci sono stati ma non sono paragonabili come effetto all'ipotesi che si stava facendo, cioè che i miner cinesi "spariscano" di colpo. E' su questo quindi che resta il dubbio: se l'HP scendesse di colpo e così tanto (ma tanto!)  quanto ci metterebbe il sistema ad adeguare la difficulty?

Il caso cui sto pensando è quello che trovi citato anche qui
https://bitcoin.stackexchange.com/questions/65093/retargetting-difficulty-in-real-time

in questa parte che quoto per semplicità:
Quote
Clarifying myself a bit: Although the retargetting would happen in real time, it doesn't mean that difficulty needs to change quickly. Difficulty can change slowly but it changes as a function of time, not (only) as a function of found blocks. So I don't see how this would be anymore unstable than the current retargetting solution

in effetti quello che  ho evidenziato in grassetto è un problema mica da poco nel caso di un crollo (crollo, non semplice diminuzione) di HP.....


p.s. a mio giudizio non si tratta di un problema reale perché non credo assolutamente a proibizioni di questo tipo in Cina, tuttavia è una domanda che mi ha sempre intrigato.


Due considerazioni:

1)Chi mina a medio-grandi livelli quasi sempre è un soggetto che ha investito in bitcoin molto di più degli ASIC necessari a minare. Spesso ne possiede grandi quantità o, nei casi più grandi, gestisce una pool o ha investito/possiede aziende del settore. Da una death spiral avrebbe da perdere economicamente molto di più della temporanea rimessa di minare in perdita. Ergo è molto probabile che i minatori (almeno quelli più grandi) continuerebbero a tenere le loro macchine accese anche in caso di una perdita momentanea, fino ai successivi aggiustamenti di difficoltà. Abbiamo già visto qualcosa di simile a dicembre scorso, quando il calo dell'hashrate ad un certo punto si è arrestato, nonostante il calo di prezzo.
Nel caso di esempio del ban della Cina è altamente probabile che i minatori del resto del mondo farebbero il possibile per sostenere l'HR, così come i miners cinesi farebbero il possibile per tenere/incrementare la loro produzione fuori dalla Cina (già adesso essi possiedono molte farm off-shore ). Lo stesso farebbero le grosse aziende del settore anche extra mining, visti i danni enormi che avrebbero da una perdita di credibilità di btc.
L'aumento vertiginoso delle fees renderebbe poi sempre più remunerativi i blocchi, stimolando ancora di più l'aumento dell'HR.

2)LN è un parziale antidoto contro un crollo dell'HR. Almeno se tale calo fosse in qualche modo prevedibile/annunciato. Chi avrebbe bisogno di fare transazioni non rimandabili nel tempo, potrebbe depositare btc su canali LN prima del calo dell'HR e fronteggiare il periodo di rallentamento nella produzione dei blocchi mediante tx off-chain. Ovviamente a condizione che l'altra parte usi LN.
Magari, chissà, proprio i grossi depositi di btc che ci sono stati su LN lo scorso mese sono stati originati da qualcuno che ha saputo in anticipo questo rumor del mining ban da parte della Cina e si è messo al riparo temendo che potesse essere reale.
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April 09, 2019, 10:51:43 PM
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April 09, 2019, 05:43:56 PM
Che poi detto fra noi non credo succederà ma se la Cina bannasse il mining sarebbe una cosa nel complesso molto positiva.

Ci sarebbe un calo temporaneo nell'hashrate e una conseguente riduzione della sicurezza della rete, riduzione priva di grossi effetti negativi visto che oggi la rete ha un livello di protezione esagerato rispetto a quelle sono le reali minacce.
...

E se la Cina volesse essere sicura che i suoi cittadini non utilizzino bitcoin e decidesse di confiscare i miners e di imporre un attacco al 50% alla rete in modo che nessuno si fidi più?


Bisogna vedere tante cose ma una misura di queste dimensioni va ad influire solo sul "consumo domestico" I bull che hanno speso milioni di euro in tech si spostando di paese.

(almeno io farei cosi)

Non so come funziona la dogana da quelle parti e se puoi spostare milioni di dollari in componenti al di fuori dallo stato.
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April 09, 2019, 04:35:42 PM
Che poi detto fra noi non credo succederà ma se la Cina bannasse il mining sarebbe una cosa nel complesso molto positiva.

Ci sarebbe un calo temporaneo nell'hashrate e una conseguente riduzione della sicurezza della rete, riduzione priva di grossi effetti negativi visto che oggi la rete ha un livello di protezione esagerato rispetto a quelle sono le reali minacce.
...

E se la Cina volesse essere sicura che i suoi cittadini non utilizzino bitcoin e decidesse di confiscare i miners e di imporre un attacco al 50% alla rete in modo che nessuno si fidi più?
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April 09, 2019, 03:15:45 PM





BULL-market officialy started .... good old China-FUD, is this the good old days back again?  Cheesy  Cheesy  Cheesy

Beh, allora linka anche la mia risposta!
sr. member
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April 09, 2019, 03:05:08 PM





BULL-market officialy started .... good old China-FUD, is this the good old days back again?  Cheesy  Cheesy  Cheesy
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April 09, 2019, 03:01:00 PM

È un caso di scuola.
Se il governo cinese proibisse davvero il mining, circa il 50% dell’hashing power sarebbe messo offline.
Vorrebbe dire un blocco ogni 20 minuti, in media, anziché ogni 10. Quindi il riaggiustamento della difficoltà sarebbe nel giro di un mese anziché due settimane.
Dopo il riaggiustamento tutto continuerebbe come prima.
Nel frattempo la competizione per entrare nei blocchi (più “rari”) sarebbe aumentata, i blocchi si riempierebbero di e le fees probabilmente salirebbero.  
Nessuna death spiral, anche in un contesto estremo come questo.

Una parola invece sull’aggiustamento della difficoltà real-time, o time dipendent: CONTRARIO.

Sapete perché SN ha messo un aggiustamento così diradato nel tempo? Difesa del protocollo di Bitcoin.
Vuoi fare un fork? Accomodati, ma devi essere sicuro di avere Hashing power, altrimenti la tua catena muore.
Questa “penalizzazione” ha funzionato a lungo come deterrente, visto che nessun fork  ha mai avuto più del 20% dell’hash power di Bitcoin.
Guarda caso difatti ai tempi de primi fork importante, BCH, resosi conto del fatto che la difficoltà era troppo “ballerina, e che stava strozzando il buon funzionamento della shit pin, i dx. Hanno inserito un EDA (Emergency difficulty adjustment) per “correggere al volo” la difficoltà. Ma questo era sicuramente causa di hardfork, scindendolo quindi definitivamente da BTC.
legendary
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April 09, 2019, 02:29:56 PM

Ci sarebbe un rallentamento delle transazioni ed un aumento vertiginoso delle fees almeno fino ai successivi aggiustamenti della difficoltà. Niente di insuperabile ci siamo già passati a dic2017 e siamo sopravvissuti


Poni una questione che per me è sempre stata un grosso punto di domanda.
Premesso che nemmeno io vedo di buon occhio l'attuale forte centralizzazione del mining, la domanda che ci stiamo facendo è se un'uscita dei miner dalla Cina (o meglio l'improvvisa chiusura delle farm in Cina) possa avere conseguenze sensibili sulla tenuta di Btc.
Il grosso punto di domanda è sempre stato il tempo necessario a Btc per diminuire la difficulty (almeno oggi) e di conseguenza quanto alte possano diventare le fee per sostenere i miner in quel periodo, cioè fintanto ché la difficulty non si fosse allineata.
Cercando qua e là ho trovato questo interessante articolo:
https://www.theblockcrypto.com/2018/12/04/the-bitcoin-mining-death-spiral-debate-explained/

che dice esattamente quel che riporti tu, cioè in conclusione che il sistema reggerebbe adeguandosi dopo un periodo di fee davvero alte.
L'unico punto su cui non concordo è dove si dice che ci sono già precedenti che possano guidare nel ragionamento. Non concordo perché i precedenti ci sono stati ma non sono paragonabili come effetto all'ipotesi che si stava facendo, cioè che i miner cinesi "spariscano" di colpo. E' su questo quindi che resta il dubbio: se l'HP scendesse di colpo e così tanto (ma tanto!)  quanto ci metterebbe il sistema ad adeguare la difficulty?

Il caso cui sto pensando è quello che trovi citato anche qui
https://bitcoin.stackexchange.com/questions/65093/retargetting-difficulty-in-real-time

in questa parte che quoto per semplicità:
Quote
Clarifying myself a bit: Although the retargetting would happen in real time, it doesn't mean that difficulty needs to change quickly. Difficulty can change slowly but it changes as a function of time, not (only) as a function of found blocks. So I don't see how this would be anymore unstable than the current retargetting solution

in effetti quello che  ho evidenziato in grassetto è un problema mica da poco nel caso di un crollo (crollo, non semplice diminuzione) di HP.....


p.s. a mio giudizio non si tratta di un problema reale perché non credo assolutamente a proibizioni di questo tipo in Cina, tuttavia è una domanda che mi ha sempre intrigato.


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Merit: 4401
April 09, 2019, 01:44:27 PM
Che poi detto fra noi non credo succederà ma se la Cina bannasse il mining sarebbe una cosa nel complesso molto positiva.

Ci sarebbe un calo temporaneo nell'hashrate e una conseguente riduzione della sicurezza della rete, riduzione priva di grossi effetti negativi visto che oggi la rete ha un livello di protezione esagerato rispetto a quelle sono le reali minacce.

Se l'HR invece che gli attuali 45 esahash fosse ad es. la metà sarebbe lo stesso livello di protezione di 1 anno fa. Cambierebbe qualcosa? No.

Ci sarebbe un rallentamento delle transazioni ed un aumento vertiginoso delle fees almeno fino ai successivi aggiustamenti della difficoltà. Niente di insuperabile ci siamo già passati a dic2017 e siamo sopravvissuti

In compenso ci sarebbe una minore centralizzazione del mining e inizierebbero a pesare molto di più altri Paesi verso cui i minatori hanno già iniziato a delocalizzare: Paesi scandinavi, Islanda, Giappone, Russia, Canada (soprattutto Quebec), Stati Uniti nord occidentali.

Nazioni dove i miners hanno una ben superiore propensione all'uso delle rinnovabili rispetto alla Cina. Entrerebbe di più in crisi l'altro cavallo di battaglia della FUD: i bitcoin che faranno bollire gli oceani.

Un pò come quando il mondo doveva crollare perchè la Cina bannava gli exchanges. In realtà gli exchange cinesi erano delle fabbriche di volumi farlocchi e di manipolazione del trading. Il loro ban ha favorito la crescita di exchange occidentali più professionali e , guarda caso, ha dato il via al rush finale del bull trend del 2017
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April 09, 2019, 01:30:37 PM
So che il prezzo conta relativamente...ma è per dare una misura, senza tutte le lagne di governi e banche a quest'ora il Btc stava a 100k €.

Non sono d'accordo: le politiche e le azioni di banche e governi sono uno dei migliori "bullish case" di bitcoin.

La spaventosa crescita di adozione (effettiva e non solo speculativa) ad es. in Sud America e Est europeo è una conseguenza diretta delle azioni criminali o semplicemente idiote compiute da chi governa (politicamente ed economicamente) a quelle latitudini.

Un trend che prevedo in crescita in tutto il mondo negli anni a venire.

Mentre la FUD ormai assomiglia sempre di più ad un inutile al lupo al lupo in cui non crede più nessuno.

Che, ma guarda un pò il caso, rispunta fuori ad ogni trend di crescita del prezzo di bitcoin.

Quando il prezzo crolla, che strano, nessuno vuole mai bannare niente.

Sono terrorizzati dall'idea che la gente comune metta i propri risparmi in un sistema che sfugge quasi completamente al loro controllo e che vive al di fuori delle forme tradizionali di raccolta del risparmio stesso.

La verità? Sono terrorizzati dalla concorrenza. Perchè non l'hanno mai dovuta affrontare : da sempre banche centrali, banche e governi loro controllori vivono in regime di monopolio assoluto.

Preparatevi, se negli anni a venire dovessimo avere nuovi ATH, tornerete a sentire parlare di bitcoin a reti unificate anche dalla D'Urso o dalla De Filippi.

Di come finanzia l'ISIS, aiuta i pedofili, accresce i patrimoni di evasori, facilita il traffico di droga, rovina i risparmi della gente.

Di come sia una immensa gigantesca truffa.

Poi la gente spegne la televisione, esce di casa e magari, come in Venezuela, in Zimbabwe e presto in Argentina vede bambini giocare con pile di banconote a corso legale come fossero soldi del monopoli.

Sempre più persone allora si domanderanno quale sia la vera, reale truffa.

Chi ci governa, senza saperlo, sarà il grimaldello inconsapevole che avvicinerà milioni di persone alla prima forma di hard-money digitale della storia.
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April 09, 2019, 12:38:30 PM
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🌀 Cosmic Casino
April 09, 2019, 11:57:47 AM
Spero vivamente che non ci sia ancora qualcuno che ci creda e/o si faccia influenzare da queste non-notizie, che francamente hanno anche stufato, che il bitcoin non fosse "Cina centrico" si è scoperto da anni oramai, tanto per il trading quanto per il mining, quindi sarebbe ora di finirla, sembra che tutto ruoti attorno alla Cina...
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The hacker spirit breaks any spell
April 09, 2019, 11:52:47 AM

ma va.. la cina non bannera MAI i bitcoin, perche gli conviene.. invece queste fake news modalita inside traders servono a fare fluttuare in maniera specifica il prezzo per 'fregare' i polli

ve lo dico da sempre, non credete alle notizie che vi propinano, loro vogliono i vostri soldi non vi danno notizie per informarvi (mi riferisco al mondo crypto, vedi tweet a merda di un po' tutti)
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April 09, 2019, 09:32:51 AM
So che il prezzo conta relativamente...ma è per dare una misura, senza tutte le lagne di governi e banche a quest'ora il Btc stava a 100k €.
Non sono ironico, in parte è un po triste, in parte dimostra la "forza" del Bitcoin.
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