... un soggetto, inteso in forma aggregata, che opera in perdita costante ...
La questione delicata è: "
il soggetto in forma aggregata"
dal mio punto di vista se l'avidità spinge i singoli attori verso un'economia di scala per migliorare efficienza e guadagno,
la gratuità invece richiede un impegno personale non delegabile,
'perdere' funziona come strategia se è una scelta personale (anche perchè la ricompensa morale è personale)
a livello di comunità mettersi insieme per 'perdere soldi collettivamente' toglie motivazione e stimolo alla faccenda
già mettere d'accordo un condominio sarebbe difficile, un paese intero la vedo molto difficile.
L’idea è affascinate. Sarebbe un bel “controsenso”: avere nell’industria più competitiva ed a più alta intensità di capitale al mondo un soggetto, inteso in forma aggregata, che opera in perdita costante, fornendo una ulteriore spinta competitiva.
Un paio di esempi di questo 'controsenso' in un altro contesto:
1) molti youtuber producono gratuitamente contenuti di qualità altissima (parlo ad esempio di matematica e fisica)
tutto questo lavoro gratuito o semigratuito entra in forte competizione con il lavoro retribuito; in soldoni, se un docente non si prepara più che bene le lezioni,
fra poco per lo studente sarà più utile rimanere a casa a guardare dei video su youtube piuttosto che seguire certe lezioni a scuola
2) pensa al confronto tra libri di testo a pagamento e le moltissime risorse gratuite che si trovano online, la presenza di quest'ultime spinge all'innovazione l'industria tradizionale dei libri di testo, che deve confrontarsi con nuovi livelli di efficienza comunicativa;
la concorrenza maggiore non è (solo) tra i produttori di libri, ma
tra chi produce in prima persona e proprio per questo in modo inefficiente e chi produce per vivere (in cambio di soldi),
e per questo è 'costretto' all'efficienza.