Prima di tutto grazie bianchi trovo molto interessante ed in parte condivisibile il tuo articolo, quello che non trovo condivisibile è il tuo continuo voler ripetere di non tenere i soldi sugli exchenge. Tralasciando la parte sulla sicurezza che ovviamente la storia insegna essere ineccepibile mi vorrei soffermare su quello che mi è sembrato essere il tuo discorso, ovvero lasciare soldi sugli exchange porta all'inflazione della moneta. Ebbene quello su cui non sono d'accordo è semplicemente la visione negativa dell'inflazione, mi spiego meglio. Supponiamo che io sia un grande speculatore ed abbia intenzione di effettuare un ingente acquistato di btc, ora come è noto essendo un grande investitore ho una liquidità che mi permette di manipolare in una certa quantità il prezzo, e decido per tanto di inserire nel mercato una certa quantità di btc per cercare di far partire un trend negativo, ebbene in questo caso il fatto di avere in giro il doppio dei btc da me inseriti non pensate possa essere un vantaggio per me?
Direi che dobbiamo suddividere i problemi
1) Posso condividere con te il fatto che l'inflazione non sia necessariamente un fatto negativo, pero' se noti io sottolineo la non consapevolezza,
ossia io e (e penso molti altri) ho sempre considerato implicitamente il mondo bitcoin un mondo a bassissima inflazione e destinato ad arrivare ad un'inflazione zero.
Questo e' il messaggio che ci arriva dappertutto, ogni documento ufficiale da per assodato questo concetto.
Ora se scopro che in realta' sto lavorando in un mondo che ha un'inflazione X non nota, penso che debbo esserne consapevole e regolarmi di conseguenza.
2) QUesta inflazione X non solo non e' nota, ma puo' venire gestita in modo totalmente incontrollato dagli exchange... altro fattore
importante.... sopratutto per tutti gli operatori che stanno lavorando e investendo risorse in questo ecosistema. Ribadisco, non e' tanto
"l'inflazione" l'imputato, ma l'informazione "errata"che stiamo lavorando in un mondo a bassissima inflazione.
Ti faccio un esempio banale, ragionamento di un sacco di gente in giro per il forum: holdo fino alla morte, tanto non essendoci inflazione, prima o poi
il prezzo va alle stelle.... peccato che l'assunto della non inflazione possa essere sbagliatissimo.
Altra cosa che ritengo gravissima, (che evidenzio spesso) e' la concorrenza super-sleale che possono fare gli exchange ai miner:
I miner creano BTC a costi altissimi, gli exchange possono "crearne" praticamente a costo nullo.... ora se una situazione del genere non viene
regolamentata o almeno resa trasparente, giocoforza prima o poi qualche meccanismo deve saltare, mettendo a rischio l'intero ecosistema.
Insomma, ancora una volta, si tratta di un problema di consapevolezza, e non di una demonizzazione a priori dell'inflazione.
Pero', fino a che la consapevolezza non c'e', fino a che gli exchange non sono regolamentati o meglio ancora sostituiti da un meccanismo p2p,
io credo che l'unica soluzione praticabile sia minimizzare la possibilita' di creare moltiplicatore.
3) se uno e' uno speculatore, non ha (per definizione) alcun interesse al destino del bene su cui specula. Potrebbero essere
patate, schiavi, oro, BITCOIN, per lo spculatore l'unico interesse e' tirarci fuori un guadagno. Poi che il bene sottostante alla speculazione
vada in malora o proliferi, gli e' totalmente indifferente. Quindi la speculazione e' una sorta di sfruttamento parassitario
di un bene o una situazione.
Credo di essere un tipo pratico, quindi sono il primo a credere che l'idea di annullare la speculazione sia una gran cazzata.
pero' penso che la speculazione vada "limitata" il piu' possibile, proprio per evitare che da fenomeno parassitario inevitabile,
diventi una malattia nefasta e distruttiva. Quindi, di nuovo, per tutti quelli che hanno un interessere "reale" al fatto che l'ecosistema bitcoin
cresca e non muoia, e' importante limitare al massimo meccanismi che potenzialmente possono alimentare in modo incontrollato
"parassita" della speculazione e trasformarlo in un "cancro incurabile".