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Topic: Notizie spazzatura su bitcoin/blockchain - page 45. (Read 33823 times)

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January 29, 2021, 01:49:06 PM

Certo, un grande, ma un conto è fare queste interviste, un conto è dare loro una qualche valenza riguardo all'oggetto di cui si discute.
Come abbia fatto Ametrano a tenere il sangue freddo con Trifletti non lo so. Io mi sarei teletrasportato nello studio e, anche a rischio Covid, gli avrei mollato un bel paio di calcioni.

Si, in effetti avremmo bisogno di "villain" un pò più preparati tecnicamente invece dei soliti urlatori buoni solo a buttarla in caciara. Ne verrebbe fuori una discussione un pò più interessante.

Mi viene in mente l'adagio massimalista per cui al mondo esistono due tipi di persone. Quelle che odiano bitcoin e quelle che hanno capito bitcoin  Grin
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January 28, 2021, 08:55:19 AM
anche questo e un altro anno del bitcoin come il 2010 o il 2017? secondo me sono tutti anni del bitcoin dalla sua nascita,nel bene e nel male basta che se ne parli simpatico il servizio su rai3 certo spiegato da qualcuno che sa di che si tratta come Ametrano e meglio

ma poi non so se avete notato la perla: "nel 2008 valeva 1 o 10€"... mamma mia che pressapochismo e che ignoranza Roll Eyes
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January 28, 2021, 04:10:54 AM
anche questo e un altro anno del bitcoin come il 2010 o il 2017? secondo me sono tutti anni del bitcoin dalla sua nascita,nel bene e nel male basta che se ne parli simpatico il servizio su rai3 certo spiegato da qualcuno che sa di che si tratta come Ametrano e meglio
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January 27, 2021, 07:45:16 PM

Carine le interviste iniziali alla "pancia del Paese".

"Lei preferisce i soldi virtuali o i soldi cash?"
"Guardi a me l'importante è che mi paghino"

Un grande  Grin

Certo, un grande, ma un conto è fare queste interviste, un conto è dare loro una qualche valenza riguardo all'oggetto di cui si discute.
Come abbia fatto Ametrano a tenere il sangue freddo con Trifletti non lo so. Io mi sarei teletrasportato nello studio e, anche a rischio Covid, gli avrei mollato un bel paio di calcioni.
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January 27, 2021, 03:37:45 PM

Carine le interviste iniziali alla "pancia del Paese".

"Lei preferisce i soldi virtuali o i soldi cash?"
"Guardi a me l'importante è che mi paghino"

Un grande  Grin
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January 27, 2021, 02:55:39 PM

almeno hanno avuto la decenza di invitare Ametrano, anziché dar voce solo ai soliti incompetenti che parlano per sentito dire e dimostrano di non capirne nulla Roll Eyes
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January 21, 2021, 11:58:36 AM
Bitcoin falls 10% after report suggests a critical flaw in the cryptocurrency called 'double-spend' may have occurred

LOL

https://markets.businessinsider.com/currencies/news/bitcoin-price-double-spend-flaw-critical-report-suggests-2021-1-1029990921



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January 15, 2021, 12:32:23 PM

Ho ricevuto battutine stupide anche su questo aspetto da parte di conoscenti, ed ho diverse considerazioni:

1. Nel 2010 la gestione di un wallet bitcoin era una operazione assai più complessa di quello che é oggi: software più acerbo, bug, practices ancora non consolidate, gestione artificiosa degli indirizzi di change e chissà cos’altro, rendevano spestremamente più difficoltoso non perdere i propri Coin.

2. Il basso valore unitario del bitcoin (addirittura regalato dai faucet) non portava certo ad assumere un atteggiamento attento nei confronti della custodia. Ovviamente questa é una “colpa” interamente addebitabile agli utenti, che non si sono resi conto di quello che avevano tra le mani (a livello concettuale invece questo era ben presente in Satoshi ed Hal, ad esempio, ma anche Laszlo).

3. Oggi questo problema é superato: esistono innumerevoli soluzioni professionali per la custodia. Con tanto di pratiche anti frode, assicurazioni su hot e cold wallet, eccetera. La scelta di non avvalersi di questi servizi é una precisa scelta dell’utente.

4. Il fatto che i servizi sopra citati esistano, non rappresenta in alcun modo un “tradimento dell’ideologia trustless” di Bitcoin. Il “don’t trust, verify” é un’opzione, non un obbligo.

Così, tanto per chiarire il mio pensiero è come rispondo a quelli che mi pongono questo fatto come un “problema” per bitcoin.


sì d'accordo, però non mi pare sia questo il caso: il tizio in questione non era uno sprovveduto, ha usato un dispositivo certificato NATO NIAPC (https://www.ia.nato.int/NIAPC), quindi significa che ai suoi BTC attribuiva un valore enorme, e semmai ha ecceduto dall'estremo opposto. Non ha pensato ad avere un backup o al rischio di perdere la password e/o il seed... Anche l'eccesso di paranoia può fare danni enormi.

Più accurati sono gli strumenti o le procedure di occultamento di password o altri dati sensibili, più attenzione serve nel definire la modalità di recupero di tali informazioni
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January 14, 2021, 09:46:04 PM
Dopo i terroristi e la droga, non poteva mancare l'attacco a Capitol Hill:

https://blog.chainalysis.com/reports/capitol-riot-bitcoin-donation-alt-right-domestic-extremism
Sono certo che se cercano bene, ma bene bene, scopriranno che pure l'assassino di Lincoln fu pagato in bitcoin.
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January 14, 2021, 05:31:57 PM
Dopo i terroristi e la droga, non poteva mancare l'attacco a Capitol Hill:

https://blog.chainalysis.com/reports/capitol-riot-bitcoin-donation-alt-right-domestic-extremism

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January 14, 2021, 02:16:37 PM
<…>
Domanda sulle banche e sui consumi: sbaglio o tengono luci, computer, stampanti, scanner, etc, accesi 24/7? Io ogni volta che sono in prossimità di una banca lo noto perché è sempre illuminata a giorno anche alle 3 del sabato mattina...

E tu cosa ci fai in giro il Sabato alle 3:00 del mattino?
Quando ero ancora giovane...

Quote
Le banche magari tengono uffici con le luci accese per motivi di sicurezza, ma sono sicuro che il consumo maggiore non sia quello, ma proprio il consumo come “overhead” rispetto alla semplice funzione alla quale sarebbero preposte, ovvero l’erogazione del credito.
Siamo d'accordo che non è sicuramente la ragione maggiore, ma intanto influisce, e molte banche non sono certo all'avanguardia per tutto quello che riguarda il lato elettrico/tecnologico. E soprattutto se vuoi fare la paternale a qualcun altro (mi riferisco alle banche, non a te  Grin) almeno prima cerca di metterti al riparo, altrimenti è come se McDonald's dicesse che Burger King vende spazzatura...
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January 14, 2021, 02:05:55 PM

Ho ricevuto battutine stupide anche su questo aspetto da parte di conoscenti, ed ho diverse considerazioni:

1. Nel 2010 la gestione di un wallet bitcoin era una operazione assai più complessa di quello che é oggi: software più acerbo, bug, practices ancora non consolidate, gestione artificiosa degli indirizzi di change e chissà cos’altro, rendevano spestremamente più difficoltoso non perdere i propri Coin.

2. Il basso valore unitario del bitcoin (addirittura regalato dai faucet) non portava certo ad assumere un atteggiamento attento nei confronti della custodia. Ovviamente questa é una “colpa” interamente addebitabile agli utenti, che non si sono resi conto di quello che avevano tra le mani (a livello concettuale invece questo era ben presente in Satoshi ed Hal, ad esempio, ma anche Laszlo).

3. Oggi questo problema é superato: esistono innumerevoli soluzioni professionali per la custodia. Con tanto di pratiche anti frode, assicurazioni su hot e cold wallet, eccetera. La scelta di non avvalersi di questi servizi é una precisa scelta dell’utente.

4. Il fatto che i servizi sopra citati esistano, non rappresenta in alcun modo un “tradimento dell’ideologia trustless” di Bitcoin. Il “don’t trust, verify” é un’opzione, non un obbligo.

Così, tanto per chiarire il mio pensiero è come rispondo a quelli che mi pongono questo fatto come un “problema” per bitcoin.


Che genere di battute?
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January 14, 2021, 01:58:52 PM

Ho ricevuto battutine stupide anche su questo aspetto da parte di conoscenti, ed ho diverse considerazioni:

1. Nel 2010 la gestione di un wallet bitcoin era una operazione assai più complessa di quello che é oggi: software più acerbo, bug, practices ancora non consolidate, gestione artificiosa degli indirizzi di change e chissà cos’altro, rendevano spestremamente più difficoltoso non perdere i propri Coin.

2. Il basso valore unitario del bitcoin (addirittura regalato dai faucet) non portava certo ad assumere un atteggiamento attento nei confronti della custodia. Ovviamente questa é una “colpa” interamente addebitabile agli utenti, che non si sono resi conto di quello che avevano tra le mani (a livello concettuale invece questo era ben presente in Satoshi ed Hal, ad esempio, ma anche Laszlo).

3. Oggi questo problema é superato: esistono innumerevoli soluzioni professionali per la custodia. Con tanto di pratiche anti frode, assicurazioni su hot e cold wallet, eccetera. La scelta di non avvalersi di questi servizi é una precisa scelta dell’utente.

4. Il fatto che i servizi sopra citati esistano, non rappresenta in alcun modo un “tradimento dell’ideologia trustless” di Bitcoin. Il “don’t trust, verify” é un’opzione, non un obbligo.

Così, tanto per chiarire il mio pensiero è come rispondo a quelli che mi pongono questo fatto come un “problema” per bitcoin.


sì d'accordo, però non mi pare sia questo il caso: il tizio in questione non era uno sprovveduto, ha usato un dispositivo certificato NATO NIAPC (https://www.ia.nato.int/NIAPC), quindi significa che ai suoi BTC attribuiva un valore enorme, e semmai ha ecceduto dall'estremo opposto. Non ha pensato ad avere un backup o al rischio di perdere la password e/o il seed... Anche l'eccesso di paranoia può fare danni enormi.
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January 14, 2021, 11:57:15 AM

Ho ricevuto battutine stupide anche su questo aspetto da parte di conoscenti, ed ho diverse considerazioni:

1. Nel 2010 la gestione di un wallet bitcoin era una operazione assai più complessa di quello che é oggi: software più acerbo, bug, practices ancora non consolidate, gestione artificiosa degli indirizzi di change e chissà cos’altro, rendevano spestremamente più difficoltoso non perdere i propri Coin.

2. Il basso valore unitario del bitcoin (addirittura regalato dai faucet) non portava certo ad assumere un atteggiamento attento nei confronti della custodia. Ovviamente questa é una “colpa” interamente addebitabile agli utenti, che non si sono resi conto di quello che avevano tra le mani (a livello concettuale invece questo era ben presente in Satoshi ed Hal, ad esempio, ma anche Laszlo).

3. Oggi questo problema é superato: esistono innumerevoli soluzioni professionali per la custodia. Con tanto di pratiche anti frode, assicurazioni su hot e cold wallet, eccetera. La scelta di non avvalersi di questi servizi é una precisa scelta dell’utente.

4. Il fatto che i servizi sopra citati esistano, non rappresenta in alcun modo un “tradimento dell’ideologia trustless” di Bitcoin. Il “don’t trust, verify” é un’opzione, non un obbligo.

Così, tanto per chiarire il mio pensiero è come rispondo a quelli che mi pongono questo fatto come un “problema” per bitcoin.

Condivido. Ideologicamente parlando vorrei che tutti avessero il proprio wallet di cui detengono le chiavi e che tutti fossero in grado di effettuare payjoin, coinjoin eccetera.
Questa so benissimo essere una visione miope e irrealizzabile e sottoscrivo quanto dici.
Mi sta bene che utenti meno capaci dal punto di vista tecnico si affidino a terze parti, sperando le terze parti siano quanto più possibile professionali.
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January 14, 2021, 08:27:35 AM

Ho ricevuto battutine stupide anche su questo aspetto da parte di conoscenti, ed ho diverse considerazioni:

1. Nel 2010 la gestione di un wallet bitcoin era una operazione assai più complessa di quello che é oggi: software più acerbo, bug, practices ancora non consolidate, gestione artificiosa degli indirizzi di change e chissà cos’altro, rendevano spestremamente più difficoltoso non perdere i propri Coin.

2. Il basso valore unitario del bitcoin (addirittura regalato dai faucet) non portava certo ad assumere un atteggiamento attento nei confronti della custodia. Ovviamente questa é una “colpa” interamente addebitabile agli utenti, che non si sono resi conto di quello che avevano tra le mani (a livello concettuale invece questo era ben presente in Satoshi ed Hal, ad esempio, ma anche Laszlo).

3. Oggi questo problema é superato: esistono innumerevoli soluzioni professionali per la custodia. Con tanto di pratiche anti frode, assicurazioni su hot e cold wallet, eccetera. La scelta di non avvalersi di questi servizi é una precisa scelta dell’utente.

4. Il fatto che i servizi sopra citati esistano, non rappresenta in alcun modo un “tradimento dell’ideologia trustless” di Bitcoin. Il “don’t trust, verify” é un’opzione, non un obbligo.

Così, tanto per chiarire il mio pensiero è come rispondo a quelli che mi pongono questo fatto come un “problema” per bitcoin.
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January 14, 2021, 06:42:11 AM
<…>
Domanda sulle banche e sui consumi: sbaglio o tengono luci, computer, stampanti, scanner, etc, accesi 24/7? Io ogni volta che sono in prossimità di una banca lo noto perché è sempre illuminata a giorno anche alle 3 del sabato mattina...

E tu cosa ci fai in giro il Sabato alle 3:00 del mattino?

Le banche magari tengono uffici con le luci accese per motivi di sicurezza, ma sono sicuro che il consumo maggiore non sia quello, ma proprio il consumo come “overhead” rispetto alla semplice funzione alla quale sarebbero preposte, ovvero l’erogazione del credito.

Comunque questa argomentazione viene ripescata ciclicamente ed ho solo due considerazioni in merito:

1. Quante industrie “negative” consumano più di bitcoin? Non solo banche, ma anche armamenti, droga, governi... la lista é infinita, anzi, mi verrebbe da dire che, per costruzione, il mining di bitcoin sia una delle industrie più efficienti, e che l’energia non usata per bitcoin, sia effettivamente “sprecata”.

2. Siamo portati a credere a quello che leggiamo sui giornali, ma poi appena il giornalista inizia a parlare di qualcosa che conosciamo bene, ci rendiamo conto che gli argomenti sono affrontati in maniera superficiale, con errori concettuali e fattuali.
Allora come è possibile questa dicotomia di pensiero?  Gell-Mann amnesia?
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