Su questo argomento preferirei che si evitasse di profanare parole come "son tutti incompetenti qui". L'erba del vicino non è sempre più verde e la moglie degli altri non è sempre più gnocca della nostra.
In Italia abbiamo delle strutture all'avanguardia e dei centri di eccellenza nella cura dei tumori, di malattie cardiovascolari ecc. Il principale problema è che come al solito non c'è n'è per tutti.<...>
Non lo so, io penso solo a questo:
Quanti stranieri vengono ad operarsi in Italia e quanti italiani vanno ad operarsi all'estero? Non ho mai sentito di un francese che viene ad operarsi in Italia, ma forse il contrario
Oppure nel mio piccolo caso: quante volte mi rivolgo alle strutture pubbliche rispetto alle strutture private? Di solito mi rivolgo alle seconde, avendo una assicurazione. QUando mi ritrovo per ASL.. so quando entro, ma non quando "esco".
Fatte queste piccole considerazioni, mi chiedo davvero come si possa bilanciare sanità universale gratuita/centri di eccellenza
L'Italia è una terra di eccellenza nel campo della ricerca
https://www.repubblica.it/scuola/2020/12/09/news/l_italia_ha_i_migliori_ricwrcatori_d_europa-277623963/Ed esistono diversi centri di eccellenza che ci invidiano a livello globale per il rapporto "qualità prezzo" o per la presenza di certi "esperti" della patologia.
Avviene anche il contrario (francesi che si curano in Italia) ma sono sempre casi sporadici, aneddotici, dovuto proprio al fatto che per certe patologie esistono dei centri con una maggiore esperienza.
Non avendo contatti diretti è normale che sembra che siano più Italiani che vanno all'estero...
Mi succede spesso di interfacciarmi con strutture ospedaliere/primari/amministrativi (per lavoro e motivi di salute a livello familiare).
L'idea che mi sono fatto è che quando si vuole le cose funzionano bene.
Però servono tutta una serie di fattori concatenanti che permettono di ottenere certi risultati.
Potrei citarvi decine di esempi di strutture "sperdute" lontano dai grandi centri che funzionano ottimamente ed ottengono risultati.
Ovviamente non è così da tutte le parti ed è inutile marciare di nuovo sul concetto delle ruberie.
Non per altro molti ospedali vengono anche chiusi. E' un problema a livello occupazionale, però da un punto di vista logistico è l'unica strada da percorrere.
La sanità universale è un concetto che esiste in quasi tutti gli stati europei (in altri vi è una sorta di assicurazione in base al proprio reddito). Qui in Italia abbiamo dei ticket in base al tipo di assistenza che si riceve (anche quelli impostati sul reddito).
E' sicuramente uno dei migliori modi per gestire questo aspetto. Vedi ad esempio l'introduzione in alcuni ospedali del ticket per i "codici verdi" che accedono al pronto soccorso (e viceversa non paga nemmeno il parcheggio un codice giallo/rosso).
Permettere a tutti di accedere ad un trattamento sanitario lo trovo un segno di civiltà ed alquanto etico e rispettoso della vita altrui.
l'esempio di @jack0m calza a pennello. date un'occhiata a "Sicko" per rendervi conto di cosa significa realmente una sanità a pagamento...