Abbiamo e forse "avevamo" visto che si sta sistematicamente uccidendo questo tipo di imprese. Con burocrazia e tasse, ora con la questione del gas/metano/benzina diventa complesso riuscire a fare impresa.
Va bene che dite impresa = rischio, ma deve esserci un modo per poterla fare
C' stato un periodo (anni 80-90) in cui fare impresa in Italia era anche "troppo" facile.
Troppo nel senso che non poteva durare.
Parlavate di ristorazione: in quegli anni chiunque sapesse mescolare un pò di pomodoro e mozzarella era più o meno in grado di aprire una pizzeria. Con l'emancipazione femminile e il doppio lavoro in famiglia, il pasto fuori non era più la ricorrenza saltuaria da festeggiamento domenicale ma era diventata una prassi comune.
Con l'esplosione della domanda, contava la quantità sulla qualità, con un pò di improvvisazione e tenendo bassi i prezzi chiunque o quasi era in grado di improvvisarsi ristoratore o barista.
Non che oggi la domanda sia scesa, oggi più di prima a casa non vuole mangiarci quasi più nessuno. Ma è cresciuta l'offerta, di conseguenza sono aumentate le economie di scala e presto anche la grande distribuzione di massa e l'ecommerce arriveranno come uno tsunami.
Già sono arrivati nel ramo distributivo con i vari Just Eat.
In questi giorni di villeggiatura marittima notavo quante persone abbandonano la spiaggia all'ora di pranzo. Qualcuno si reca a casa, la massa va verso bar e punti pranzo sul lungomare. Piccoli esercizi che campano di quello.
Ovviamente abbandonare il lettino e l'ombrellone per questa interruzione è qualcosa che non vorrebbe fare nessuno.
Ed infatti secondo me manca poco, pochissimo, a che l'Amazon di turno offrirà pasti consegnati sul posto e in tempo quasi reale (magari da un drone) dopo un semplice clic sullo smartphone.
E tanti saluti agli esercizi sul lungomare.
Ad inizio anni 2000 c'erano tanti negozianti di abbigliamento che si ritenevano immuni dall'invasione dell'e-commerce: ok un cavo ethernet si più acquistare on line ma chi mai si comprerà una camicia o un paio di pantaloni su internet?
Sappiamo è finita, anzi come sta finendo.
In qualsiasi settore la piccola distribuzione dovrà fare i conti con questo.
Avremo molti meno imprenditori improvvisati e molti più lavoratori dipendenti delle grande catene, almeno finchè l'automazione e la robotica non faranno a meno anche di questi ultimi.
Tra l'altro per l'invecchiamento della popolazione e la riduzione dei nati questi due fenomeni si compenseranno a vicenda, ed infatti assistiamo in questi anni ad un crollo della disoccupazione anche se il lavoro è diventato più precario e saltuario.
Il vantaggio è (o dovrebbe essere) maggiore spazio alla meritocrazia: i piccoli imprenditori che sopravvivono, in tutti i settori, sono quelli che sanno davvero fare bene il loro mestiere, non si spaventano davanti al rischio e alla fatica e sanno stare al passo con i tempi.
Altro requisito fondamentale: puntare sulla qualità, in tutte le cose. I soldi riesce a farli chi intercetta la domanda di quelle classi agiate (che sono sempre più agiate) e che non hanno problemi a spendere. Ma per intercettare questa domanda bisogna offrire sempre un prodotto o servizio eccellente, non aver paura di farsi il mazzo ed essere dotati di vero talento. Hai detto nulla.
Ad un figlio oggi consiglierei si di studiare, che non fa mai male, ma anche di imparare bene un mestiere manuale per cui è portato e per cui ha passione.
Vedo economicamente più radioso il domani di un bravo chef o di un bravo elettricista rispetto a quello di un bravo avvocato o di un commercialista.
Gran bel post, Plutosky, concordo in toto con te! Soprattutto sul punto che riguarda la qualità del prodotto/servizio offerto, purtroppo ci sono troppe persone improvvisate che non hanno idea di come gestire una piccola attività e altri che offrono qualità bassissima. I prodotti di nicchia continueranno a vendere a prescindere dalle crisi.
Riguardo al percorso dei figli secondo me ora più che mai è importante capire che tipo di percorso si voglia fare: meglio un lavoro manuale oppure qualcosa di informatico? Perché ora i lavori informatici pagano molto però presumo che prima o poi si arriverà ad una saturazione del mercato mentre c'è sempre meno gente che fa lavori manuali, quindi meno competizione e se si offre pure una buona qualità allora uno può davvero chiedere cifre importanti. Un esempio stupido? Posti a Los Angeles che fanno le tortillas fatte a mano: sono veramente pochi, e già solo per quello sono 10 passi avanti rispetto alla competizione e possono far pagare molto di più rispetto alla concorrenza.
Concludo dicendo che bisognerà fare un bel discorso di educazione finanziaria ai figli, discorso affrontato più e più volte qui dentro. Magari qualcuno mi avesse detto di iniziare ad investire qualche centinaio di euro al mese in qualche fondo quando avevo 18 anni...
O
Oggi c’è un grave problema anche con l’istruzione di base e a livello avanzato.
C’è una sorta di lotta fra la super specializzazione e la cultura a 360 gradi che ti porta a imparare a pensare e conoscere prima di specializzarti.
La scuola e l’istruzione ovunque, ma sopratutto in Italia che fa ridere, ormai è costruita apposta per toglierti il pensiero.
A parte il nostro sistema ridicolo con ad esempio le medie che sono le scuole del parcheggio e della nullità.
Non ha senso per me andare a “specializzarsi” con istituti tecnici di vario genere alle superiori.
Sarei anche più estremo riguardo l’università.
Dovrebbe anche qui essere un posto, come lo è stato in tradizione millenaria, dove si forma un uomo di cultura, non dove si dovrebbe “imparare una professione”.
La professione si impara dopo il percorso che ti ha reso un uomo migliore, cosciente, acculturato e consapevole.
E raggiunti questi step professionalizzarsi successivamente nel campo che poi coscienziosamente scegli sarebbe una cosa semplice e che viene di conseguenza.
Oggi invece eliminano completamente la cultura in nome di una qualche professionalizzazione studiata a cazzo di cane e che a termine degli studi magari potrebbe non esistere neanche più o diventare obsoleta.
A mio avviso l’Italia, nonostante la decadenza in atto forte anche da noi, si salvava ancora un po’ in corner per via di una cultura di base abbastanza approfondita e con ancora molte materie umanistiche e riflessive nei licei come filosofia e storia.
Io mondo anglosassone per dire, ormai e puro nozionismo, anche in professioni come il medico e tutto un imparare a memoria senza capire i principi fondamentali e le dinamiche di certi eventi.
Questa modalità di apprendimento e proprio l’antifuturo, perché il nozionismo e facilmente replicabile da un automa, il pensiero critico, la creatività, l’ingegno e l’intelletto artistico mai.
E su questo che bisogna puntare sul futuro, ma è chiaro che è pericoloso per le masse.
Sarà un caso che non c’è economia come materia ne alle medie ne in qualsiasi istituto superiore o perfino nei licei, e filosofia e storia ormai sono diventate materie barzellette anch’esse nozionistiche invece che riflessive.
L’iperspecializzazione stile francobollo non aiuta neanche la ricerca e lo sviluppo ad alti livelli.
Io ho visto come funziona la ricerca medica ad esempio a Mayo Clinic.
Ci sono varie figure specializzate in qualcosa di ultraspecifico come “neuro-imaging, statistica, intelligenza artificiale, nicchia di malattie neurodegenerativa di una tipologia (chi Parkinson chi alzheimer etc..)
Che però non comunicano perché sanno solo il loro settore e praticamente nulla dell’altro.
I lavori si bloccano perché non c’è un dialogo interdisciplinare perché son tutti come mondi separati, mondi che necessitano l’uno dell’altro per andare avanti, altrimenti rimangono bloccati.
Il capo dei capi super genio e l’unico a tenere le fila perché ha invece una cultura a campana, super esperto del suo mega settore specifico, vero, ma a campana espertissimo anche degli altri settori, anche i più distanti che ti portano a scrivere trattato filosofico sulla coscienza assieme a un team di filosofi.
Oggi non è più così, la mia compagna infatti per tentare l’ambiziosa scalata sta studiando tutto dalla statistica al neuro-imaging all’intelligenza artificiale. I colleghi invece (americani) hanno la mentalità quasi tutti “non è il mio settore non so niente” e non si combina mai niente anche perché l’hanno appreso in modo semi mnemonici, senza capire le dinamiche alla base che portano a cero fattori.
Per farmi capire, e come se imparassero “malattia = questa medicina”. Senza capire perché la medicina agisce così, perché quella medicina e meglio, che sviluppo ha portato e che ricerche ci sono state per pensare che quella malattia possa essere curata in quel modo etc etc.. conoscenza anche qua da automa, anche a un automa puoi scrivere i sintomi e sputare diagnosi e medicine come il “dottor Google”. Infatti quando si arriva a diagnosticare malattia neurodegenerative strane e gravi e fuori schemi, son tutti a sparare minchiate.
Un esempio palese un paziente ultimo a cui tutti avevano diagnosticato problemi di “comprensione del linguaggio” quando invece aveva solo dei problemi a esprimersi per un problema logopedistico non neurologico. Una differenza abissale di senso e significato, come dire che uno mutuo e un mongolo che non capisce niente, invece ha solo un problema fisico. Ma queste diagnosi vengono perché non pensano, hanno imparato a memoria delle malattie e procedure senza capire perché si fanno. Perché se veramente si vuole andare avanti bisogna avere appunto quella visione a 360 gradi, non la super specializzazione delirante che poi non porta nessun progesso.
Nel piccolo poi del 99% delle persone, anche la super mega specializzazione ha senso solo se diventi il mega esperto top top top del settore. Se la tua ambizione e quella ha senso, altrimenti che senso ha uscire con un voto mediocre da in giurisprudenza o in economia senza sapere niente di niente di come gira il mondo?
Per il 99% delle persone che vogliono avere in occasione di sopravvivere a questo futuro, il percorso migliore e ovviamente la cultura generale e poi a chi piacerà fare i tacos speciali aprirà un locale d’eccellenza di quel genere, a chi piacerà dipingere dipingerà, chi preferisce vivere al mare aprirà un business per chi vuol stare sotto l’ombrellone etc.. chi a posteriori conosce Bitcoin e vuole approfondire e entrate in questo settore lo farà.. non grazie a una specializzazione in qualcosa che domani magari non avrà più senso