... Salgono invece molto alcuni titoli "value", titoli "tradizionali", in quello che è sembrato un abbozzo di rotazione di portafoglio
A prima vista una sovra-reazione.
Siamo ad un bivio importante.
Bitcoin soffre su questa situazione, ma non è scontato vedere ulteriori ribassi.
I titoli
value hanno una relazione diretta con il tasso di inflazione. Ma anche con il grado di rischio a cui uno è disposto ad
entrare nel mercato; maggior rischio allora si decide per un
growth... Quindi se siamo davanti ad "un bivio importante"
significherebbe che anche un eventuale rally natalizio sarebbe in dubbio? Però un simile rally sarebbe - forse - la conferma di un Qe ad oltranza (e di motivi, oltre alla pandemia ve ne sarebbero ad iosa). Però in un contesto di tassi in salita e dollaro in salita. Ma non è tutto troppo
troppo?
E poi b. dove si colloca in tutto questo ginepraio?
Se b. fosse una riserva di valore, questi giorni sarebbe dovuto salire! Forse non è ancora il momento...
A giudizio dei nostri forumisti, il b. è
value oppure è
growth - attenzione la domanda è semplicemente da bar, però, però certe volte le risposte possono sorprendere, io la posto qui, vediamo, è aperto il sondaggio.
Sul
pump dimenticato del bitcoin leggo che le schiere di analisti sono ormai divisi tra chi vede un fine anno tra gli 80k e i 100k e coloro che invece lo vedono scendere - e non poco (scusatemi ma non scrivo i valori, non me la sento) e addirittura esaltano un discesa come un fatto
salutare. Che io sappia, una candelona rossa non è mai stata salutare, occorre poi fatica e tempo per riparare la
diga. Così anche il b. è a metà strada, ad un bivio. Forse l'ideale sarebbe aspettarsi il peggio per vedere il meglio, un vecchio adagio dei nostri nonni che sarebbe salutare, anche per il mio stomaco.
Quando i pensieri si accadano velocemente i conti diventano complicati, bisogna tornare ad analizzare il problema in maniera semplice come i conti di una cuoca, una casalinga.
Per Wall Street siamo ai massimi storici assoluti... più rally di così...
Ma siamo in una situazione macro inedita sostanzialmente.
Un titolo come Apple è inserito in molti ETF a tema growth, ma Apple da molti è visto come un titolo forte, resiliente che sfrutta il suo appeal per girare ai consumatori il costo dell'inflazione.
Ed Apple pesa moltissimo.
Oggi all'apertura di Wall Street c'erano dei titoli che perdevano 3/5% recuperati in 5/9 minuti, manovre di grandi operatori che possono piazzare ordini in grande velocità.
Far scattare stop loss e dondolare il vascello nell'oceano, ripescare quel che gli altri fanno cadere.
Una storia che andrà avanti così, in questa fase tornano ad avere un ruolo i fondi attivi, rispetto agli ETF che sono alla fine panieri di titoli.
Occorre una buona selezione.
La concentrazione verso i big tech ha creato delle opportunità su altro settori.
In qualsiasi caso, il piccolo risparmiatore non ha possibilità di creare valore velocemente.
Mi ripeto, non esiste guadagnare rapidamente, salvo condizioni particolari, ma non soprattutto non esiste investire in momenti tranquilli.
Sono sempre
tempi incerti.
Ricordo che il miglior affare possibile negli ultimi 20 anni a Wall Street era investire in Aprile 2020, momento particolarmente avverso.
Bisogna solo
adattarsi ai tempi.