Non mi piace tanto parlare di poveri o ricchi, anche perché la vera ricchezza non è data dal denaro ma dalle possibilità sociali.
È proprio il mix che non va bene, se prendi un secchiello e ci metti dentro un pesce piccolo e uno grande, il grande mangerà il piccolo... perché è nella natura delle cose.
Mentre il grande si ritroverà esposto alle paure, ai timori e ai comportamenti irrazionali, anche di euforia dei piccoli, perché insieme a lui ci sono migliaia di persone povere che al primo scossone si prendono paura perché la volatilità non se la possono permettere.
Un ricco in Bitcoin è un tipo razionale che si ritrova in un locale chiuso, con gente non molto razionale, oltre la capienza massima e si accorge che le uscite di sicurezza sono lontane.
O ci sono strumenti per consolidare e proteggere un patrimonio di chi ha molto...
...o si fa un sistema alternativo alla finanza tradizionale, magari per quei paesi poveri privo di moneta e sistema bancario.
Nel mix ci troviamo persone che hanno comprato Bitcoin a $ 20.000, si sono prese paura e lo hanno venduto a meno di $ 4.000, così come poi a $ 60.000 a $ 30.000...
Sono molto pochi quelli che hanno, cultura, patrimonio ed emotività, per avere comprato Bitcoin dieci anni fa e tenerlo fino ad adesso.
Ma accade lo stesso nei mercati tradizionali.
Dove esistono un minimo di regole per evitare euforia o paura.
Poi si può dire che sono regole brutte, belle, strette, corte, lunghe, che ci sono pochi controlli che i controlli sono inefficaci ma ci sono delle regole.
Poveri e ricchi sono schemi per semplificare.
Quello che fa la differenza è tra un uso dinamico (rimesse, pagamenti, protezione dall'inflazione, mezzo per sgamare i controllo di capitali...) e un uso statico (trading, speculazione, hodl...).
Il primo che acquista (e vende) Bitcoin perchè gli serve. Il secondo perchè spera di guadagnarci (nel breve o nel lungo periodo)
Se andate a vedere i volumi di scambio in un qualsiasi Paese africano noterete che sono molto più correlati con il potere di acquisto della valuta locale piuttosto di quanto non lo siano con il rapporto btc/usd.
In Nigeria si sono avuti due picchi di volumi (nell'estate 2020 e adesso) che hanno seguito due grosse svalutazioni della naira.
Ad Aprile laggiù i volumi erano più bassi di adesso, nonostante nel resto del mondo ci fosse nel pieno dell' euforia e dei laser eyes verso 100.000$.
Non si può mescolare i due tipi di utilizzo perchè sono molto diversi. E quello dinamico secondo me si diffonderà molto di più di quello statico.
Ma non sono un "aut-aut", infatti sono entrambi in aumento.
Nel mondo Bitcoin non c'è nessuna regola, vince il più forte.
Finora ha vinto il più...paziente.
E quello che non si è fatto attrarre dalle sirene delle shitcoin o del trading senza averne le capacità.
Qualità rare...ma non così rare.
Non dimentichiamo che solo il 13% dei btc in esistenza sono tenuti sugli exchange.
L'hodl e l'uso pratico sono attitudini molto più diffuse della speculazione pura di breve periodo, anche se fanno molto meno notizia soprattutto per i giornalai che ne parlano.
Questa sostanziale stabilità mi porta a pensare che uno degli scenari possibili è che ci sia, nel prossimo futuro, non molto lontano, pochissimi soggetti con grande riserve e tantissimi soggetti che si scambiano spiccioli a carissimo prezzo per le rimesse e/o per sopravvivere.
Come Internet, dove hai ragione a citare il principio del valore di una rete, però questo valore è mal distribuito, abbiamo compagnie ultra miliardarie che hanno reso ultra miliardari chi era miliardario semplice, mentre il povero utente fine anni '90 è ancora più schiavo dei beni e servizi a basso costo che fornisce internet, perché è ancora più povero.
Bitcoin non nasce come strumento di uguaglianza o strumento socialista, mi è chiarissimo; quello che non è chiaro è che l'idea di aver maggior valore, perché il valore non si disperde tra le maglie di inutili intermediari, come acqua in un tubo forato...
...viene mae i btc non sono moneta ma "proprietà digitale". Secondo lui i ncare perché ci troviamo più intermediari di prima;
i soggetti che dovevano essere fatti fuori, trovano invece il sistema di guadagnarci ancora di più.
Su questo punto, mi si risponde sempre, eeh... ma con Bitcoin hai la scelta non devi per forza andare da un intermediario...
ma è una scelta che rimane del tutto ideale e teorica, almeno per la maggior parte.
Perché invece di prenderti i buoni Esselunga non vai a comprare la frutta da un agricoltore ?
Perché la gente va nei supermercati ? perché va nei centri commerciali ? perché compra su Amazon ?
Perché compra solo cose cinesi per poi lamentarsi di perdere il posto di lavoro ?
Non c'è una legge che obbliga ad avere questi comportamenti,
o a consumare in questo modo.
Sì, ci sono i gruppi di acquisto solidale... qualche ricco idealista che si permette di fare genuine ricerche.
Di fondo poi c'è la politica, il marketing, il condizionamento dei media spesso sponsorizzati...
I dati della blockchain, sia a livello di address che di "entità", dimostrano che i bitcoin sono più uniformemente distribuiti adesso che in passato.
Anche il calo di btc depositati sugli exchange è una riprova che c'è una minore domanda di certi intermediari.
Non a caso gli exchange che accettano solo il cambio btc/usd sono rarissimi, la maggior parte ha bisogno delle shitcoin che sono il vero "busco" dei servizi di scambio.
Così come sono in aumento quei servizi che creano "carta" (futures, opzioni, perpetual swap, quote di fondi...) basata su bitcoin. Ma sono un qualcosa che sta sopra o al lato di bitcoin.
A volte ho come l'impressione che si idealizzi b. come una sorta di mondo utopico dove tutti sono ricchi uguale, stanno bene, non esistono i cattivi e si fa l'amore tre volte al giorno.
Lo scopo di bitcoin è quello di creare una rete decentralizzata di conservazione e trasferimento del valore. Punto. Obiettivo secondo me perfettamente riuscito da 12 anni a questa parte.
Non è nemmeno scritto da nessuna che sia una forma di investimento e che chi lo compra debba per forza guadagnarci
Quella semmai è una conseguenza.
Così come non è scritto da nessuna parte che qualcuno possa usarlo anche per scopi o in modi diversi da quelli originali.
Anche sulla disintermediazione mi sembra ci sia confusione.
Ammettiamo che un domani Esselunga accetti bitcoin: non è che se io compro una banana dal contadino dell'Ecuador sto usano btc in maniera fedele alle origini e se invece la compro all'Esselunga sto tradendo la "fede".
La disintermediazione che realizza bitcoin è quella finanziaria, non quella della rete di distribuzione.
Bitcoin poi non è un culto, è qualcosa, che nella sua staticità delle regole di funzionamento, ha già ampiamente dimostrato di poter evolvere nelle applicazioni pratiche. Satoshi lo aveva pensato come digital cash mentre in realtà è diventata una rete di settlement sopra la quale creare forme di pagamento istantanee decentralizzate.
Marzo 2020 rimane per me io test fondamentale, il famoso cigno nero che non si può leggere sui bilanci, una situazione, per certi aspetti, potenzialmente più grave di quella del 2008.
Non c'è stata una "protezione" da questo rischio, è stato un elemento che è caduto come altri.
Non avendo né caratteristiche di moneta, tanto meno di riserva di valore.
Marzo 2020 è stato né più né meno quello che erano stati tutti i vari China ban bitcoin, un modo per spaventare le mani deboli e attuare un flash crash del prezzo.
Anche la Cina che banna i bitcoin avrebbe dovuto teoricamente essere un evento positivo (maggiore decentralizzazione, minore dipendenza da un regime...) eppure tutte le volte che esce/usciva quella notizia i soliti stolti correvano a vendere.
Il risultato del ban del mining a settembre 2017 fu analogo a Marzo 2020: una caduta rapida e dopo pochi mesi su verso nuovi massimi assoluti. Anche il ban di quest'anno rischia di produrre qualcosa di simile.
Gli sprovveduti come comprano per motivi stupidi, vendono anche per motivi stupidi.
Motivo per cui bitcoin non è (e non sarà per molto tempo) una protezione di breve periodo. Basti pensare che nel breve c'è chi lo vende (e non sono pochi) quando l'inflazione USA aumenta
Logico no? il dollaro perde valore e loro si rifugiano nel dollaro
La protezione (alle nostre latitudini) è solo nel medio-lungo periodo, quando queste dinamiche di trading spicciolo svaniscono e il prezzo si allinea con il valore.
Ma tutte queste storture concettuali, non possono impedire a Bitcoin di arrivare a $ 1.000.000 ma stai sicuro che SE si arriverà a quel valore, la rete Bitcoin sarà in mano di pochissimi, già da un bel pezzo.
Se con "la rete sarà in mano a pochissimi" intendi la distribuzione dei 21 milioni di token è possibile.
Egoisticamente basta che non abbiano i miei
e di sicuro non li avranno.
Se invece intendi il controllo della rete Bitcoin sono in completo disaccordo: un Bitcoin centralizzato è sostanzialmente privo di valore.
Se Bitcoin arriverà a quelle cifre sarà sicuramente una moneta e una tecnologia neutrale, sfruttata da tanti ma non alterabile nelle sue regole di funzionamento da nessuno.
Anche perchè la maggioranza avrà l'interesse a che resti così (creandone al massimo dei recinti murati paralleli quest si, sotto il proprio controllo).