Come anticipato ho iniziato a baloccarmi con Defi mentre il tasso di crescita della liquidità prosegue a livelli mostruosi. Siamo a 3.5 miliardi di dollari (erano meno di 1 ad inizio Maggio)
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Lasciando perdere il trading delle shitcoin che vengono date a chi deposita liquidità ( mi interessa poco), mi sono concentrato sui rendimenti dei depositi.
L'aspetto più interessante ed affascinante è che il depositante resta custode dei propri fondi, anche quelli dati a prestito, che non si muovono dal proprio address ethereum indipendentemente dal token erc20 prestato. Uno smart contract gestisce l'intero flusso . Per la prima volta nella Storia un rapporto di credito/debito è gestito in maniera completamente disintermediata.
La cosa più divertente ma anche criticabile è invece la volatilità dei rendimenti che ricordano quelle dei prezzi delle ICO. Dato che chi prende a prestito non lo fa per metter su casa, ma per finalità speculative, i prestiti hanno durata molto breve e molto aleatoria quindi i rendimenti sono soggetti ad oscillazioni da paura.
Questi erano i miei rendimenti di Defi sabato scorso
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TUSD (trust token una delle tante stable(shit)coin del dollaro tipo tether) rendeva la bellezza del 45%
Oggi? Un misero 0.16%
TUSD inoltre, come Tether, è una stablecoin centralizzata: quindi che senso ha avere una finanza decentralizzata se per la "moneta" che presto devo usare un intermediario garante?
Meglio usare DAI o ETH che hanno anche rendimenti medi generalmente superiori (vedi rendimenti ultimi 30 gg sopra)
A causa delle fee alte di Ethereum non è invece conveniente secondo me fare lo switch di token in continuazione per cercare i rendimenti maggiori: ogni volta che si converte un token ERC20 con un altro, anche se i fondi non si spostano, bisogna pagare commissioni in ETH.
Vale il consiglio di sempre: io mi diverto per curiosità ma l'intero sistema, per quanto affascinante e potenzialmente rivoluzionario, è talmente innovativo da non dare per ora molte garanzie di sicurezza (ed è già stato hackerato). Se siete interessati a provarlo è altamente sconsigliato metterci più soldi di quelli che siete disposti a perdere. Anch'io da un po' di tempo ho deciso di approfondire questo mondo deFi, ma ci sono ancora una serie di cose che non mi tornano e mi lasciano perplesso. Intanto questa volatilità dei tassi che fai notare, non è soltanto relativa a una certa piattaforma da un giorno all'altro, ma addirittura ci sono differenze anche enormi tra diverse piattaforme in uno stesso momento, come si può ad es. vedere da questa tabella comparativa:
https://loanscan.io/non capisco come questo non comporti delle opportunità di arbitraggio che annullino istantaneamente queste differenze. Quindi quale può essere il motivo? Diversa affidabilità di una piattaforma rispetto all'altra? Differenza nelle fees per invocare i contratti? Mah...
Sulle stablecoin poi ci sarebbe un discorso pregresso a parte: concordo sui rischi ben noti di quelle centralizzate tipo TUSD o Tether, ma da qui a considerare affidabili soluzioni come Dai, ce ne passa.
Fin dall'inizio personalmente ero piuttosto scettico sulla possibilità di un token che mantiene la parità con una valuta fiat, tramite altre coin messe a collaterale con alchimie algoritmiche più o meno esoteriche, che ammetto di non aver approfondito più di tanto, ma la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare. Questi meccanismi, per quanto sofisticati, hanno dei limiti intrinseci dati dalla volatilità del sottostante, limiti che si sono già presentati in occasione di crolli repentini causando forti perdite e perfino conseguenti azioni legali:
https://cryptonomist.ch/2020/04/15/una-causa-degli-utenti-della-stablecoin-contro-makerdao/Anche oggi ad es. vedo che la quotazione di Dai ha raggiunto 1,03$:
https://coinmarketcap.com/currencies/multi-collateral-dai/markets/Se c'è uno scostamento del 3% su quella che dovrebbe essere la teorica parità nominale, significa che il meccanismo non sta funzionando tanto bene.
Il motivo per me è sempre lo stesso: semplicemente le quotazioni di un qualunque asset non le fanno gli algoritmi, ma il mercato. E se la pressione del mercato è sbilanciata in una certa direzione, non c'è alchimia che tenga: il prezzo sarà spinto in quella stessa direzione.
Quindi in conclusione condivido la considerazione finale che hai messo in evidenza: mi sembra che questi tassi così allettanti derivino inevitabilmente da una serie di rischi, che non è facile comprendere pienamente, per cui va bene "giocarci" un po', ma non più di quanto ci si possa permettere di perdere.