Post polemico del sabato pomeriggio
Sono già numerosi gli articoli spazzatura che leggo in giro di questo tenore:
“Fine del sogno bitcoin”
“bitcoin si piega alla finanza”
“traditi i valori della crypto anarchia”
…..
Capirei se fossimo andati con il piattino in ginocchio da Blackrock: “
per favore apri un etf, salvaci perché senza te non sappiamo come fare”. In stile Monte dei Paschi con lo Stato italiano.
invece Bitcoin ha funzionato alla grande per 15 anni senza Blackrock e potrebbe funzionare per altri 150 senza.
Capirei se Bitcoin fosse sceso a compromessi per far sedere Wall Street alla sua tavola.
Se fosse diventato meno sicuro, meno privato, meno decentralizzato pur di aprire le porte alla grande finanza.
E’ successo forse qualcosa del genere? Abbiamo snaturato la nostra natura per accontentare Jamie Dimon e soci?
No, evidentemente no. Assolutamente no.
Bitcoin è pseudonimo come lo era una settimana fa, prima degli ETF. Non richiede KYC come una settimana fa, è aperto a tutti come una settimana fa. Houti e Hamas compresi. In piena coerenza con i principi della crypto anarchia.
Abbiamo ricevuto NO per DIECi anni di fila dalla SEC PROPRIO PERCHE’ non siamo MAI scesi a compromessi di nessun GENERE con i regolatori.
Non solo: stiamo progettando e costruendo layer superiori sempre più privati e meno tracciabili. Rollups, BitVM, Drivechan, ZK proof ….(
https://it.wikipedia.org/wiki/Dimostrazione_a_conoscenza_zero)
In futuro i regolatori avranno da durare fatica parecchio per spiare cosa succede al di sopra della blockchain.
Alla faccia di “farsi fagocitare dal sistema”
La realtà è che sono loro che alla fine si sono adeguati a quello che Bitcoin è sempre stato. O così o nulla, e alla fine è stato così.
“Blackrock finirà per controllarlo” altra idiozia sbandierata ai quattro venti. A parte che BLK non controlla nulla ma poi ragionano come se Bitcoin fosse un’azienda che si può scalare comprando azioni….i token bitcoin non sono azioni….
A chi scrive questi articoli vorrei domandare perché Wall Street non ha fatto la sua WallStreetCoin
Sarebbe stata bellissima: adorata dalla SEC e da Elizabeth Warren, trasparente, ecologica, KYC, AML, ESC…
Ad accesso chiuso, ogni gestore un nodo, facevano una bella LAN fra di loro.
Avrebbero fatto dei begli ETF su WallStreetCoin, con cui ingrassare di commissioni.
Perché no?
Semplice: PERCHE’ IL MERCATO VUOLE BITCOIN.
E la prima regola di questi venditori di salame, come di qualsiasi altro bottegaio della terra è : DARE AL MERCATO QUELLO CHE IL MERCATO VUOLE
A costo di andare in televisione a fare figure di merda epocali rinnegando cosa detto 10 minuti prima.
Ricordate quando il gotha della finanza e delle aziende creò
LIBRA?WallStreet e la Silicon Valley, a braccetto, lanciarono il guanto di sfida: “Libra sarà il bitcoin killer”, tuonò la stampa mondiale.
Devo ricordarvi come è andata a finire? Mi scappa da ridere
Addirittura, l’ex CEO di Libra, dopo l’epilogo “alla Titanic” della sua creatura, è diventato un fanatico di LN
https://twitter.com/davidmarcusGli ETF sono una sovrastruttura, sono qualcosa costruito sopra la rete Bitcoin. Sono loro che hanno bisogno di Bitcoin per funzionare, non viceversa.
Chi compra quote di un ETF sta riponendo una grande fiducia nel network B.
Potrà evitare gli exchange e pagare le tasse in modo meno nebuloso,
ma alla fine il successo del suo investimento dipenderà da cosa accade al piano di sotto. Se Bitcoin andasse a fondo, gli ETF lo seguirebbero con tutti i loro miliardi.
Quando qualcuno vorrà spostare i bitcoin che Blackrock gestisce per conto dei clienti (come sta facendo in questi giorni GBTC), dovrà affidarsi a sconosciuti full node che “broadcastino” le transazioni
A qualche wallet che le crei e firmi correttamente
A qualche miner che protegga i token dal double spending
Milioni e milioni di capitale e profitti di Wall Street DIPENDERANNO DIRETTAMENTE da quello che faranno piccoli dispositivi elettronici sparsi per la terra e mantenuti in vita quasi sempre da semplici appassionati.
Dipenderanno da software sviluppato da programmatori che non conoscono e che non lavorano per loro.
O da sperduti minatori che minano in Stati magari considerati “canaglia” per gli Stati Uniti (l’ironia..)
Milioni e milioni di dollari dei ricchi clienti di Fidelity SARANNO AL SICURO GRAZIE a quello che hanno fatto per loro Satoshi Nakamoto, Ralph Merkle, Adam Back, Wei Dai, Claus Peter Schnorr, Pieter Wuille ,solo per citarne alcuni.
Senza che Fidelity abbia mai controllato nulla, imposto nulla o tirato fuori un centesimo in cambio. Si è solo ritrovata questo immenso regalo gratis fra le braccia.
E poi, nella testa di questi giornalai, per restare coerenti che cosa avremmo dovuto fare? Impedire a Wall Street di acquistare bitcoin? Vietargli l’ingresso, come l’alcol ai minorenni?
Non li abbiamo invitati, semplicemente hanno preso una sedia e si sono seduti.
Perché Bitcoin è di tutti ed è aperto a tutti. E’ a disposizione di tutti, anche di Jamie Dimon e Larry Fink, per quanto ci stiano sui coglioni.
Esattamente questo significa rimanere fedeli alle origini.