Secondo me in molte discussioni, in molti pensieri, si fa estrema confusione, fra inflazione, potere d'acquisto, capacità di risparmio.
Il discorso principale è che un gradino prima di pensare alla riserva di valore, c'è il grande problema di avere del valore da conservare...
Perché se uno guadagna 1.000 e per vivere ne deve spendere 990, il concetto di moneta forte o debole che sia, se la può mettere in quel posto.
Probabilmente abbiamo un problema di valore delle cose e del valore del lavoro.
Una domanda poi, ma nel vostro giro di amici, conoscenti, colleghi di lavoro, ecc... ne conoscete veramente tante persone che sono in grado di risparmiare ?
Fate un giro mentale, metterci dentro anche conoscenze di persone intorno a voi, dalla cassiera del supermercato, al ragazzo cameriere al bar, alla commessa del negozio di una grande insegna di fast fashion, la bandante che tutti i giorni vedete a prendere l'autobus alla fermata, il perdigiorno che sfumacchia fuori dalla sala slot, e persone che entrano e che escono da quella tabaccheria vicino a dove lavorate, il comportamento delle persone che incontrate lì dove fare la pausa pranzo...
"Pesate" il loro valore, nel senso capacità di guadagno, dai discorsi che sentite fare, dal mezzo di trasporto che usano, da quanto sono consumate le scarpe...
"Pesate" anche le loro capacità intellettive che non sono date dal titolo di studio, o la condizione economica, ma proprio la capacità di ragionamento... di cultura generale, di sapere e prendere coscienza di sapere cosa c'è intorno a loro.
Ma solo io vedo una gran massa di persone che non si rendono conto di nulla ?!
In difficoltà anche a fare un biglietto del treno alla macchinetta automatica ?!
In una nota catena di fast fashion, per valutare la capacità e l'impegno sul lavoro, è stato eseguito un test con l'ausilio di alcuni mistery shopper, persone che fingono di essere clienti ma in realtà sono lì per raccogliere impressioni, osservare, valutare.
Interessante è che la commissione di questo test non veniva dalla casa madre, ma da parte della "concorrenza".
Venivano poste varie domande, tra cui se un certo capo visto suo sito internet della casa madre, ci fosse, se fosse disponibile in alcuni, colori, ecc...
È emerso un quadro sconcertante che la maggior parte di chi faceva quel lavoro, non sapeva NIENTE né dei prodotti né della società per cui lavorava.
Sì limitava ad eseguire i compiti basilari che gli venivano assegnati.
Persone non stimolate alla conoscenza e alla curiosità.
Curiosità nel senso ampio della parola.
Un grande uomo, un italiano, senza ombra di dubbio uno dei più grandi allevatori di cavalli da corsa mai esistito, diceva:
Quello che differenzia l'uomo dall'animale è la curiosità.
Uno degli esempi che faceva:
il cacciatore di balene è arrivato ad usare l'arpione e le grandi navi, la balena non ha mai inventato niente per difendersi dall'uomo.
Tornando al discorso dell'adozione di massa, di una moneta forte, una moneta debole... le perplessità sono molte.
L'inflazione è da vedere anche come una redistribuzione, la possibilità di poter accedere alla ricchezza ed al benessere.
Una cosa già estremamente limitata, una situazione che crea nel tempo caste e classi sociali di persone, blocchi immutabili.
Non credo che possa esistere un sistema dove più moneta spendo e più divento ricco, in deflazione totale.
Ci sono dei massimi e dei minimi nella natura delle cose, massimi e minimi invalicabili.
Valicare questi limiti porta ad un fuori giri, ed alla rottura degli equilibri.
La miseria del sistema di ordinare due birre in una sola volta, citata nei post precedenti, ha portato la catastrofe della seconda guerra mondiale di cui ci portiamo ancora dietro la coda delle conseguenze.
clap clap clap.... poesia.