Tutti i progetti blockchain hanno da dimostrare se sono validi o meno.
La rete bitcoin esiste da quasi 10 anni in cui ha funzionato ininterrottamente (ad eccezione del bug del 15/08/2010) movimentando l'equivalente di miliardi di dollari. Nonostante sia una rete ad accesso completamente pubblico in questi dieci anni non è ad oggi mai stata hackerata (a differenza di qualsiasi altro sistema finanziario tradizionale). E' nata negli ambienti cypherpunk e senza alcuna ICO, di fatto a costo iniziale di rilascio quasi pari a zero (come un altro progetto opensource come Linux). Mi pare ci sia un pò di differenza tra questo risultato e quello delle blockchain private che finora, salvo rarissime eccezioni, hanno soprattutto dilapidato fondi di chi ci ha investito senza risultati realmente tangibili.
Prendiamola lato miner; se domani per convenienza, per un cataclisma, per una guerra,
qualcuno perde il suo costoso hardware... fatti suoi, se ne va con tanti saluti, una stretta di mano
e la scatola omaggio del Monopoly.
Esiste una associazione, vera e seria, che tutela i minatori?
esiste una legislazione diritti/doveri?
È come se io voglio fare una centrale elettrica, guadagno fino a quando mi conviene, quando non mi conviene più lascio tutti al buio, perché mi gira così.
Sappiamo invece tutti, che chi gestisce qualcosa di alto valore e d'interesse pubblico: servizi sanitari, smaltimento rifiuti, produzione energia, ecc...
...deve interagire con i governi, le autorità locali, ecc... ecc...
Internet funziona nello stesso modo. Non è di nessuno, è sostanzialmente decentralizzata ed è ad accesso "anonimo", tramite l'IP che può essere offuscato dietro TOR diventando l'equivalente di un indirizzo bitcoin . Non è di fatto regolamentata tant'è vero che esiste una sua intera "sezione", il dark web basato su attività spesso illegali, senza che nessun governo o organo di polizia sia riuscito finora ad impedirne il funzionamento. Eppure è stata una delle prime tre innovazioni della storia dell'umanità e nessuno si sogna oggi di bandirne il funzionamento, a parte Stati dittatoriali che sono poi gli stessi che parlano di bandire bitcoin
E' una caratteristica definita nel whitepaper, si tratta di "digital cash" ossia di contante. Essendo contante, quando ne perdi il controllo, ne perdi il valore come quando perdi il portafoglio che hai in tasca.
Se vuoi puoi affidarti a servizi terzi di custodia (esistono anche banche che fanno questo servizio, sia pur non ancora in Italia) ma devi fidarti come sempre quando dai il controllo della tua moneta a qualcun altro.
Nonché vivere un po' con il patema d'animo che ci sia un crollo delle quotazioni... perché ovviamente l'eccesso di ribasso e l'eccesso di rialzo non sono affatto controllati... non esiste nessun limite.
Bitcoin e l'intero mondo cripto, è stato, ed è oggetto, della più feroce e sfrenata speculazione, di tutti i tipi.
Un pò come tutte le tecnologie emergenti, rischiose ma promettenti. Esistono poi momenti come quello attuale nei quali la volatilità (e in alcuni casi il grado di rischio) di bitcoin è inferiore a molti investimenti tradizionali.