c'è qualcosa che non mi torna nel tuo ragionamento, o forse mi manca qualche pezzo. Primo, se la gestione è al sicuro dal fallimento della compagnia assicurativa è perché c'è un prestatore o garante di ultima istanza, che dovrebbe essere lo Stato che emette i titoli sottostanti. È vero che storicamente lo stato italiano non ha mai dichiarato default, ma negli ultimi decenni di globalizzazione le cose sono un po' cambiate, e illudersi che sia impossibile che uno Stato possa fallire (al limite anche con un default selettivo, "soft" o controllato) è piuttosto imprudente. Soprattutto se si trova con un debito pubblico superiore al 130% del PIL, in continua crescita, denominato in una moneta forte (inteso non in assoluto, ma rispetto all'economia nazionale) le cui politiche monetarie sono decise altrove.
Una piccola premessa, il mio non è un ragionamento, è un dato riscontrabile da tutti.
Sì, ti manca un pezzo che probabilmente ti è sfuggito:
Non vado oltre, ci sarebbe molto altro da dire.
Come per esempio alle riserve di liquidità aggiuntiva.
( per chi vuole approfondire: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Solvency_II )Una bestione separata, contiene prevalentemente titoli di Stato, ma non solo e comunque spesso, non solo di titoli italiani.
Sull'illusione che uno stato possa fallire, la digressione è lunga, ma appunto è stata fatta una normativa stringente come sopra riportata.
Stringente ed onerosa tanto che molte compagnie più piccole o con volumi d'affari ristretti non sono più state in grado di commercializzarle.
E attenzione, su questo punto NON voglio assolutamente sostenere che la soluzione al problema sia l'uscita dall'Euro e il ritorno alla Lira, come qualche folle continua a propagandare. L'unico effetto sarebbe infatti ritrovarsi con una moneta nazionale che verrebbe istantaneamente svalutata anche del 50%, mandando in fumo il frutto dei risparmi di una vita, e che comincerebbe ad essere stampata allegramente generando inflazione, meccanismo subdolo e perverso con cui verrebbe ulteriormente eroso il potere d'acquisto, in particolare dei ceti medio-bassi a reddito fisso (salariati e pensionati).
In pratica ne beneficerebbero i ceti più privilegiati, detentori di patrimoni e redditi esteri, o comunque denominati in altre valute più forti, e a prenderlo in c**o sarebbero sempre i soliti poveri cristi. Per questo dar retta ai pifferai che ci raccontano che l'Euro sia il Male Assoluto e il ritorno alla Lira sia l'unica via di salvezza significa spararsi negli zebedei. Fra l'altro si omette di dire che la parte di debito contratta con l'estero rimarrebbe denominata in Euro, quindi non funzionerebbe neanche il vecchio trucchetto di neutralizzare il debito aumentando l'inflazione, da usarsi invece con i poveri cristi italioti di cui sopra con in mano titoli convertiti in Lire, dal valore cioè di carta straccia.
Discorso che sarebbe lungo.
Chi fa investimenti consistenti, per il rischio di cambio, rischio di aumento dei tassi d'interesse, ecc... o altri consistenti rischi, fa uso di prodotti finanziario-assicurativi di copertura, come per esempio i Credit Default Swap. Esistono anche per singoli Stati. (
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Credit_default_swap )
Sarebbe interessante avere uno Swap su criptovalute, ad oggi invece chi "investe" in criptovalute lo fa a totale suo rischio e pericolo.
Quindi, sempre rimanendo in tema di inflazione, l'altro punto che non mi è chiaro è dove sostieni che una posizione in gestioni separate di BTP andrà ancora meglio in caso di inflazione addirittura galoppante. Dato che i BTP sono a tasso fisso, saranno un pessimo investimento in caso di tassi crescenti, per cui anche avendo la garanzia teorica di un rendimento minimo fra 30 o 50 anni, nel frattempo capitale + interessi potrebbero essersi svalutati ben oltre quel rendimento garantito. L'unica vera forma di protezione del capitale la vedrei piuttosto in titoli indicizzati all'inflazione, non certo in titoli a tasso fisso come i BTP.
Riguardo inflazione oltre gli Swap di cui sopra, è da considerare che esistono BTP indicizzati... tra l'altor pensati proprio per i privati perché hanno un taglio da € 1.000, molto accessibile. Sono i così detti
BTP Italia.
Per il modo di gestione e tipo di contabilità la gestione separata segue l'inflazione di per se, quindi direi che non è mai un problema.
Al contrario avendo all'intero le vecchie emissioni di BTP, oggi in scenari di deflazione si sono rivelate una buona scelta.
Si sono dimostrate per quello che già erano, ambivalenti sia per scenari di deflazione che per quelli di inflazione.
Detto questo da ricordare inoltre che generalmente, più che per ottenere un capitale rivalutato a scadenza, sono usate per creare una rendita.
Rendita che rimane agganciata all'inflazione e che ha ulteriori vantaggi, anche di tipo fiscale.
Vorrei sottolineare anche un particolare che la forza economica di alcune compagnie assicurative ( in particolare alcune straniere ) è indubbiamente ed oggettivamente più alta di alcuni stati più in difficoltà.
Nonché di vita più lunga della repubblica italiana.
Così come molte altre grandi società private o multinazionali.
Questo per dire che in caso di... "grave problema", eventualmente una sorta di soggetto superpartes a cui affidarsi non è uno stato ma una società privata. Come avvenuto nell'ultima guerra per esempio.