La prima sarà un gateway fiat-crypto. Avranno il compito di fare accedere i clienti al mondo crypto, principalmente verso stablecoin, e magari un paio di crypto principali, BTC ed ETH. Il core business sarà quindi la normativa KYC/AML. La barriera all’ingresso sarà enorme, visti i costi necessari a sostenere tutte queste regolamentazioni.
La seconda categoria sarà quella più (divertente) dove si potrà accedere in modo anonimo e sarà costituita da tutti i dex usati per scambiare stable/crypto o crypto/crypto. Qui il core business sarà l’exchange propriamente chiamato, e la competizione sarà massima.
A mio parere gli exchange come li conosciamo ogni non hanno grandi possibilità.
Sono d'accordo su queste previsioni, con l'unica eccezione di quell'enorme che ho evidenziato nel senso che le barriere all'ingresso saranno secondo me "semplicemente" alte a causa delle normative sempre più stringenti, ma alte, non enormi.
Ti faccio un esempio restando in Italia: TRT è sempre stato molto attento al discorso AML (hanno una struttura dedicata) ma non penso si possa parlare di costi enormi visto che il numero di persone che lavora lì è piuttosto basso. Quindi si potrebbe dire "enorme" solo in relazione ai volumi di un piccolo exchange forse, ma immaginando che il mercato si polarizzerà sempre più e sopravviveranno i più grossi, il costo derivante da AML si spalmerebbe bene sui volumi.
Tra l'altro mi sembra che anche rispetto alle ipotesi di nuove normative UE circolate in bozza in questi giorni (proposte), un exchange ben organizzato come quello sia già compliant.