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Topic: Elenco dei paesi che non tassano le criptovalute (Read 40498 times)

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September 22, 2024, 11:08:45 AM
La prima pagina necessita un doveroso aggiornamento che provvederò a fare non appena ne avrò il tempo. Nel frattempo mi stavo informando riguarda Malta, precisamente riguardo al regime fiscale per residenti non domiciliati (normalmente abbreviato in non-dom).

Copio-incollo alcuni dei punti salienti dell'articolo che poi linkerò alla fine del post.

Differenza tra "residenza" e "domicilio" a Malta
  • Il "domicilio" rappresenta il luogo di residenza permanente e indefinito di un individuo, spesso ereditato dal luogo di nascita del padre.
  • A differenza della residenza, si può avere un solo domicilio in un dato momento della vita.
  • Il cambio di domicilio richiede la cessazione di tutti i legami con l’altro paese.
  • Il domicilio può anche cambiare in base alla legge, ad esempio un espatriato che ha sposato una persona domiciliata a Malta sarà automaticamente considerato domiciliato a Malta.
  • D’altra parte, la "residenza" si riferisce al luogo in cui una persona vive e intende risiedere.
  • A Malta, chi risiede per più di 183 giorni è considerato residente fiscale.

Tassazione territoriale per residenti non-dom a Malta
  • Gli individui residenti non domiciliati (non-dom) a Malta, sono tassati solo sul reddito generato e sugli introiti esteri incassati a Malta. Questo implica che i redditi e i guadagni provenienti dall’estero non sono tassati, a condizione che non vengano trasferiti finanziariamente a Malta (remittance).
  • Per rendere più concreto questo concetto, immagina un imprenditore che possiede aziende in Italia e decide di trasferire la propria residenza fiscale a Malta come non domiciliato: se ricevesse i dividendi dalle sue aziende, non sarebbe soggetto a tassazione a Malta a condizione che incassi tali dividendi fuori dal territorio maltese. Questo potrebbe significare incassare i dividendi direttamente su un conto non residente presso una banca italiana o in un altro paese europeo, garantendo così diversificazione patrimoniale e protezione. Dal momento che questi dividendi derivano da fonti estere, lo stato maltese non può richiedere alcuna imposta su di essi, a condizione, come già sottolineato, che non vengano incassati in una banca maltese.
  • A titolo di confronto, in Italia, su tali dividendi, l’imprenditore avrebbe dovuto affrontare una tassazione del 26%.
  • Il modello maltese di remittance basis richiede solo un contributo annuale nominale di 5.000 euro per coloro che richiedono lo status fiscale di non-dom maltese.

Fonte: https://protezionedelpatrimonio.eu/regime-fiscale-residenti-non-dom-malta/


Quindi, correggetemi se sbaglio, alla fine facendo cash out mentre si è residenti non-dom e inviando i fondi su un conto bancario non maltese si pagherebbe solamente un contributo fisso di 5.000 euro a prescindere dall'importo delle plusvalenze.


EDIT: aggiungo ulteriori dettagli trovati su un altro sito relativi alla parte delle rimesse a Malta.

Funzionamento della "Remittance Basis" o "Base di Rimessa"
  • Il reddito estero viene tassato a Malta solo in caso di rimessa nel territorio, tuttavia il concetto di rimessa di reddito a Malta è piuttosto ampio, e le rimesse possono includere:
  • 1) Rimessa di dividendi a Malta sul conto bancario maltese personale dell’utente residente a Malta.
  • 2) Rimessa di interessi o di plusvalenze sul conto bancario maltese personale dell’utente residente a Malta.
  • 3) Utilizzo della carta di debito a Malta per spese giornaliere.
  • 4) Prelievo di contanti tramite bancomat a Malta per spese giornaliere.

Non effettuando rimesse è possibile evitare di versare tasse?
  • Nel 2018 è stata introdotta un’imposta minima di 5.000 € (prima di considerare eventuali indennità fiscali estere) per anno di residenza, riservata ai soggetti residenti ma non domiciliati, ovvero ai non-dom. Questa somma minima viene applicata a coppie sposate e individui che:
  • 1) Ottengano redditi da fonti estere per almeno 35.000 € all’anno, che non siano rimessi a Malta.
  • 2) Non siano soggetti a tassazione per soggetti fiscali speciali, come il Programma di Residenza Globale, l’HNWII, il Programma di Pensionamento di Malta e il Regolamento del Piano dei Residenti.

Fonte: https://www.relocateandsave.com/it/residenza-fiscale-tasse-malta/

Mi ero interessato anni fa a Malta, in ottica di tutela del patrimonio, e una delle cose interessanti riguardava la costituzione di una fondazione, con costi abbordabili anche senza avere patrimoni milionari:

Quote
Un ulteriore ordinamento giuridico particolarmente permissivo è quello di Malta: consente la costituzione di una fondazione con notevoli vantaggi. Rispetto ad una fondazione del Liechtenstein, in questo caso è possibile godere di costi decisamente più abbordabili anche per persone con una caratura economica di medio livello. Non è previsto l’obbligo della nomina e identificazione dei beneficiari con la fondazione che si riserva la possibilità di farlo in un secondo tempo.

Fonte: https://www.pagaremenotasse.com/la-fondazione-protezione-e-pianificazione-patrimoniale/

Non so se sia ancora così, sicuramente la cosa andrebbe approfondita avvalendosi di professionisti in ambito fiscale.
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io comunque a parte le agevolazioni fiscali a malta non ci vivrei mai !
Premesso che questo thread è pensato più che altro per soluzioni temporanee, giusto il tempo per fare un cash out che non possa venire contestato in alcun modo, posso chiederti come mai sei così negativo nei confronti di Malta? Parli per esperienza personale oppure per sentito dire? Perché tra tutte le destinazioni più o meno esotiche per fare cash out Malta mi è sempre sembrata una tra le scelte migliori dato che:
  • È parte dell'UE quindi niente problemi di visto;
  • Parlano inglese;
  • Vicinissima all'Italia;
  • Costo della vita accettabile;
  • Tassazione estremamente favorevole.

Aggiungerei come fattore, un clima diciamo non pessimo, come magari possiamo trovare in altri posti crypto friendly (un nome a caso:Dubai).
Potrebbe essere un fattore da considerare, dato che probabilmente devi passare in quel posto qualche mese per fare tutta l'operazione.
Inoltre mi associo alla richiesta: non mi pare pessima località; che esperienze negative hai avuto?
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io comunque a parte le agevolazioni fiscali a malta non ci vivrei mai !
Premesso che questo thread è pensato più che altro per soluzioni temporanee, giusto il tempo per fare un cash out che non possa venire contestato in alcun modo, posso chiederti come mai sei così negativo nei confronti di Malta? Parli per esperienza personale oppure per sentito dire? Perché tra tutte le destinazioni più o meno esotiche per fare cash out Malta mi è sempre sembrata una tra le scelte migliori dato che:
  • È parte dell'UE quindi niente problemi di visto;
  • Parlano inglese;
  • Vicinissima all'Italia;
  • Costo della vita accettabile;
  • Tassazione estremamente favorevole.
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io comunque a parte le agevolazioni fiscali a malta non ci vivrei mai !
Premesso che questo thread è pensato più che altro per soluzioni temporanee, giusto il tempo per fare un cash out che non possa venire contestato in alcun modo, posso chiederti come mai sei così negativo nei confronti di Malta? Parli per esperienza personale oppure per sentito dire? Perché tra tutte le destinazioni più o meno esotiche per fare cash out Malta mi è sempre sembrata una tra le scelte migliori dato che:
  • Parte dell'UE quindi niente problemi di visto;
  • Parlano inglese;
  • Vicinissima all'Italia;
  • Costo della vita accettabile;
  • Tassazione estremamente favorevole
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La prima pagina necessita un doveroso aggiornamento che provvederò a fare non appena ne avrò il tempo. Nel frattempo mi stavo informando riguarda Malta, precisamente riguardo al regime fiscale per residenti non domiciliati (normalmente abbreviato in non-dom).

Copio-incollo alcuni dei punti salienti dell'articolo che poi linkerò alla fine del post.

Differenza tra "residenza" e "domicilio" a Malta
  • Il "domicilio" rappresenta il luogo di residenza permanente e indefinito di un individuo, spesso ereditato dal luogo di nascita del padre.
  • A differenza della residenza, si può avere un solo domicilio in un dato momento della vita.
  • Il cambio di domicilio richiede la cessazione di tutti i legami con l?altro paese.
  • Il domicilio può anche cambiare in base alla legge, ad esempio un espatriato che ha sposato una persona domiciliata a Malta sarà automaticamente considerato domiciliato a Malta.
  • D?altra parte, la "residenza" si riferisce al luogo in cui una persona vive e intende risiedere.
  • A Malta, chi risiede per più di 183 giorni è considerato residente fiscale.

Tassazione territoriale per residenti non-dom a Malta
  • Gli individui residenti non domiciliati (non-dom) a Malta, sono tassati solo sul reddito generato e sugli introiti esteri incassati a Malta. Questo implica che i redditi e i guadagni provenienti dall?estero non sono tassati, a condizione che non vengano trasferiti finanziariamente a Malta (remittance).
  • Per rendere più concreto questo concetto, immagina un imprenditore che possiede aziende in Italia e decide di trasferire la propria residenza fiscale a Malta come non domiciliato: se ricevesse i dividendi dalle sue aziende, non sarebbe soggetto a tassazione a Malta a condizione che incassi tali dividendi fuori dal territorio maltese. Questo potrebbe significare incassare i dividendi direttamente su un conto non residente presso una banca italiana o in un altro paese europeo, garantendo così diversificazione patrimoniale e protezione. Dal momento che questi dividendi derivano da fonti estere, lo stato maltese non può richiedere alcuna imposta su di essi, a condizione, come già sottolineato, che non vengano incassati in una banca maltese.
  • A titolo di confronto, in Italia, su tali dividendi, l?imprenditore avrebbe dovuto affrontare una tassazione del 26%.
  • Il modello maltese di remittance basis richiede solo un contributo annuale nominale di 5.000 euro per coloro che richiedono lo status fiscale di non-dom maltese.

Fonte: https://protezionedelpatrimonio.eu/regime-fiscale-residenti-non-dom-malta/


Quindi, correggetemi se sbaglio, alla fine facendo cash out mentre si è residenti non-dom e inviando i fondi su un conto bancario non maltese si pagherebbe solamente un contributo fisso di 5.000 euro a prescindere dall'importo delle plusvalenze.


EDIT: aggiungo ulteriori dettagli trovati su un altro sito relativi alla parte delle rimesse a Malta.

Funzionamento della "Remittance Basis" o "Base di Rimessa"
  • Il reddito estero viene tassato a Malta solo in caso di rimessa nel territorio, tuttavia il concetto di rimessa di reddito a Malta è piuttosto ampio, e le rimesse possono includere:
  • 1) Rimessa di dividendi a Malta sul conto bancario maltese personale dell?utente residente a Malta.
  • 2) Rimessa di interessi o di plusvalenze sul conto bancario maltese personale dell?utente residente a Malta.
  • 3) Utilizzo della carta di debito a Malta per spese giornaliere.
  • 4) Prelievo di contanti tramite bancomat a Malta per spese giornaliere.

Non effettuando rimesse è possibile evitare di versare tasse?
  • Nel 2018 è stata introdotta un?imposta minima di 5.000 ? (prima di considerare eventuali indennità fiscali estere) per anno di residenza, riservata ai soggetti residenti ma non domiciliati, ovvero ai non-dom. Questa somma minima viene applicata a coppie sposate e individui che:
  • 1) Ottengano redditi da fonti estere per almeno 35.000 ? all?anno, che non siano rimessi a Malta.
  • 2) Non siano soggetti a tassazione per soggetti fiscali speciali, come il Programma di Residenza Globale, l?HNWII, il Programma di Pensionamento di Malta e il Regolamento del Piano dei Residenti.

Fonte: https://www.relocateandsave.com/it/residenza-fiscale-tasse-malta/

devo dire che è davvero interessante il tuo post, io comunque a parte le agevolazioni fiscali
a malta non ci vivrei mai !
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Differenza tra "residenza" e "domicilio" a Malta
  • Il "domicilio" rappresenta il luogo di residenza permanente e indefinito di un individuo, spesso ereditato dal luogo di nascita del padre.
  • A differenza della residenza, si può avere un solo domicilio in un dato momento della vita.
  • Il cambio di domicilio richiede la cessazione di tutti i legami con l’altro paese.
  • Il domicilio può anche cambiare in base alla legge, ad esempio un espatriato che ha sposato una persona domiciliata a Malta sarà automaticamente considerato domiciliato a Malta.
  • D’altra parte, la "residenza" si riferisce al luogo in cui una persona vive e intende risiedere.
  • A Malta, chi risiede per più di 183 giorni è considerato residente fiscale.

Tassazione territoriale per residenti non-dom a Malta
  • Gli individui residenti non domiciliati (non-dom) a Malta, sono tassati solo sul reddito generato e sugli introiti esteri incassati a Malta. Questo implica che i redditi e i guadagni provenienti dall’estero non sono tassati, a condizione che non vengano trasferiti finanziariamente a Malta (remittance).
  • Per rendere più concreto questo concetto, immagina un imprenditore che possiede aziende in Italia e decide di trasferire la propria residenza fiscale a Malta come non domiciliato: se ricevesse i dividendi dalle sue aziende, non sarebbe soggetto a tassazione a Malta a condizione che incassi tali dividendi fuori dal territorio maltese. Questo potrebbe significare incassare i dividendi direttamente su un conto non residente presso una banca italiana o in un altro paese europeo, garantendo così diversificazione patrimoniale e protezione. Dal momento che questi dividendi derivano da fonti estere, lo stato maltese non può richiedere alcuna imposta su di essi, a condizione, come già sottolineato, che non vengano incassati in una banca maltese.
  • A titolo di confronto, in Italia, su tali dividendi, l’imprenditore avrebbe dovuto affrontare una tassazione del 26%.
  • Il modello maltese di remittance basis richiede solo un contributo annuale nominale di 5.000 euro per coloro che richiedono lo status fiscale di non-dom maltese.

Fonte: https://protezionedelpatrimonio.eu/regime-fiscale-residenti-non-dom-malta/


Quindi, correggetemi se sbaglio, alla fine facendo cash out mentre si è residenti non-dom e inviando i fondi su un conto bancario non maltese si pagherebbe solamente un contributo fisso di 5.000 euro a prescindere dall'importo delle plusvalenze.


EDIT: aggiungo ulteriori dettagli trovati su un altro sito relativi alla parte delle rimesse a Malta.

Funzionamento della "Remittance Basis" o "Base di Rimessa"
  • Il reddito estero viene tassato a Malta solo in caso di rimessa nel territorio, tuttavia il concetto di rimessa di reddito a Malta è piuttosto ampio, e le rimesse possono includere:
  • 1) Rimessa di dividendi a Malta sul conto bancario maltese personale dell’utente residente a Malta.
  • 2) Rimessa di interessi o di plusvalenze sul conto bancario maltese personale dell’utente residente a Malta.
  • 3) Utilizzo della carta di debito a Malta per spese giornaliere.
  • 4) Prelievo di contanti tramite bancomat a Malta per spese giornaliere.

Non effettuando rimesse è possibile evitare di versare tasse?
  • Nel 2018 è stata introdotta un’imposta minima di 5.000 € (prima di considerare eventuali indennità fiscali estere) per anno di residenza, riservata ai soggetti residenti ma non domiciliati, ovvero ai non-dom. Questa somma minima viene applicata a coppie sposate e individui che:
  • 1) Ottengano redditi da fonti estere per almeno 35.000 € all’anno, che non siano rimessi a Malta.
  • 2) Non siano soggetti a tassazione per soggetti fiscali speciali, come il Programma di Residenza Globale, l’HNWII, il Programma di Pensionamento di Malta e il Regolamento del Piano dei Residenti.

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Il problema è che anche paesi ppiù Crypto friendly ed apprentemnte progrediti come Dubai, magari non mi paiono esattamente democratici.
Per lo meno nel senso che interessa in questa sede, ovvero separazione dei poteri.
Piuttosto che afforntare un processo a Dubai, mi imbarco di notte su n cargo battente bandiera liberiana.
E questo direi che potrebbe essere un NO GO a trasferirsi in quel posto.
Questo paradosso poi io non l'ho mai capito. Sei un paese fortemente dittatoriale e autoritario e le crypto per te sono ok. Qualcosa mi sfugge. Come dite voi i paesi autoritari dovrebbero schifare bitcoin e le altre crypto. Quindi o avete spiegato male o a Dubai non hanno capito.
Mi sembra che si stia facendo un po' di confusione: Dubai è un emirato, e gli Emirati Arabi Uniti sono una monarchia assoluta e le leggi non sono così rigide rispetto a quelle di altri paesi arabi. Quindi non direi che possono essere catalogati come una dittatura. Il problema piuttosto sta nel fatto che in molti paesi i cittadini stranieri vengono visti come di serie B, accade perfino in paesi che consideriamo civilissimi come Giappone e Corea del Sud ad esempio, quindi anche situazioni semplici potrebbero complicarsi.

Dubai tra l'altro è il primo emirato che da tempo ha capito che non avrebbero potuto andare avanti basandosi solamente sul petrolio, hanno sempre avuto un occhio al futuro, quindi non sorprende la totale accettazione di bitcoin.
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Il problema è che anche paesi ppiù Crypto friendly ed apprentemnte progrediti come Dubai, magari non mi paiono esattamente democratici.
Per lo meno nel senso che interessa in questa sede, ovvero separazione dei poteri.
Piuttosto che afforntare un processo a Dubai, mi imbarco di notte su n cargo battente bandiera liberiana.
E questo direi che potrebbe essere un NO GO a trasferirsi in quel posto.

Questo paradosso poi io non l'ho mai capito. Sei un paese fortemente dittatoriale e autoritario e le crypto per te sono ok. Qualcosa mi sfugge. Come dite voi i paesi autoritari dovrebbero schifare bitcoin e le altre crypto. Quindi o avete spiegato male o a Dubai non hanno capito.
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Il problema è che anche paesi ppiù Crypto friendly ed apprentemnte progrediti come Dubai, magari non mi paiono esattamente democratici.
Per lo meno nel senso che interessa in questa sede, ovvero separazione dei poteri.
Piuttosto che afforntare un processo a Dubai, mi imbarco di notte su n cargo battente bandiera liberiana.
E questo direi che potrebbe essere un NO GO a trasferirsi in quel posto.
Assolutamente d'accordo con te, io non mi mi fiderei mai. Eventualmente si potrebbe correre il rischio per un trasferimento temporaneo, ovvero giusto il tempo necessario per fare un cash out pulito, e poi andarsene. Ovviamente c'è da sperare che nel frattempo non succeda nulla. Diciamo che comunque posti come gli Emirati piuttosto che la Cina, per quanto non ci starei per periodi prolungati, nonostante tutto li vedo relativamente stabili, di solito ci si mette nei guai quando si cercano guai. Detto questo, dubito mi trasferirei in ogni caso a Dubai per il cash out fino a quando esistono opzioni tipo Malta.
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Si questo mi è chiaro, un pò meno chiaro è cosa sia necessario per spostare la residenza fiscale, ora mi sto informando
Presumo, sottolineo presumo, che le leggi per essere considerato fiscalmente residente in un certo paese siano sempre le stesse su per giù: passarci più delle metà dell'anno e avere il centro dei tuoi interessi in quel paese, nel senso che se dici che "vivi" a Montecarlo perché hai affittato un appartamento e poi hai ancora casa in Italia, la moglie che lavora in Italia e i figli che vanno a scuola in Italia è abbastanza chiaro che tu stia mentendo. Se vuoi fare le cose fatte bene devi praticamente troncare i tuoi legami col vecchio paese altrimenti preparati a dover rispondere a un sacco di domande scomode. Dai un'occhiata al concetto di esterovestizione.

Basta che guardi altri paesi con iperinflazione, alcuni se la sono passati meglio (es. Turchia, non regna il caos), altri molto meno (tipo Venezuela).
Beh, insomma, ok che non regna il caos ma sono praticamente una dittatura. Non so voi ma io in Turchia non mi ci trasferirei mai. Il Venezuela oramai non fa neanche più testo, speriamo solo che riescano a liberarsi di Maduro ora che è chiaro a tutto il mondo il vero risultato delle elezioni.

Poi ci sono paesi come l'Argentina che sono più sviluppati di altri con una iperinflazione, sono relativamente tranquilli ma arrivare a fine mese non è mai facile.

Direi che in generale la gente dei paesi con iperinflazione non se la passano mai bene per una ragione o per l'altra.
Io in Turchia ci sono stato più volte, per essere un paese islamico è abbastanza tollerante, questione dittatura sì/no mi è difficile rispondere perché poi in posti dove dovrebbe esserci la democrazia di fatto agiscono un po' come vogliono loro (vedi Francia con durov in questi giorni)

Comunque concordo con te, non è una delle mete primarie in cui trasferisi.
Guarda io sono stato un sacco di volte in Cina e non ho mai avuto un solo problema ma dal passarci 1-2 mesi all'anno alla maggior parte del tempo non lo farei mai. In generale, per come la vedo io, non mi trasferirei mai in paesi che sono delle dittature perché possono veramente cambiare tutto dall'oggi al domani e se sei uno straniero potresti valere zero. Pensiero personale ovviamente.

Il problema è che anche paesi ppiù Crypto friendly ed apprentemnte progrediti come Dubai, magari non mi paiono esattamente democratici.
Per lo meno nel senso che interessa in questa sede, ovvero separazione dei poteri.
Piuttosto che afforntare un processo a Dubai, mi imbarco di notte su n cargo battente bandiera liberiana.
E questo direi che potrebbe essere un NO GO a trasferirsi in quel posto.
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Si questo mi è chiaro, un pò meno chiaro è cosa sia necessario per spostare la residenza fiscale, ora mi sto informando
Presumo, sottolineo presumo, che le leggi per essere considerato fiscalmente residente in un certo paese siano sempre le stesse su per giù: passarci più delle metà dell'anno e avere il centro dei tuoi interessi in quel paese, nel senso che se dici che "vivi" a Montecarlo perché hai affittato un appartamento e poi hai ancora casa in Italia, la moglie che lavora in Italia e i figli che vanno a scuola in Italia è abbastanza chiaro che tu stia mentendo. Se vuoi fare le cose fatte bene devi praticamente troncare i tuoi legami col vecchio paese altrimenti preparati a dover rispondere a un sacco di domande scomode. Dai un'occhiata al concetto di esterovestizione.

Basta che guardi altri paesi con iperinflazione, alcuni se la sono passati meglio (es. Turchia, non regna il caos), altri molto meno (tipo Venezuela).
Beh, insomma, ok che non regna il caos ma sono praticamente una dittatura. Non so voi ma io in Turchia non mi ci trasferirei mai. Il Venezuela oramai non fa neanche più testo, speriamo solo che riescano a liberarsi di Maduro ora che è chiaro a tutto il mondo il vero risultato delle elezioni.

Poi ci sono paesi come l'Argentina che sono più sviluppati di altri con una iperinflazione, sono relativamente tranquilli ma arrivare a fine mese non è mai facile.

Direi che in generale la gente dei paesi con iperinflazione non se la passano mai bene per una ragione o per l'altra.
Io in Turchia ci sono stato più volte, per essere un paese islamico è abbastanza tollerante, questione dittatura sì/no mi è difficile rispondere perché poi in posti dove dovrebbe esserci la democrazia di fatto agiscono un po' come vogliono loro (vedi Francia con durov in questi giorni)

Comunque concordo con te, non è una delle mete primarie in cui trasferisi.
Guarda io sono stato un sacco di volte in Cina e non ho mai avuto un solo problema ma dal passarci 1-2 mesi all'anno alla maggior parte del tempo non lo farei mai. In generale, per come la vedo io, non mi trasferirei mai in paesi che sono delle dittature perché possono veramente cambiare tutto dall'oggi al domani e se sei uno straniero potresti valere zero. Pensiero personale ovviamente.
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Basta che guardi altri paesi con iperinflazione, alcuni se la sono passati meglio (es. Turchia, non regna il caos), altri molto meno (tipo Venezuela).
Beh, insomma, ok che non regna il caos ma sono praticamente una dittatura. Non so voi ma io in Turchia non mi ci trasferirei mai. Il Venezuela oramai non fa neanche più testo, speriamo solo che riescano a liberarsi di Maduro ora che è chiaro a tutto il mondo il vero risultato delle elezioni.

Poi ci sono paesi come l'Argentina che sono più sviluppati di altri con una iperinflazione, sono relativamente tranquilli ma arrivare a fine mese non è mai facile.

Direi che in generale la gente dei paesi con iperinflazione non se la passano mai bene per una ragione o per l'altra.


Io in Turchia ci sono stato più volte, per essere un paese islamico è abbastanza tollerante, questione dittatura sì/no mi è difficile rispondere perché poi in posti dove dovrebbe esserci la democrazia di fatto agiscono un po' come vogliono loro (vedi Francia con durov in questi giorni)

Comunque concordo con te, non è una delle mete primarie in cui trasferisi.
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Quali sono i requisiti per poter pagare le tasse in germania? Sto valutando di spostarmi lì

Sinceramente lo ignoro.
So che però in Germania c’è una normativa particolarmente favorevole agli holders. Se si detengono crypto per più di un anno non si pagano imposte sulle crypto.
Per poterla sfruttare rimane l’obbligo di diventare cittadino tedesco, almeno ai fini fiscali.
Forse un visto di studi basta.
Chiaramente non pagare le tasse non vuol dire  che si possa prescindere dai vari controlli AML/KYC.

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Quali sono i requisiti per poter pagare le tasse in germania? Sto valutando di spostarmi lì

Sinceramente lo ignoro.
So che però in Germania c’è una normativa particolarmente favorevole agli holders. Se si detengono crypto per più di un anno non si pagano imposte sulle crypto.
Per poterla sfruttare rimane l’obbligo di diventare cittadino tedesco, almeno ai fini fiscali.
Forse un visto di studi basta.
Chiaramente non pagare le tasse non vuol dire  che si possa prescindere dai vari controlli AML/KYC.
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Basta che guardi altri paesi con iperinflazione, alcuni se la sono passati meglio (es. Turchia, non regna il caos), altri molto meno (tipo Venezuela).
Beh, insomma, ok che non regna il caos ma sono praticamente una dittatura. Non so voi ma io in Turchia non mi ci trasferirei mai. Il Venezuela oramai non fa neanche più testo, speriamo solo che riescano a liberarsi di Maduro ora che è chiaro a tutto il mondo il vero risultato delle elezioni.

Poi ci sono paesi come l'Argentina che sono più sviluppati di altri con una iperinflazione, sono relativamente tranquilli ma arrivare a fine mese non è mai facile.

Direi che in generale la gente dei paesi con iperinflazione non se la passano mai bene per una ragione o per l'altra.
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Purtroppo mi sa che presto avremo tutti qualche milione da parte.
Saremo tutti milionaria nessuno di noi sarà ricco.
Per questo i discorsi sul Bitcoin a milioni hanno poco senso, se non si capisce cosa ci si comprerà con 1 milione: forse un gallone di benzina?

Mi fai paura quando dici questa cosa, risvegli in me una sorta di paura ancestrale di incertezza e dubbio.
Spero proprio che non avvenga mai, sarebbe veramente il chaos assoluto e duro.
Lo pensi giusto per dare un ulteriore scenario o lo pensi veramente come probabile?

Basta che guardi altri paesi con iperinflazione, alcuni se la sono passati meglio (es. Turchia, non regna il caos), altri molto meno (tipo Venezuela).
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Purtroppo mi sa che presto avremo tutti qualche milione da parte.
Saremo tutti milionaria nessuno di noi sarà ricco.
Per questo i discorsi sul Bitcoin a milioni hanno poco senso, se non si capisce cosa ci si comprerà con 1 milione: forse un gallone di benzina?

Mi fai paura quando dici questa cosa, risvegli in me una sorta di paura ancestrale di incertezza e dubbio.
Spero proprio che non avvenga mai, sarebbe veramente il chaos assoluto e duro.
Lo pensi giusto per dare un ulteriore scenario o lo pensi veramente come probabile?
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Purtroppo mi sa che presto avremo tutti qualche milione da parte.
Saremo tutti milionaria nessuno di noi sarà ricco.
Per questo i discorsi sul Bitcoin a milioni hanno poco senso, se non si capisce cosa ci si comprerà con 1 milione: forse un gallone di benzina?
Sicuramente il concetto di ricchezza sta cambiando sempre più rapidamente, ad esempio mi ricordo che da bambino una cifra come un miliardo di lire era un qualcosa di difficile da immaginare, oggigiorno essere un milionario in euro (quindi 2 miliardi di lire) è visto come un "ha più soldi della media" ma non mi sognerei mai di definire ricca una persona con un patrimonio di 1 mln.

Al tempo stesso eviterei di fasciami troppo la testa per il futuro prossimo: i costi della vita saliranno ma la crescita di BTC sarà più rapida.
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Effettivamente non mi sono spiegato bene e il mio messaggio potrebbe essere inteso diversamente: giustissimo tutto quello che dici, bisogna capire fin dall'inizio quali siano gli obiettivi che vorremmo ottenere e da lì si plasma tutto il resto. Quando io dicevo di pianificare bene il da farsi mi riferivo nello specifico a quanto detto dall'utente aipercoin, ovvero il trasferimento, una mossa che, secondo me, va fatta quasi alla fine, se uno ha 50k euro da parte chiaramente non serve nulla trasferirsi, se invece si ha qualche milione allora bisogna sedersi e pianificare bene.

Purtroppo mi sa che presto avremo tutti qualche milione da parte.
Saremo tutti milionaria nessuno di noi sarà ricco.
Per questo i discorsi sul Bitcoin a milioni hanno poco senso, se non si capisce cosa ci si comprerà con 1 milione: forse un gallone di benzina?
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