Poi questo non vuol dire che se ci stai di meno ti obbligano a pagare, ma solo il "processo" non deve essere una cosa piacevole.
Quella del calcolo dei 183/184 giorni invece è solo una cavolata, non è una regola matematica che si applica così com'è, quindi meglio non tenerne neanche conto.
In uno stato straniero puoi anche essere residente temporaneo, questo concetto non c'è in Italia quindi si verrà sempre riconosciuto come residente all'estero. Ma solo se ci si iscriverà all'AIRE.
Gli exchange come prova di residenza, soprattutto nei paesi più piccoli, non accettano mai i documenti di residenza. Solo conti correnti bancari (che possono anche essere stranieri).
Per quanto riguarda gli exchange e il discorso del conto bancario se uno è cittadino italiano può vivere all'estero e mantenere un conto in Italia, così come da residente italiano puoi avere il conto in Asia o nei Caraibi.