in Italia c'è comunque obbligo di dichiarazione di possesso di criptovalute, quindi sei comunque monitorato.
no affatto. come spendo i miei soldi sono fatti miei, sono già tassati
Ma come ha detto anche Ale ormai 50k è una soglia un po' bassina...
Beh abbiamo informazioni molto parziali considerato che non viviamo in nessuna di questa nazione e sappiamo benissimo quante leggi e regolamenti possano esserci per uno che non è di quel luogo e deve scoprirli da se... ma tralasciando questo rischio "pratico" quoto @Plutosky in questo suo intervento
ma lo scopo quale sarebbe, risparmiare il 26% di imposte sulla plusvalenza?
Esatto, anch'io non capisco.
C'è gente che si spacca la schiena in una attività imprenditoriale o un lavoro dipendente. Paga il
50% allo Stato. Paga tutto (o quasi
) in silenzio, facendosi un "mazzo tanto" per una vita. E non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di espatriare. Eppure esistono Paesi dove le tasse sul reddito sono uno sputo rispetto a quelle italiane.
Qui vi chiedono la metà dell'aliquota e l'unica cosa che dovete fare (o meglio ancora avete dovuto fare
) è stato tenere una chiavetta USB a prendere polvere in un cassetto.
Eppure tutti a cercare le isole Cayman a destra e sinistra.
Lo capisco che il 26% di tanta roba è tanta roba.
Ma anche il 74% di tanta roba è tanta roba.
Un 74% che cancella rischi, patemi d'animo, dubbi, trust, parcelle miliardarie a intermediari denoartri.
Essendo un tipo per natura avverso al rischio (non a caso investo solo in bitcoin), per me non esiste dubbio, fermo restando che quella chiavetta ancora ne ha da prendere polvere in quel cassetto.
Se un domani farò mai cash out prenderò la bambolina di contribuente dell'anno. Ma propendo per il mai.
Quando faccio questi discorsi tuttavia di solito vengo contestato, quindi accetto con rassegnazione di far parte di una sparuta minoranza su questo argomento.