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Topic: Fisco / Tasse / Legge sul Bitcoin - page 207. (Read 254433 times)

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September 08, 2015, 06:18:15 AM
C'è scritto sotto:

L’eventuale eccedenza può essere portata in deduzione, fino a concorrenza, dalle plusvalenze e dagli altri redditi simili dei periodi d’imposta successivi ma non oltre il quarto anno. Le minusvalenze sono deducibili da redditi della stessa natura. Il differenziale positivo delle plusvalenze e minusvalenze sarà tassato in dichiarazione annuale nella misura del 26 per cento. . Il contribuente ha l’onere di predisporre idonea documentazione e comunque seguendo la regola di “cassa”, vale a dire che i differenziali sono realizzati al momento della cessione.
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September 08, 2015, 06:05:19 AM
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede la categoria dei redditi diversi da capitale all’art. 67 se c’è una differenza tra prezzo di acquisto e vendita di beni o titoli. In particolare, per i bitcoin, il differenziale sarà costituito dalla differenza tra il costo di acquisto (somma in euro pagata per ottenere criptovaluta) e il ricavato (somma ricevuta per la cessione di criptovaluta). Tali differenze dovranno essere dichiarate solo in UNICO persone fisiche nel quadro RT.

quindi alla fine se uno compra a 1 e vende a 1000, qui 999 guadagnati quanto deve pagare di tasse?
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Crypto entrepreneur and consultant
September 06, 2015, 10:28:45 AM


No, i redditi diversi includono i lavori gia' "categorizzati" ma occasionali, appunto, come nell'esempio di quell'articolo, ma anche tutti gli altri tipi di reddito, anche continuativi ma che non ricadono in categorie esistenti e che altrimenti sfuggirebbero a tassazione.
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August 28, 2015, 03:29:08 AM
Il fatto è che sono uno studente di ingegneria e non lavoro. Mi ha sempre interessato il forex e i bitcoin ed ho letto anche vari libri a riguardo. Ora volevo mettermi alla prova facendo trading con i bitcoin con circa 200 euro ma anche dopo aver letto tutto questo thread non sono riuscito a capire come dovrei pagare le tasse? Secondo voi se deposito 200 euro su the rock trading per fare un po di esperienza col trading senza mai ritirare posso avere problemi col fisco? Anche per somme così piccole?  Grazie per le risposte già ricevute!!

Non farti problemi per cifre cosi piccole. Intanto il tuo primo problema sarà moltiplicare questi 200 euro in 1000 euro. Guarda che non è cosi facile e comunque non immediato.

Guarda la volatilità media degli ultimi mesi, molto a spanne assumiamo che la quotazione dei bitcoin ogni tre mesi passi da massimi intorno ai 300$ a minimi intorno ai 200$.


1)oggi compri a 200$ e con i tuoi 200 iniziali hai 1BTC

3)tra tre mesi vendi a 300$ e hai 300 dollari

4)tra sei mesi compri di nuovo a 200 e hai 1,5BTC

5)tra un anno vendi a 300 e hai 450 dollari

come vedi (sempre che tu riesca a prendere questi minimi/massimi) ci vuole tempo a far crescere il gruzzolo Smiley

sempre che non cambi improvvisamente il range dei prezzi per una nuova bolla...
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August 26, 2015, 05:19:42 PM
Il fatto è che sono uno studente di ingegneria e non lavoro. Mi ha sempre interessato il forex e i bitcoin ed ho letto anche vari libri a riguardo. Ora volevo mettermi alla prova facendo trading con i bitcoin con circa 200 euro ma anche dopo aver letto tutto questo thread non sono riuscito a capire come dovrei pagare le tasse? Secondo voi se deposito 200 euro su the rock trading per fare un po di esperienza col trading senza mai ritirare posso avere problemi col fisco? Anche per somme così piccole?  Grazie per le risposte già ricevute!!
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August 26, 2015, 09:16:06 AM
Ok è registrato, ma bitstamp non credo che vada a comunicare al fisco che hai versato dei soldi in un loro account a meno che non sia il fisco stesso a chiederglielo.  E se vendi i tuoi bitcoin ( si parla di piccole cifre) di persona in cambio di contanti non credo che si accorgano di qualcosa. O sbaglio?

Il fisco chiede solo ad aziende italiane o aziende risiedenti in Paesi con cui ha steso un rapporto di "collaborazione fiscale".

Bitstamp e' un exchange Slavo: l'Italia non richiede dati fiscali su di aziende risiedenti in Slovenia.
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August 26, 2015, 08:12:19 AM
Riguardo al cambio su localbitcoin da bitcoin a contanti, faccia a faccia, difficilmente rimarrebbe qualche traccia.
Certo nel tu fossi già un preciso bersaglio, perchè magari sospettato di terrorismo, le cose cambierebbero, magari potrebbero anche chiedere a localbitcoin eventuali informazioni su di te.

Anche Bitstamp, nel caso gli venga fatta richiesta firmata da un giudice, è "probabile" (anche se non certo), che darebbe accesso  allo storico dei tuoi trasferimenti.

I guai spesso non arrivano da soli, basta anche cercarseli Wink
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August 26, 2015, 07:48:27 AM
Ok è registrato, ma bitstamp non credo che vada a comunicare al fisco che hai versato dei soldi in un loro account a meno che non sia il fisco stesso a chiederglielo.  E se vendi i tuoi bitcoin ( si parla di piccole cifre) di persona in cambio di contanti non credo che si accorgano di qualcosa. O sbaglio?
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August 26, 2015, 07:25:50 AM
Volevo chiedere se deposito 200 euro tramite bonifico su bitstamp  e dopo un po' di trading arrivo a 1000 euro e volessi ritirare, ma al posto di ritirarli da bitstamp al conto corrente vendo il corrispettivo in bitcoin su local bitcoin, incontrandomi faccia a faccia con qualcuno facendomi pagare in contanti.
1) Potrei evitare di pagare tasse /dichiarare il guadagno dato che non ritirerei tramite bonifico?
2)Bitstamp comunica qualcosa allo stato riguardo ad un acquisto di bitcoin?

è tutto registrato
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August 26, 2015, 06:30:03 AM
Volevo chiedere se deposito 200 euro tramite bonifico su bitstamp  e dopo un po' di trading arrivo a 1000 euro e volessi ritirare, ma al posto di ritirarli da bitstamp al conto corrente vendo il corrispettivo in bitcoin su local bitcoin, incontrandomi faccia a faccia con qualcuno facendomi pagare in contanti.
1) Potrei evitare di pagare tasse /dichiarare il guadagno dato che non ritirerei tramite bonifico?
2)Bitstamp comunica qualcosa allo stato riguardo ad un acquisto di bitcoin?
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August 23, 2015, 03:11:59 AM
Ho trovato questo articolo del 15/6/2015:

http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/bitcoin_nuovo_paradiso_fiscale._l_amp_39_ipotesi_di_una_tassa_sulla_moneta_virtuale/1412179.shtml

EDIT By HostFat
La prossima volta non vado a cercare il link, non edito il tuo messaggio, cancello.
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August 14, 2015, 02:09:55 PM
PLEASE HELP ME
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August 11, 2015, 12:16:40 PM
io ho venduto btc su bistamp
se lo metto nel quadro redditi diversi poi quanto vado a pagare di tasse?
esiste un modello di interpello prestampato?
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BIM BUM...... SCAM!!!
August 07, 2015, 11:53:11 AM
Una dichiarazione completa, con valore legale, non è possibile farla operando come exchanger privato, in quanto le transazioni in bitcoin e quelle in euro non sono "accoppiabili" in modo certificabile.
Io infatti potrei dichiarare che alla ricarica postepay di 500€ (esempio) corrisponde questo mio invio di 2 bitcoin comprati a 240€ sull'exchange a questo indirizzo che dico essere dell'acquirente, e quindi la mia plusvalenza è di 20€. Ma in realta' quell'indirizzo potrebbe non essere dell'acquirente, potrebbe essere un mio indirizzo su qualche altro wallet, mentre la vera transazione verso il cliente era su tutt'altro indirizzo che non dichiaro, ed era di solo 1 bitcoin, quindi la plusvalenza vera è di 360€.

Quindi anche ammesso di riuscire a ricostruire il reddito preciso al cent tenendo traccia e copia di tutte le conversazioni dai mille mila canali coi clienti (nessuno all'ade si prenderebbe mai la briga di vagliare tutti quei dati cmnq, con ogni probabilità) il tutto andrebbe sulla fiducia, perche' posso aver concluso la trattativa per altri canali e aver fatto dire al cliente "manda a questo address" (in realta' mio) nella chat "ufficiale".

Tutto sulla fiducia quindi, abbastanza inutile. Il mio commercialista mi ha consigliato infatti (saggiamente a mio parere) di fare una stima e indicare il tutto in redditi diversi, senza aprire partita iva, tanto per avere la dichiarazione che in qualche modo pari il culo e non mi faccia passare da evasore totale. In caso di accertamento ci sarebbero comunque delle grane pur essendo in regola. Si potra' cercare di far valere al massimo il vuoto normativo e l'impossibilita' tecnica di accoppiare in modo certificabile quelle transazioni.

Anche fornire la documentazione degli exchanges è inutile (servirebbe se uno facesse trading): tante volte si spostano bitcoin tra i vari exchanges semplicemente perche' dal tal exchange i prelievi sono lenti quel giorno , e altri mille motivi. Verrebbe un calcolo alquanto falsato (e sempre tutto sulla fiducia comunque per i motivi di cui sopra).


[EDIT] forse l'unica cosa da fare in caso di accertamento sarebbe mostrare tutti i saldi di tutti i conti bancari e degli account sugli exchanges, piu' tutte le criptovalute possedute a inizio e a fine anno, e per differenza calcolare il reddito, stimando le spese sostenute per vivere. Anche qui molto sulla fiducia comunque e non so quanto utile.

compila il quadro RW  del modello UNICO2015 come detto dal tuo commercialista, dopodichè aspetta l'interpello all'agenzia delle entrate fatto da alcuni senza far nomi  Wink , da quello che comunque uscirà sarà se cambi in euro e vendi beni e servizi tramite p.iva paghi le tasse sulla quantità di euro, il btc in sè non è tassabile, è già così in molti stati dell'UE, nel tuo caso compri e vendi solo btc, ergo se l'interpello passa non devi versare nulla allo stato
legendary
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August 02, 2015, 07:39:38 PM
Una dichiarazione completa, con valore legale, non è possibile farla operando come exchanger privato, in quanto le transazioni in bitcoin e quelle in euro non sono "accoppiabili" in modo certificabile.
Io infatti potrei dichiarare che alla ricarica postepay di 500€ (esempio) corrisponde questo mio invio di 2 bitcoin comprati a 240€ sull'exchange a questo indirizzo che dico essere dell'acquirente, e quindi la mia plusvalenza è di 20€. Ma in realta' quell'indirizzo potrebbe non essere dell'acquirente, potrebbe essere un mio indirizzo su qualche altro wallet, mentre la vera transazione verso il cliente era su tutt'altro indirizzo che non dichiaro, ed era di solo 1 bitcoin, quindi la plusvalenza vera è di 360€.

Quindi anche ammesso di riuscire a ricostruire il reddito preciso al cent tenendo traccia e copia di tutte le conversazioni dai mille mila canali coi clienti (nessuno all'ade si prenderebbe mai la briga di vagliare tutti quei dati cmnq, con ogni probabilità) il tutto andrebbe sulla fiducia, perche' posso aver concluso la trattativa per altri canali e aver fatto dire al cliente "manda a questo address" (in realta' mio) nella chat "ufficiale".

Tutto sulla fiducia quindi, abbastanza inutile. Il mio commercialista mi ha consigliato infatti (saggiamente a mio parere) di fare una stima e indicare il tutto in redditi diversi, senza aprire partita iva, tanto per avere la dichiarazione che in qualche modo pari il culo e non mi faccia passare da evasore totale. In caso di accertamento ci sarebbero comunque delle grane pur essendo in regola. Si potra' cercare di far valere al massimo il vuoto normativo e l'impossibilita' tecnica di accoppiare in modo certificabile quelle transazioni.

Anche fornire la documentazione degli exchanges è inutile (servirebbe se uno facesse trading): tante volte si spostano bitcoin tra i vari exchanges semplicemente perche' dal tal exchange i prelievi sono lenti quel giorno , e altri mille motivi. Verrebbe un calcolo alquanto falsato (e sempre tutto sulla fiducia comunque per i motivi di cui sopra).


[EDIT] forse l'unica cosa da fare in caso di accertamento sarebbe mostrare tutti i saldi di tutti i conti bancari e degli account sugli exchanges, piu' tutte le criptovalute possedute a inizio e a fine anno, e per differenza calcolare il reddito, stimando le spese sostenute per vivere. Anche qui molto sulla fiducia comunque e non so quanto utile.

Oppure ti apri una Ltd in UK o in uno stato PRO-Bitcoin e dichiari il minimo in Italia.
Apertura Ltd: €300,00.

Questa cosa e' vista come evasione fiscale in Italia se poi cominci a girare con il Ferrari.

Ho vissuto 6 anni in UK, chiedetemi in privato se interessati.
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August 02, 2015, 06:29:37 PM
Una dichiarazione completa, con valore legale, non è possibile farla operando come exchanger privato, in quanto le transazioni in bitcoin e quelle in euro non sono "accoppiabili" in modo certificabile.
Io infatti potrei dichiarare che alla ricarica postepay di 500€ (esempio) corrisponde questo mio invio di 2 bitcoin comprati a 240€ sull'exchange a questo indirizzo che dico essere dell'acquirente, e quindi la mia plusvalenza è di 20€. Ma in realta' quell'indirizzo potrebbe non essere dell'acquirente, potrebbe essere un mio indirizzo su qualche altro wallet, mentre la vera transazione verso il cliente era su tutt'altro indirizzo che non dichiaro, ed era di solo 1 bitcoin, quindi la plusvalenza vera è di 360€.

Quindi anche ammesso di riuscire a ricostruire il reddito preciso al cent tenendo traccia e copia di tutte le conversazioni dai mille mila canali coi clienti (nessuno all'ade si prenderebbe mai la briga di vagliare tutti quei dati cmnq, con ogni probabilità) il tutto andrebbe sulla fiducia, perche' posso aver concluso la trattativa per altri canali e aver fatto dire al cliente "manda a questo address" (in realta' mio) nella chat "ufficiale".

Tutto sulla fiducia quindi, abbastanza inutile. Il mio commercialista mi ha consigliato infatti (saggiamente a mio parere) di fare una stima e indicare il tutto in redditi diversi, senza aprire partita iva, tanto per avere la dichiarazione che in qualche modo pari il culo e non mi faccia passare da evasore totale. In caso di accertamento ci sarebbero comunque delle grane pur essendo in regola. Si potra' cercare di far valere al massimo il vuoto normativo e l'impossibilita' tecnica di accoppiare in modo certificabile quelle transazioni.

Anche fornire la documentazione degli exchanges è inutile (servirebbe se uno facesse trading): tante volte si spostano bitcoin tra i vari exchanges semplicemente perche' dal tal exchange i prelievi sono lenti quel giorno , e altri mille motivi. Verrebbe un calcolo alquanto falsato (e sempre tutto sulla fiducia comunque per i motivi di cui sopra).


[EDIT] forse l'unica cosa da fare in caso di accertamento sarebbe mostrare tutti i saldi di tutti i conti bancari e degli account sugli exchanges, piu' tutte le criptovalute possedute a inizio e a fine anno, e per differenza calcolare il reddito, stimando le spese sostenute per vivere. Anche qui molto sulla fiducia comunque e non so quanto utile.
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July 29, 2015, 03:29:44 AM
La tassa sui prelievi al bancomat

Non ci sarà alcun ripensamento, da parte de Governo, su quella che è stata battezzata “la tassa sui bancomat”ossia l’ormai famigerato “comma 7 bis” della delega fiscale che va a sanzionare i prelievi non giustificati allo sportello del bancomat. La norma, in particolare, autorizzerà il fisco a verificare l’uso del contante prelevato dai contribuenti.

http://www.laleggepertutti.it/94220_la-tassa-sui-prelievi-al-bancomat-ci-sara

Non è ancora stata approvata ma per tutti coloro che vendono BTC con P.IVA potrebbe essere una bella grana.
Anzi, sarà una bella grana per parecchie persone.

sr. member
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May 20, 2015, 01:33:43 PM
ed infine, come posso provare di avergli inviato i bitcoin e quindi di avergli pagato la casa?
Rispondo solo a questo, perché non sono un tecnico e quindi è meglio astenersi che scrivere cose probabilmente incomplete/poco chiare/del tutto inesatte.

Questo è il minore dei problemi: lo si fa presso il notaio. Bitcoin è perfettamente tracciabile; non c'è metodo migliore per dimostrare di aver effettuato una transazione.

Vedi qui per analogia.

Ciao!

GRAZIE,
ora mi resta da capire se una transazione del genere mi converrebbe da un punti di vista fiscale o meno
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