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Topic: Fisco / Tasse / Legge sul Bitcoin - page 211. (Read 251720 times)

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Bitgoblin
July 09, 2014, 08:44:30 AM
1. Il costo del commercialista non è un costo bensì un investimento (difendo la categoria!)
No beh, costo è un costo.
Lo paghi, è un costo.
Il fatto che "ti costi meno pagarlo che non avvalertene", in quanto "se non ne fai uso, poi è peggio", in molti casi è vero, ma ciò non toglie che rimanga un costo. Magari minore di un altro, ma sempre di costo di tratta.
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July 09, 2014, 08:42:45 AM
Chiariamo:
1. Il costo del commercialista non è un costo bensì un investimento (difendo la categoria!)
2. Chi ha detto che c'è IVA sui bitcoin? (vedasi le mie riflessioni che ne sostengano l'esenzione)
3. La discussione era se il bitcoin fosse software (e per me non lo è!)

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"shh, he's coding..."
July 09, 2014, 08:09:41 AM
Beh se si vuole fare le cose con massima trasparenza è chiaro che ti parte una sabongia in tasse/spese.
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Bitcoin is antisemitic
July 09, 2014, 07:53:21 AM
Ok quindi se bitstamp al il cosidetto VAT number il problema IVA non si pone (per i venditori di bitcoin).
Altrimenti si e quindi i nostri ricavi vanno decurtati di un 20% a monte prima ancora di tassarli per le varie IRAP/IRES.
Infine poi, quando arrivano i soldi alla persona fisica (magare come utile societario) c'è da dassarsi di IRPEF.

Insomma se ho capito bene, rimane molto ^^

ti sei dimenticato le tariffe del commercialista e il valore di tutto il tuo tempo e fegato che devi perdere dietro a tutto quel casino.
sempre nella migliore delle ipotesi che poi non ti trovano comunque qualcosa da sanzionare...

imho un motivo in + per essere hodler
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"shh, he's coding..."
July 09, 2014, 07:38:57 AM
Ok quindi se bitstamp al il cosidetto VAT number il problema IVA non si pone (per i venditori di bitcoin).
Altrimenti si e quindi i nostri ricavi vanno decurtati di un 20% a monte prima ancora di tassarli per le varie IRAP/IRES.
Infine poi, quando arrivano i soldi alla persona fisica (magare come utile societario) c'è da dassarsi di IRPEF.

Insomma se ho capito bene, rimane molto ^^
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July 09, 2014, 07:05:37 AM
Se l'inglese è soggetto passivo IVA (vuol dire se ha una partita IVA inglese che per le società non è obbligatoria).
Se invece è un consumatore finale (e se la società non è soggetto passivo è equiparato) stai vendendo un servizio che deve essere con IVA italiana.
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"shh, he's coding..."
July 09, 2014, 06:42:34 AM
Scusa ma non ho capito una mazza.
Ad ogni modo se io dall'italia emetto una fattura di €1000,00 in inghliterra non devo mettere € 1000 + iva.
Dovrebbe essere l'articolo 7 del DPR 633/72.
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July 09, 2014, 05:48:24 AM
Non confondiamo concetti tecnici con concetti giuridici, e secondo me (software) è quella più lontana dal concetto, invece.... e prestate attenzione ed evitate il fai da te.....
L'IVA è comunitaria anche se i vari paesi vanno in ordine sparso, ma non esiste il concetto di IVA assolta. Se io soggetto passivo italiano vendo un servizio a società inglese è:
1. Soggetto ad IVA senza l'esposizione in fattura (se la società UK ha VAT number) perché la società UK applicherà l'IVA con il sistema di reverse charge
2. Soggetto ad IVA 22% se la società inglese non ha VAT number.
Tutti gli exchanger sono in "grey zone" da un punto di vista tributario e amministrativo (vedi sequestro in Francia).
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"shh, he's coding..."
July 09, 2014, 04:29:10 AM
Certo, non è proprio la definizioe più ideale, ma secondo me è quella che si avvicina di più al concetto.
Alle fine sono "bit", intesi proprio come unità di misura informatica.

Per quanto riguarda l'IVA si, sarebbe soggetto a IVA a meno che le compravendite non venissero fatte con società estere.

Per esempio se io azienda italiana vendo un software nel regno unito (bitstamp) non devo fatturare con IVA in quanto è assolta.

Secondome per per la sola compravendita di bitcoin (e con l'estero) è la soluyzione più indolore e trasparente possibile (ad oggi)
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July 08, 2014, 04:31:24 PM
Perché software?

E poi il software tributariamente non mi dice nulla, se non servizio e quindi con IVA.

E' sicuramente un bene immateriale, ma non un software. (Definizione dell'OMPIl 1984 - software: "espressione di un insieme organizzato e strutturato di istruzioni (o simboli) contenuti in qualsiasi forma o supporto (nastro, disco, film, circuito), capace direttamente o indirettamente di far eseguire o far ottenere una funzione, un compito o un risultato particolare per mezzo di un sistema di elaborazione elettronica dell'informazione".

Non riesco proprio a concepire quale  software una unità di conto.


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"shh, he's coding..."
July 08, 2014, 08:35:11 AM
Perdonate la totale ignoranza in materia ma in qualche modo bisognerà pur dichiararli, quindi ci provo.

Mi riferisco solo all/acquisto/vendita di BTc per FIAT. Non quindi per acquisti/vendite di beni o servizi.

Al momento della vendita di BTC in cambio quindi di EUR (che so, ad esempio su Bitstamp o altro), è possibile emettere una fattura come se si stesse "vendendo un software"?

Se si, si avrebbe il seguente scenario.

Se vendo 3 BTC (mettiamo caso minati) per un valore di € 1000 io pago una tassazione del 50% (a braccio, ma rende l'idea della pressione fiscale in italia) e quindi mi restano spendibili solo € 500. Certo s'accusa il colpo ma almeno facciamo tutto in maniera trasparente.

L'acquirente invece avrebbe in mano una fattura "scaricabile" (in boca al lupo ai commercialisti) di €1000 e 3 BTC.

Dal momento in cui (l'acquirente) andrà a rivendere i 3 BTC, che so magari a € 1200, pagherebbe il 50% di tasse (sempre a braccio) sull'utile di € 200 e gli resterebbero quindi € 100 spendibili.

Il sistema fiscale quindi sarebbe il classico (le tasse sugli utili e non sulle vendite).

Il problema rimane trovare il giusto inquadramento del bitcoin (secondo me, ripeto, software e assolutamente non valuta).

Per il discorso invece di acquistare/vendere beni o servizi in cambio di BTC subentrerebbe il baratto. Ma qui non so come funziona a livello di tassazione (ne se è prevista una tassazione sul baratto/scambio merci).
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July 08, 2014, 04:41:25 AM
Mettiamo che io oggi compro 10 BTC a 500 euro e tra 5 anni li voglio rivendere con il prezzo che mettiamo è arrivato a 1.000 euro. Avrei una plusvalenza di 5.000 euro, ma come faccio a dimostrare a quanto li ho comprati 5 anni prima per calcolare il guadagno e dichiararlo? Dopo tutto questo tempo è comunque considerato capital gain?
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July 07, 2014, 06:40:51 PM
Hai parlato di oro da investimento (lingotto esente da IVA) non di oggetti di oro (soggetti IVA).
Comunque se fosse lingotto con valore superiore a 12,500 deve essere comunicato in Banca d'Italia e in dichiarazione di successione.
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Bitgoblin
July 07, 2014, 06:31:24 PM
Ma quindi se io avessi in casa un oggetto d'oro di valore, lasciato, chessò, dai nonni da 50 anni, e volessi venderlo, come dovrei comportarmi col fisco per non avere problemi?
Che c'entra?

Qui si parla di un'attività ripetuta e sistematica.
È in questo caso che sorgono problemi, non certo su una vendita occasionale.
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July 07, 2014, 06:10:29 PM
Mentre sui Bitcoin la normativa richiede uno sforzo interpretativo elevato, sull'oro vado diretto:
1. Compri oro da investimento con comunicazione in banca d'Italia e anagrafe tributaria? O lo compri sull'estero e poi lo importi in Italia (attenzione al contrabbando - 282 tuld se extra ue).
2. Vai a un compro oro che non può comprarlo se non "operatore professionale in oro"?
3. Come dimostri il valore di carico e come spieghi in un eventuale redditometro come hai comprato l'oro?
4. E se qualcheduno pensasse l'origine illecita da delitto di quei Bitcoin , l'attività posta in essere potrebbe essere configurabile quale riciclaggio.
5. E chi ha suggerito / partecipato......
Mi fermo ma mi sembra un cattivo e rischioso consiglio......

Ma quindi se io avessi in casa un oggetto d'oro di valore, lasciato, chessò, dai nonni da 50 anni, e volessi venderlo, come dovrei comportarmi col fisco per non avere problemi?
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July 07, 2014, 05:47:38 PM
Mentre sui Bitcoin la normativa richiede uno sforzo interpretativo elevato, sull'oro vado diretto:
1. Compri oro da investimento con comunicazione in banca d'Italia e anagrafe tributaria? O lo compri sull'estero e poi lo importi in Italia (attenzione al contrabbando - 282 tuld se extra ue).
2. Vai a un compro oro che non può comprarlo se non "operatore professionale in oro"?
3. Come dimostri il valore di carico e come spieghi in un eventuale redditometro come hai comprato l'oro?
4. E se qualcheduno pensasse l'origine illecita da delitto di quei Bitcoin , l'attività posta in essere potrebbe essere configurabile quale riciclaggio.
5. E chi ha suggerito / partecipato......
Mi fermo ma mi sembra un cattivo e rischioso consiglio......
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Bitcoin is antisemitic
July 07, 2014, 05:10:58 PM
vai su www.bitgild.com e con i btc guadagnati compra dell'oro

...e te lo tieni per barattarlo nel prossimo futuro con una scatoletta di tonno o un passaggio in gommone per l'albania se non te lo levano prima e/o se non ti levi di qua prima. Ma allora conviene tenersi i btc che ci fai i biglietti aerei con 2 clik e non te li possono fregare alla dogana.
comunque interessante che su bitgild.com e' tutto esaurito.
bitcoincommodities.com invece e' ancora ben fornito
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July 07, 2014, 05:06:54 PM
Avevo letto un altro topic ove facevano questa proposta:

vai su www.bitgild.com e con i btc guadagnati compra dell'oro

Vendi l'oro a un compro oro il quale ti rilascerà regolare ricevuta
E come giustifichi quest'oro "uscito dal nulla"?
Mi sembra solo uno spostare il problema.


Beh non ci sono registri dell'oro posseduto dalle persone fisiche o sbaglio? Si può tranquillamente sostenere che si tratta di oro familiare  Huh o comunque messo da parte anni addietro
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Bitgoblin
July 07, 2014, 04:52:03 PM
Avevo letto un altro topic ove facevano questa proposta:

vai su www.bitgild.com e con i btc guadagnati compra dell'oro

Vendi l'oro a un compro oro il quale ti rilascerà regolare ricevuta
E come giustifichi quest'oro "uscito dal nulla"?
Mi sembra solo uno spostare il problema.
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July 07, 2014, 04:33:20 PM
Cerco di dare un principio.
L'attivita' di miner e' reddito diverso d'impresa se svolta non abitualmente, reddito di impresa se abituale.
Non vi e' nessun limite quantitativo  ne' inferiore o superiore per definire il concetto di abitualita' che resta 'incerto' e valutabile caso per caso.


OK

Ipotizziamo di fare un'azienda che abbia come oggetto sociale "mining di criptovalute".
In questo caso ovviamente si parla di reddito di impresa.

Ma il mio problema è: quando porto i miei BTC a bitstamp e loro mi fanno il bonifico degli euro, io come giustifico con il fisco quell'entrata? Perchè non ho un soggetto a cui poter fare una fattura o una ricevuta fiscale.

Ho anche contattato bitstamp e loro mi hanno detto di non poter assolutamente emettere o ricevere fattura per i bitcoin scambiati, in quanto loro si limitano e far incontrare domanda e offerta di altre persone che partecipano con i fondi propri.

Tra l'altro la problematica si pone anche se vogliamo inquadrare il mining come prestazione occasionale (il famoso limite dei 5000 EUR annui): manca sempre la controparte a cui emettere la ricevuta.

 

Avevo letto un altro topic ove facevano questa proposta:

vai su www.bitgild.com e con i btc guadagnati compra dell'oro

Vendi l'oro a un compro oro il quale ti rilascerà regolare ricevuta
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