Direi che è influenzato dai piccoli, attualmente su una base di bassi volumi, pochi riescono a dare picchi al rialzo e al ribasso.
Mi pare un mercatino dei tempi andati... da novella tipo piccola fiammiferaia...
dove pochi commerciati e circospetti acquirenti si scambiano poche singole mele...
poi arriva qualcuno che grida, sette ceste di mele belle piene ! creando scompiglio.
Pochi sbalzi e aumenti di volume di scambio in brevi momenti ed ad alta intensità fanno presupporre che non vi sia niente di strutturale.
Nei mercati regolamentati ci sono tanti retail, ma quasi sempre mai direttamente, la forma più comune d'investimento è avere quote di fondi comuni.
Significa che il singolo si affida ad un gestore che decide per lui e per tanti come lui sugli acquisti e le vendite. L'emotività, seppur presente è mediata dai gestori, attivi o passivi, a vari livelli.
Su Bitcoin questo non c'è ci sono tanti singoli, tante idee, tante teste...
...qualcuno più grande di qualcun'altro... c'è chi ha investito € 100, chi € 1.000, chi € 100.000,
nessuno singolarmente capace di essere estremamente influente, in maniera definitiva.
L'unica cosa certa è l'incertezza
incertezza sulle normative, sui profili di tassazione futura, sui diritti e sui doveri di chi detiene criptovalute,
sull'effettivo uso che se ne farà in futuro, sullo sviluppo dei mercati.
Considerando però lo spessore culturale e di esperienza di tanti, tantissimi investitori ( n.b. trovo quasi del tutto disarmante la pagina Facebook della Fondazione Bitcoin Italia... :| ) come media generale in tutto il mondo... che qua e là trapela... il quadro non può essere confortante.
Detto fra noi, ma una parte di questi è già stata definitivamente "pelata" quando il Bitcoin era a quasi € 20.000.
Quotazione che se anche venisse raggiunta nuovamente non andrebbe a ristorare le perdite di chi è già uscito.