l'exchange che ci piaceva tanto
https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/01/30/news/truffa_rock_trading_bitcoin_processo-422008191/"Dalla piccola parrocchia in provincia di Lecco che batte cassa per 6.875 euro, al manager di Brescia che ne reclama 40 mila, più o meno la stessa somma chiesta dal giardiniere veneto di settant’anni. Sacro e profano si mischiano nel lungo elenco di piccoli e grandi risparmiatori, da Milano a Catania, rimasti con un pugno di mosche in mano, abbagliati sulla via delle criptovalute ma scottati dal fallimento di The Rock Trading, fino a un anno fa la terra promessa dei bitcoin, la piattaforma germogliata sotto il Duomo che un bel giorno di febbraio del 2023 ha comunicato ai suoi gentili clienti «difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità». Un capitombolo.
Chi aveva un wallet, cioè un portafoglio pieno di denari virtuali, non poteva più aprirlo, tanto meno prelevare il suo (in molti casi) prezioso contenuto. Da quel momento sono entrati in campo gli investigatori della guardia di finanza e i magistrati, con indagini che da un lato hanno portato all’apertura di fascicoli penali, dall’altro alla liquidazione giudiziale (cioè il fallimento) della società di criptovalute.
Ora gli investitori rimasti a bocca asciutta chiedono il conto. Da quanto si è saputo, sono un piccolo esercito di 1.400 persone che vorrebbero riavere indietro più di 60 milioni di euro. Da stamattina sfileranno, attraverso i loro avvocati, davanti ai giudici fallimentari di Milano per la cosiddetta “insinuazione al passivo”, cioè la domanda con la quale si chiede di ammettere il proprio credito al passivo di un fallimento. Le richieste devono però passare al vaglio del curatore e della giudice Caterina Macchi. Oggi, in particolare, a Macchi chiederanno di essere ammesse le prime 50 persone: le loro posizioni sono state già valutate dal curatore Luigi Giovanni Saporito e, messi insieme, questi primi creditori reclamano 102 mila euro. Non tutti hanno subito lo stesso danno: alcuni hanno perso poche centinaia di euro, altri migliaia, e a sorpresa in questo elenco c’è pure una parrocchia.
Testimonianza del fatto che l’investimento sui bitcoin, negli anni, ha fatto gola a molti. Tra le domande ammesse, ci sono pure quelle di alcuni ex dipendenti della società. «Io rappresento 60-70 risparmiatori – racconta l’avvocato Matteo Moschini – il più grosso aveva 150 mila euro in deposito, ma c’era anche chi aveva 10 o 20 mila euro. Parliamo comunque di gente comune: rappresento anche un giardiniere settantenne che si era improvvisato investitore...».
Per anni, in effetti, le cose sono andate bene, visto che “Trt” era ritenuta la piattaforma leader nello scambio di criptovalute. Fino al crac: alcuni mesi fa il tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato la liquidazione giudiziale per The Rock Trading, finita al centro di un’inchiesta per ipotesi di truffa e appropriazione indebita dopo il blackout del sito. A seguito della certificazione del fallimento, alle prime due ipotesi di reato si è così aggiunta anche quella di bancarotta, un fascicolo, quest’ultimo, seguito dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e dal pm Pasquale Addesso. Ma già in precedenza la guardia di finanza, nei filoni di indagine coordinati dagli aggiunti Eugenio Fusco e Tiziana Siciliano e dai pm Francesco Cajani e Maura Ripamonti, aveva effettuato perquisizioni in sedi ed uffici. Due finora gli indagati: Andrea Medri, fondatore della società (già interrogato a lungo dai pm), e un altro ex responsabile.
Non è tutto perché il tribunale milanese aveva anche commissariato la holding, ovvero aveva revocato gli amministratori di Digital Rock Holding spa, società controllante, tra le altre, The Rock Trading. Da qui ai prossimi mesi, dunque, si continua su un doppio binario: il lavoro dei giudici fallimentari e i fascicoli penali."