1) La quantità enorme di guadagni in nero da parte dei datori di lavoro;
2) La paga infima che passavano ai nuovi ragazzi (io ero tra i "fortunati" perché prendevo circa 5 euro/ora, avevo amici che ne prendevano 2,50/ora, un kebab costava 3,50 euro giusto per darvi un'idea);
3) Non vogliono insegnarti il lavoro perché ti vedono come possibile futura competenza;
4) Di solito ti tengono senza contratto per un paio di mesi ("periodo di prova") e poi ti lasciano a casa e ripetono il giochino.
Quindi i casi sono due: o il giovane in questione è veramente in gamba e viene già preparato a dovere dalla scuola frequentata oppure deve essere molto fortunato con il datore di lavoro.
Ovviamente non voglio dire che tutti gli elettricisti/idraulici siano così, ci mancherebbe, ma la mia esperienza e quella di vari compagni di classe (era un istituto professionale) è stata estremamente negativa a causa della mentalità retrograda dell'ambiente.
Se in Italia avessimo un po' di più la mentalità da imprenditori capiremmo che quei ragazzi giovani potrebbero aiutare ad espandere l'attività perché passare da essere un dipendente a metter su la propria attività non è uno scherzo a livello di responsabilità, non è sicuramente una cosa per tutti. Un dipendente quando va a dormire la sera dubito che si faccia molte domande, un imprenditore, beh... Chiudo OT.
voglio vivere di rendita con ciò che ho
mettere a rendita una parte di ciò che ho preso e godermi il resto
mettere tutto a rendita e vivere della rendita del mio capitale
nell'ultimo caso, c'è da ridere per quanti te ne servono se vuoi stare davvero "tranquillo"