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Topic: Stima consumo energetico rete bitcoin. - page 9. (Read 20012 times)

legendary
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August 28, 2018, 02:59:56 PM
La mia sensazione quindi è che adesso tutti i miner stiano minando in perdita.  E' una fase molto particolare, bitmain è in forte difficoltà sul piano finanziario, mi sembra un gioco molto pericoloso. Ad esempio non vedo possibile che tra 20 mesi l'hash rate possa essere ulteriormente salito in modo significativo poichè ci sarà il dimezzamento del compenso del blocco a diminuire le entrate dei miner (a meno che ovviamente il prezzo del bitcoin non tocchi nuovi massimi).

Ma magari! dove si vuole andare con tutta questa crescita esponenziale di HP..... ormai sono in 4 gatti a minare, hanno tagliato fuori il resto del mondo: alla faccia della decentralizzazione!
Scusate lo sfogo.....

legendary
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August 28, 2018, 11:24:30 AM
CIò che mi sembra strano è l'aumento in questo periodo estremamente ribassista. Ho pensato al fatto che il 50% aggiunto ora sia stato pianeggiato a prezzi del btc ben più alti, e quindi in qualche maniera le farm adesso devono rientrare dei costi sostenuti.

Qualche post fa si stimava che il prezzo minimo di 1 btc per non andare in perdita fosse circa 5500 dollari (supponendo costi dell'energia elettrica molto bassi e produzione in proprio degli asic).
Essendo nel frattempo aumentato del 50% l'hash rate, anche tenendo conto che i costi sostenuti non sono solo quelli legati al consumo energetico, il prezzo minimo adesso dovrebbe essere comunque di almeno 7500 dollari (stima molto a spanne).

La mia sensazione quindi è che adesso tutti i miner stiano minando in perdita.  E' una fase molto particolare, bitmain è in forte difficoltà sul piano finanziario, mi sembra un gioco molto pericoloso. Ad esempio non vedo possibile che tra 20 mesi l'hash rate possa essere ulteriormente salito in modo significativo poichè ci sarà il dimezzamento del compenso del blocco a diminuire le entrate dei miner (a meno che ovviamente il prezzo del bitcoin non tocchi nuovi massimi).
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August 28, 2018, 10:00:01 AM
Il ritmo di crescita dell'hash rate negli ultimi tempi è aumentato, l'hash rate attuale è intorno ai 55 EH/s (solo 40 giorni fa era 37 EH/s, quindi è aumentato del 50% in poco più di un mese).

In definitiva, sicuramente non scenderei come stima di consumi attuali sotto i 150W per TH/s

quindi

150 W per TH/s, essendo al momento l'hash rate (oggi leggermente in ribasso) 35.000.000 TH/s, si hanno 150 * 35.000.000 = 5.2500.000.000 = 5,25 GW --> 5,25 GWh ogni ora --> 46 TWh all'anno



La stima del consumo energetico attuale sale quindi a 72 TWh all'anno.

CIò che mi sembra strano è l'aumento in questo periodo estremamente ribassista. Ho pensato al fatto che il 50% aggiunto ora sia stato pianeggiato a prezzi del btc ben più alti, e quindi in qualche maniera le farm adesso devono rientrare dei costi sostenuti.
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August 28, 2018, 06:43:20 AM
Il ritmo di crescita dell'hash rate negli ultimi tempi è aumentato, l'hash rate attuale è intorno ai 55 EH/s (solo 40 giorni fa era 37 EH/s, quindi è aumentato del 50% in poco più di un mese).

In definitiva, sicuramente non scenderei come stima di consumi attuali sotto i 150W per TH/s

quindi

150 W per TH/s, essendo al momento l'hash rate (oggi leggermente in ribasso) 35.000.000 TH/s, si hanno 150 * 35.000.000 = 5.2500.000.000 = 5,25 GW --> 5,25 GWh ogni ora --> 46 TWh all'anno



La stima del consumo energetico attuale sale quindi a 72 TWh all'anno.
legendary
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August 20, 2018, 02:49:41 PM
Articolo che sostiene che non sia importante tanto la quantità di energia spesa quanto piuttosto la sua origine (rinnovabile o meno):

https://phys.org/news/2018-08-energy-bitcoin.amp?__twitter_impression=true
jr. member
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August 09, 2018, 01:47:20 PM

Tenuto conto che nel tuo calcolo consideravi una potenza di 25 TWh/s contro gli attuali 45TWh/s (e non consideravi per nulla i costi di manutenzione e del personale), direi che il costo di produzione attuale per Bitmain si potrebbe avvicinare ai 5000 dollari come indicato nell'articolo di morgan stanley.

Sarebbe interessante a questo punto, visto che siamo vicini a quel livello, sapere se ci sarà chi potrà permettersi di minare in perdita per un periodo almeno per decimare la concorrenza (problema di teoria dei giochi).


Il conto della serva torna abbastanza, essendoci troppe variabile non note (costi di struttura, personale, etc) l'idea era quella di individuare un valore di prezzo del BTC tale per cui possiamo _certamente_ dire che chi mina lo sta facendo scientemente in perdita.

Applicando il semplice modello che adottai qualche mese fa, aggiornato ai valori attuali diventa:

17.5 BTC * (13 / 45,000,000) = 0.0000050 BTC ogni 10 minuti, equivalenti a 0.000728 BTC al giorno (trascurando le fee della mining pool).

Il ricavo giornaliero in dollari ammonta mediamente a 0.000728 BTC * 6400$ = 4.60$.

Prendendo per buono il calcolo spannometrico di costo giornaliero minimo per Bitmain di 4$ al giorno (con Antminer S9), ciò significa che se il BTC scendo sotto i 5500$ Bitmain mina quasi certamente in perdita (0.000728 * 5500$ = 4$) .

Valore in effetti molto simile a quello indicato da Morgan Stanley, dovremmo stare in quell'intorno.

E' probabile che le grosse mining farm come Bitmain continueranno a minare anche sotto quei livelli critici per diversi mesi, una sorta di dumping volto a guadagnare ulteriori quote di mercato...

legendary
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August 09, 2018, 11:50:08 AM

Il problema è che non è ovvio come calcolare il costo di produzione.


Già, non è affatto semplice calcolarlo, mi cimentai in un conto della serva tempo fa su domanda di un utente del FOL:
http://www.finanzaonline.com/forum/criptovalute/1843541-thread-ufficiale-bitcoin-la-riscossa-90.html#post50550440

Ci sono aree della Cina dove l'energia costa appena 0.06$/kWh e dunque è possibile che l'asticella si posizioni abbastanza in basso:  mi usciva fuori un prezzo minimo per cui grosse mining farm come Bitmain sicuramente minano in perdita sotto i 3000$ per BTC.
Ovviamente da prendere con le pinze...
 

Tenuto conto che nel tuo calcolo consideravi una potenza di 25 TWh/s contro gli attuali 45TWh/s (e non consideravi per nulla i costi di manutenzione e del personale), direi che il costo di produzione attuale per Bitmain si potrebbe avvicinare ai 5000 dollari come indicato nell'articolo di morgan stanley.

Sarebbe interessante a questo punto, visto che siamo vicini a quel livello, sapere se ci sarà chi potrà permettersi di minare in perdita per un periodo almeno per decimare la concorrenza (problema di teoria dei giochi).
jr. member
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August 09, 2018, 10:56:47 AM

Il problema è che non è ovvio come calcolare il costo di produzione.


Già, non è affatto semplice calcolarlo, mi cimentai in un conto della serva tempo fa su domanda di un utente del FOL:
http://www.finanzaonline.com/forum/criptovalute/1843541-thread-ufficiale-bitcoin-la-riscossa-90.html#post50550440

Ci sono aree della Cina dove l'energia costa appena 0.06$/kWh e dunque è possibile che l'asticella si posizioni abbastanza in basso:  mi usciva fuori un prezzo minimo per cui grosse mining farm come Bitmain sicuramente minano in perdita sotto i 3000$ per BTC.
Ovviamente da prendere con le pinze...
 
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August 09, 2018, 02:27:12 AM
sto cercando senza fortuna un grafico comparativo nel tempo  prezzo bitcoin/costo produzione di un bitcoin.

Da qualche parte ho letto l'affermazione in media nel tempo il prezzo oscilla attorno a 2.5 volte il costo di produzione...

purtroppo tutti questi dati/studi/affermazioni sono molto farraginosi e contradittori.

Il problema è che non è ovvio come calcolare il costo di produzione. Se si prende al posto del costo di produzione l'hashrate (che comunque dovrebbe essere la parte fondamentale del costo di produzione) non si rilevano correlazioni particolari: https://bitcoinchaser.com/bitcoin-mining/hash-rate-price-correlation

A dimostrazione di quanto sia difficile valutare i costi di produzione questo studio fissa in 8600 dollari il livello del prezzo di bitcoin sotto il quale i miner vanno in perdita: https://www.cnbc.com/2018/04/19/bitcoin-miners-are-losing-money-at-any-price-below-8600-morgan-stanley.html. Un aspetto interessante è che questo valore scende a 5000 dollari se al posto dei classici miner si considerano le aziende produttrici di asic (che minando direttamente con le macchine di loro produzione risparmierebbero quindi sui costi relativi a quei macchinari)

L'acquisto degli asic quindi incide notevolmente sul costo di produzione finale.
legendary
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August 09, 2018, 01:41:25 AM
Guardando alla tabella riassuntiva proposta da quel sito, si vede che il prezzo minimo è intorno ai 2000 dollari per bitcoin (escludo il Venezuela, che mi pare una situazione a parte causa i gravi problemi economici che sta affrontando).

Effettivamente, se questi sono i reali costi di produzione del bitcoin, c'è spazio ancora per un raddoppio (almeno) dell'hash rate (a prezzo del btc invariato). E' incredibile pensare ai margini di guadagno che hanno avuto i miner nell'ultimo anno ...

EDIT: l'articolo che hai linkato è di circa 3 mesi e mezzo fa, nel frattempo l'hash rate è cresciuto di almeno il 50%, quindi i 2000 dollari di minimo sono già diventati almeno 3000

sto cercando senza fortuna un grafico comparativo nel tempo  prezzo bitcoin/costo produzione di un bitcoin.

Da qualche parte ho letto l'affermazione in media nel tempo il prezzo oscilla attorno a 2.5 volte il costo di produzione...

purtroppo tutti questi dati/studi/affermazioni sono molto farraginosi e contradittori.
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August 08, 2018, 06:20:44 AM
Guardando alla tabella riassuntiva proposta da quel sito, si vede che il prezzo minimo è intorno ai 2000 dollari per bitcoin (escludo il Venezuela, che mi pare una situazione a parte causa i gravi problemi economici che sta affrontando).

Effettivamente, se questi sono i reali costi di produzione del bitcoin, c'è spazio ancora per un raddoppio (almeno) dell'hash rate (a prezzo del btc invariato). E' incredibile pensare ai margini di guadagno che hanno avuto i miner nell'ultimo anno ...

EDIT: l'articolo che hai linkato è di circa 3 mesi e mezzo fa, nel frattempo l'hash rate è cresciuto di almeno il 50%, quindi i 2000 dollari di minimo sono già diventati almeno 3000
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August 08, 2018, 05:54:24 AM

Un dato interessante: si stima che a fine maggio il costo marginale per minare 1 bitcoin fosse approssimativamente di 6400 dollari (sempre da https://cryptobriefing.com/bitcoin-mining-energy-new-report/), praticamente al momento i miner non stanno (in media) guadagnando a questo livello dei prezzi. Se quindi il prezzo del bitcoin dovesse ancora diminuire significativamente l'hashrate dovrebbe calare anch'esso (e sostanzialmente sarebbe la prima volta nella storia del bitcoin).



Non ho letto il paper, pero' questa stima "media" dei 6.400 dollari mi sembra estremamente approssimativa.
A me fa molto riflettere l'enorme differenza del prezzo della corrente tra vari paesi, come evidenziato
da questa ricerca: https://www.trustnodes.com/2018/04/26/bitcoin-mining-costs-just-3000-china-500-venezuela-4700-usa

che pone un prezzo di produzione x bitcoin da un minimo di 530$ in venezuela ad un massimo di 26.000$ in sud corea,
con uno spread di piu' del 500%

Quote

“South Korea comes in as the most expensive country for mining a single coin at $26,170. From there, Niue, Bahrain, the Solomon Island, and the Cook Islands round out the top five, respectively.

On the flipside, Venezuela came in as the cheapest nation at $531. Their electricity rates are heavily subsidized by the government, leading to incredibly low prices.

legendary
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sì in effetti ragionando in termini puramente probabilistici, il pow non è altro che un processo di Bernoulli che si arresta al primo successo, per cui la distribuzione di probabilità di risolvere il puzzle dopo k tentativi è data dalla distribuzione geometrica:

P(k) = pqk-1,

dove p è la probabilità di una singola hash calcolata di essere nel target, che come correttamente hai scritto è data da (target + 1) / 2^256, e q=1-p.
Quindi il valore atteso della distribuzione, ossia il numero medio di tentativi per riuscire a centrare il target, è pari a 1/p, che è appunto la definizione di difficoltà.

E inoltre sommando n variabili indipendenti distribuite secondo una distribuzione geometrica si ottiene una distribuzione di Pascal (che conta il numero di fallimenti precedenti il successo numero n), che modellizza quindi i risultati di un periodo di 2016 blocchi con difficoltà costante. Nella distribuzione di Pascal la media è n/p, dove n = 2016 nel nostro caso e p è sempre la probabilità di una singola hash calcolata di essere nel target, quindi "2016 * difficoltà" è il lavoro atteso (e aggiunto alla chainwork) per ogni periodo.

Tempo fa avevo anche approssimato i tempi con i quali venivano minati i vari blocchi usando una distribuzione di Poisson:

https://bitcointalksearch.org/topic/m.16858506

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Ora per difficoltà si intende il numero medio di tentativi necessari per colpire il target.  
Se per esempio ho 100 valori possibili (da 0 a 99) e sono interessato solo ad ottenere il valore 0, in media ogni 100 tentativi otterrò 0. Si dice allora che la difficoltà è 100. Se invece mi basta ottenere un numero minore o uguale a 19, poichè ogni 5 tentativi in media otterrò uno dei venti valori accettabili, si dice che la difficoltà è 20. Più grande è il target (si può immaginare come un bersaglio) minore è la difficoltà (intesa come numero di tentatvi) di colpirlo. Di fatto è semplicemente il reciproco della probabilità di soddisfare il target ad ogni tentativo.

credo che volessi scrivere 5, in quel caso

Corretto, grazie.

sì in effetti ragionando in termini puramente probabilistici, il pow non è altro che un processo di Bernoulli che si arresta al primo successo, per cui la distribuzione di probabilità di risolvere il puzzle dopo k tentativi è data dalla distribuzione geometrica:

P(k) = pqk-1,

dove p è la probabilità di una singola hash calcolata di essere nel target, che come correttamente hai scritto è data da (target + 1) / 2^256, e q=1-p.
Quindi il valore atteso della distribuzione, ossia il numero medio di tentativi per riuscire a centrare il target, è pari a 1/p, che è appunto la definizione di difficoltà.
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Ora per difficoltà si intende il numero medio di tentativi necessari per colpire il target.  
Se per esempio ho 100 valori possibili (da 0 a 99) e sono interessato solo ad ottenere il valore 0, in media ogni 100 tentativi otterrò 0. Si dice allora che la difficoltà è 100. Se invece mi basta ottenere un numero minore o uguale a 19, poichè ogni 5 tentativi in media otterrò uno dei venti valori accettabili, si dice che la difficoltà è 20. Più grande è il target (si può immaginare come un bersaglio) minore è la difficoltà (intesa come numero di tentatvi) di colpirlo. Di fatto è semplicemente il reciproco della probabilità di soddisfare il target ad ogni tentativo.

credo che volessi scrivere 5, in quel caso

Corretto, grazie.
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Ora per difficoltà si intende il numero medio di tentativi necessari per colpire il target.  
Se per esempio ho 100 valori possibili (da 0 a 99) e sono interessato solo ad ottenere il valore 0, in media ogni 100 tentativi otterrò 0. Si dice allora che la difficoltà è 100. Se invece mi basta ottenere un numero minore o uguale a 19, poichè ogni 5 tentativi in media otterrò uno dei venti valori accettabili, si dice che la difficoltà è 20. Più grande è il target (si può immaginare come un bersaglio) minore è la difficoltà (intesa come numero di tentatvi) di colpirlo. Di fatto è semplicemente il reciproco della probabilità di soddisfare il target ad ogni tentativo.

credo che volessi scrivere 5, in quel caso
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interessante, a parte che non riesco a capire che razza di notazione sarebbe questa:

Quote
[0x7e00,0x7e00,0x7e00]
[0x7e01,acd4,2dd2]

Anch'io non l'ho mai vista, mi sembra solo un modo di suddividere un numero molto grande in gruppi di 4 cifre a partire da destra per leggere meglio il numero (un po' come si fa in notazione decimale con il punto). In Python con le quadre si indicano le liste.

Io ho trovato interessante il fatto che all'inizio satoshi con l'espressione "catena più lunga" intendesse proprio "con più blocchi", e solo in un secondo momento si è passati al concetto attuale di "catena con più lavoro"


Un altro fatto interessante è che il concetto base è quello di target, non di difficulty.

Nell'header di ogni blocco c'è infatti solo il campo per il target (non per la difficulty, nè per il chainwork) come si può vedere dal codice sorgente di Core :

Code:
class CBlockHeader
{
public:
    // header
    int32_t nVersion;
    uint256 hashPrevBlock;
    uint256 hashMerkleRoot;
    uint32_t nTime;
    uint32_t nBits;  <-- TARGET
    uint32_t nNonce;

gli altri valori (difficulty e chainwork) si ricavano dal target, che costituisce quindi l'elemento fondamentale della pow.

Il target del primo blocco è  "1d00ffff" e corrisponde al valore massimo che era accettabile per i primi blocchi:
Code:
target = 
0x00000000ffff0000000000000000000000000000000000000000000000000000

invece il valore massimo per un numero rappresentabile con 256 bit -> 2**256 - 1 =
0xffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff

Quindi l'hash dell'header di ciascun blocco della blockchain deve avere almeno 8 zeri iniziali **.
Il valore più alto tra gli hash presenti nella blockchain è 00000000fff9e01287736bee2fecdd88ae31b5602858c5273d43351cfadecd58 (blocco numero 32009), molto vicino al valore massimo del target iniziale. Dal blocco numero 32256 la difficoltà è aumentata (e quindi il target si è abbassato). Da notare che l'hash del primo blocco ha in realtà ben 10 zeri anzichè i 6 minimi necessari: 000000000019d6689c085ae165831e934ff763ae46a2a6c172b3f1b60a8ce26f

Se invece vogliamo stimare quale dovrebbe essere il valore più basso tra gli hash presenti in blockchain, una stima attendibile dovrebbe essere:
Code:
numero di tutti i possibili hash / numero tentativi effettuati finora(chainwork) = 
0xffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff  / 00000000000000000000000000000000000000000262adde7b8bef7777dd191c =
00000000000000000000006b510b511d47c84885b242d50f324021701d5d4b36

che è abbastanza vicino (è più della metà) del minimo valore realmente trovato finora:
Code:
0000000000000000000000ab789f6d71d9642ae3f697975ccd00afcb98fe6bd2
nel blocco 515910.

Ora per difficoltà si intende il numero medio di tentativi necessari per colpire il target.  
Se per esempio ho 100 valori possibili (da 0 a 99) e sono interessato solo ad ottenere il valore 0, in media ogni 100 tentativi otterrò 0. Si dice allora che la difficoltà è 100. Se invece mi basta ottenere un numero minore o uguale a 19, poichè ogni 5 tentativi in media otterrò uno dei venti valori accettabili, si dice che la difficoltà è 5. Più grande è il target (si può immaginare come un bersaglio) minore è la difficoltà (intesa come numero di tentativi) di colpirlo. Di fatto è semplicemente il reciproco della probabilità di soddisfare il target ad ogni tentativo. E' così ad esempio che software tipo vanitygen stimano la difficoltà di trovare un indirizzo con un certo prefisso (che formalmente è lo stesso tipo di problema di quello che devono risolvere i miner).

Quindi di per sè la difficoltà altro non è che il lavoro necessario in media per minare un blocco, ed è uguale a:

numero di tutti i possibili hash / numero valori accettabili per il target  ->  2^256 / (target + 1)

come si può ben vedere da qui
Code:
arith_uint256 GetBlockProof(const CBlockIndex& block)
{
    arith_uint256 bnTarget;
    bool fNegative;
    bool fOverflow;
    bnTarget.SetCompact(block.nBits, &fNegative, &fOverflow);
    if (fNegative || fOverflow || bnTarget == 0)
        return 0;
    // We need to compute 2**256 / (bnTarget+1), but we can't represent 2**256
    // as it's too large for an arith_uint256. However, as 2**256 is at least as large
    // as bnTarget+1, it is equal to ((2**256 - bnTarget - 1) / (bnTarget+1)) + 1,
    // or ~bnTarget / (bnTarget+1) + 1.
    return (~bnTarget / (bnTarget + 1)) + 1;
}

questo è il contributo che sommato su tutti i blocchi da il valore del parametro "chainwork"


NOTA 1:
Se il target fosse tutto lo spazio, allora la difficoltà di per sè dovrebbe essere 1 (basterebbe un tentativo per soddisfarlo). Ma nel caso di bitcoin non aveva senso iniziare con un blocco che fosse minabile con qualsiasi hash (si sarebbero trovati troppi blocchi in pochi istanti **)  quindi si è deciso di partire da un target di 0x00000000ffff0000000000000000000000000000000000000000000000000000, che corrisponde a una difficulty pari a :

Code:
dimensione(spazio di tutti i possibili hash) / dimensione (target) =

0x10000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 / 0x00000000ffff0000000000000000000000000000000000000000000000000001 =

4.295.032.833


I casi possibili sono 4 milioni e rotti volte i casi accettabili, quindi la difficoltà iniziale prevedeva di dover eseguire in media 4 milioni di hash per poter minare un blocco.

A quel punto si è fissato questa difficoltà come difficoltà base, punto di riferimento, quindi quando si dice relativamente alla blockchain "difficoltà 1" si intende "4.295.032.833 tentativi", quando si dice, come nel blocco del post precedente, "difficoltà 5.178.671.069.072,251", si intende 5 mila miliardi di volte la difficoltà iniziale, e cioè "5.178.671.069.072 * 4.295.032.833 = 22.242.562.272.971.450.840.976" (ho tralasciato i decimali), ovvero oggi ci vogliono in media 22 * 10^21 (circa 2^74) tentativi per minare un blocco (inoltre 22.242.562.272.971.450.840.976 / 600 secondi = 37 EH/sec)


**NOTA 2
Usando la regtest, si possono ottenere molti blocchi con hash qualsiasi (difficoltà 1 nel vero senso della parola):

Code:
$ bitcoind -regtest

$ bitcoin-cli -regtest generate 10
[
  "2c40f580288fb80446d367cba7bdcf65e1e2f286c4e035c180d7de7e96341853",
  "5e8449f73b697c7f27f2a6c8e82d4ca533459f3f7c804598b971c23be920f920",
  "1427aa50038a67ef9b660af10cff1a3cee1c60d541b5da368b4c1a735274001d",
  "043ba499f8e331a572be9ac6f0401d3283fa86fd0b26c99b06aaffb43680e2d5",
  "18326cda138a975cd8e926f47bc33cd66253387531155a1425d9df3058548477",
  "643e6394a06caf557e3e72a94d2f52ffd6df2e3f39c8c0909b3e65cc941b245a",
  "2a487b5a7ca93b4b3e08befc47c6ae885c3e678adcc033706d184bc0075fa577",
  "3c18e578b6baa69819ea782c376723806c1d968e2aa4d78a5bfcb0b48798c75a",
  "301c54360b300ce46a46e31ae3f9d9e2486e617f04889c06fb7a3ad283fb6554",
  "4883d47e84e2b82a3994c80252021f36371b64227cd5093ec3556c28a599850f"
]

come si può vedere ho generato 10 blocchi (in un attimo) con hash qualsiasi, infatti il lavoro per minare ciascun blocco è stato praticamente nullo:

Code:
./bitcoin-cli -regtest getblockheader 2c40f580288fb80446d367cba7bdcf65e1e2f286c4e035c180d7de7e96341853
{
  "hash": "2c40f580288fb80446d367cba7bdcf65e1e2f286c4e035c180d7de7e96341853",
  "confirmations": 10,
  "height": 1,
  "version": 536870912,
  "versionHex": "20000000",
  "merkleroot": "f9706f3bc9fb2802b5af2efe431eec53c3d5767352137e16d052c07d6c72303e",
  "time": 1532026224,
  "mediantime": 1532026224,
  "nonce": 6,
  "bits": "207fffff",
  "difficulty": 4.656542373906925e-10,
  "chainwork": "0000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000004",
  "previousblockhash": "0f9188f13cb7b2c71f2a335e3a4fc328bf5beb436012afca590b1a11466e2206",
  "nextblockhash": "5e8449f73b697c7f27f2a6c8e82d4ca533459f3f7c804598b971c23be920f920"
}
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ah ho capito, quindi è un valore indicativo dato dalla sommatoria su tutti i blocchi del numero teorico di hash provate per risolvere il pow di quel blocco. Non è detto che corrisponda al numero medio di hash da generare per riscrivere tutta la storia, anche se probabilmente torna come ordine di grandezza

Corrisponde al numero medio di hash che sono stati utilizzati per scrivere la blockchain, quindi corrisponde anche al numero medio di hash che bisognerebbe generare per riscriverla.

ho scritto che non corrisponde nel senso che è un'approssimazione, dato che ipotizza un hash rate costante in ogni periodo di 2016 blocchi

Ok.

Ho trovato questa spiegazione più approfondita sul concetto di chainwork e di difficulty:

https://bitcoin.stackexchange.com/questions/26869/what-is-chainwork

La difficulty di oggi è pari a 5.178.671.069.072,251, cioè oltre 5 miliardi di volte quella con la quale si minavano i primi blocchi.

interessante, a parte che non riesco a capire che razza di notazione sarebbe questa:

Quote
[0x7e00,0x7e00,0x7e00]
[0x7e01,acd4,2dd2]
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ah ho capito, quindi è un valore indicativo dato dalla sommatoria su tutti i blocchi del numero teorico di hash provate per risolvere il pow di quel blocco. Non è detto che corrisponda al numero medio di hash da generare per riscrivere tutta la storia, anche se probabilmente torna come ordine di grandezza

Corrisponde al numero medio di hash che sono stati utilizzati per scrivere la blockchain, quindi corrisponde anche al numero medio di hash che bisognerebbe generare per riscriverla.

ho scritto che non corrisponde nel senso che è un'approssimazione, dato che ipotizza un hash rate costante in ogni periodo di 2016 blocchi

Ok.

Ho trovato questa spiegazione più approfondita sul concetto di chainwork e di difficulty:

https://bitcoin.stackexchange.com/questions/26869/what-is-chainwork

La difficulty di oggi è pari a 5.178.671.069.072,251, cioè oltre 5 mila miliardi di volte quella con la quale si minavano i primi blocchi.
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ah ho capito, quindi è un valore indicativo dato dalla sommatoria su tutti i blocchi del numero teorico di hash provate per risolvere il pow di quel blocco. Non è detto che corrisponda al numero medio di hash da generare per riscrivere tutta la storia, anche se probabilmente torna come ordine di grandezza

Corrisponde al numero medio di hash che sono stati utilizzati per scrivere la blockchain, quindi corrisponde anche al numero medio di hash che bisognerebbe generare per riscriverla.

ho scritto che non corrisponde nel senso che è un'approssimazione, dato che ipotizza un hash rate costante in ogni periodo di 2016 blocchi
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