Faccio un'osservazione banale: noi non viviamo esattamente in uno stato di schiavitù, non siamo prigionieri. Ciascuno di noi può esprimere liberamente le proprie opinioni (come dimostra questo thread), e diversamente da uno schiavo può:
1) agire attivamente mediante la politica per influenzare le decisioni che vengono prese, o addirittura diventare in prima persona un legislatore
2) se non intende aspettare troppo tempo, può decidere liberamente di trasferirsi in un altro Paese (se è convinto che il proprio Stato sia troppo oppressivo)
Io in linea di principio non sono contrario al fatto che una persona possa decidere liberamente di rifiutare di pagare le tasse, ma è ovvio che se vive nel mio Paese e usufruisce di tutti i servizi pubblici (dalle strade agli ospedali) non è possibile che non contribuisca con il suo lavoro nel pagare questi servizi. Affinchè 1000 anarchici possano vivere veramente da anarchici anche tutti gli altri dovrebbero vivere come loro (esattamente come succede adesso per i cittadini dello Stato, tutti devono essere cittadini in qualche modo affichè il sistema funzioni). Quindi semplicemente entrambe le posizioni richiedono che ci sia un adeguamento di massa verso l'una o l'altra posizione. Ripeto: in un mondo anarchico io non sarei libero di avere uno Stato, pur ritenendolo magari migliore.
Aggiungo che ad oggi non mi sembra che ci siano nel mondo realtà numericamente consistenti nelle quali le persone si siano autoorganizzate senza costruire un meccanismo decisionale in qualche modo centralizzato. Quindi direi che perlomeno fino a oggi il modello dello Stato un senso ce l'ha avuto e ce l'ha (a meno che non si creda che la praticamente totalità delle persone viva una situazione controproducente per la propria condizione in modo passivo e solo pochi illuminati vedano invece la realtà così come è veramente).
Sicuramente le innovazioni tecnologiche, da Internet alle critpovalute, stanno mettendo negli ultimi anni in discussione il ruolo delle autorità centrali favorendo meccanismi di cooperazione e crescita dal basso. Da qui a dire che ogni autorità centrale e ogni meccanismo centralizzato è "male" o "inefficiente" mi sembra ce ne passi.
Infine mi sembra perlomeno ingeneroso non riconoscere come le innovazioni prodotte negli ultimi anni si siano rese possibili grazie anche ad alcuni "obblighi" che lo Stato autoritario ed inefficiente ha imposto ai suoi cittadini. Senza la scolarizzazione di massa oggi non saremmo neanche in grado di scrivere e scambiarci le opinioni su questo thread.