La funzione del consumatore 'puro' non è distruggere ricchezza, è consumare ricchezza più velocemente fornendo così un senso alla produzione e al lavoro di altri.
Pensate a un consumatore come a un bambino: per definizione un bambino consuma solo, non è in grado di produrre: la presenza di bambini in una casa è un grande incentivo affinchè i genitori producano/lavorino di più, fornisce un senso al loro lavoro.
Il consumatore 'puro' è l'altra faccia della medaglia di chi pensa solo a lavorare (lavoratore 'puro').
Io, che per natura spendo pochissimo, sono affascinato da alcuni personaggi su Youtube che passano il loro tempo per esempio a comprare e provare pc o altri oggetti:
anche nel loro caso è consumismo?
Entrambe le figure (consumatore e lavoratore 'puro') sono forzature, ma secondo me se nel passato c'erano più lavoratori 'puri', oggi per forza di cosa ci si sta muovendo nell'altra direzione.
I miei nonni hanno lavorato sempre finchè hanno potuto, una volta c'erano tantissimi lavoratori a tempo pieno (per necessità, anche se dalla produttività bassa, magari uno faceva il contadino e veniva aiutato dalla moglie e anche dai figli, e passavano un'intera esistenza solo a coltivare, nutrirsi, dormire, consumare quello che producevano).
Nella società attuale (almeno in Occidente) la produzione invece supera ormai abbondantemente le necessità di consumo delle persone.
E' anche per questo che si stanno moltiplicando le settimane corte al lavoro e che molti giovani danno sempre più peso all'orario di lavoro e agli spostamenti: il tempo delle persone ha un valore.
Il problema è che non siamo abituati a gestire questo valore, il tempo libero (nè siamo abituati a gestire denaro in abbondanza rispetto alle pure necessità di base): è un fatto relativamente recente avere tempo libero a disposizione (una volta era una prerogativa di nicchia, non di massa).
Non sto difendendo il consumismo sfrenato, dico solo che:
1) chi pone l'accento 'sul godere la vita' ha almeno intuito che c'era un problema nella vita dei nostri nonni (solo lavoro e poco o nulla piacere)
2) se da una parte certi consumatori non si pongono affatto il problema di creare qualcosa che duri nel tempo,
dall'altra parte anche molte attività cosiddette 'produttive' producono ben poco di significativo (si potrebbe dire che producano direttamente rifiuti).
3) molti lavori non ti danno la sensazione di produrre qualcosa di valore, che duri nel tempo (esempio: il corriere Amazon, ma ce ne sono tanti altri), dove impari a produrre qualcosa che duri nel tempo allora? Se molte persone passano 8 ore al giorno producendo cose effimere?
E' molto difficile distinguere non solo tra spesa sana e spesa malata, tra tempo libero speso bene e speso male, ma anche tra produzione sana e produzione malata.
Per esempio, molti accusano la rete Bitcoin di essere una produzione 'malata' (bruciare energia per produrre numeri).
Il senso del mio intervento è: non mi stupisco che la società attuale attraversi un periodo difficile, non è questione che siamo uomini deboli mentre una volta c'erano uomini forti, semplicemente le sfide del nostro tempo sono altre (e il passato non ci ha consegnato molte indicazioni utili al riguardo).
Un uomo forte di 200 anni fa trapiantato ai giorni nostri incontrerebbe le stesse nostre difficoltà (se non peggio).
La distruzione di ricchezza si ha quando il surplus di consumo (rispetto al reddito) è intergenerazionale: come nel ns Paese dove stiamo distruggendo la ricchezza messa da parte dalle generazioni precedenti.
E' vero che "distruggere" è una parola non corretta: la ricchezza non si distrugge, si trasferisce: nel caso italiano si accentra nelle mani di pochi, sempre più stranieri.
Credo anche che il “lavoratore puro” non esista più da almeno un secolo: i proletari esistevano forse nell'800. Già negli anni 50-60 nonostante gli italiani fossero mediamente molto più poveri di quelli di ora la capacità di risparmiare esisteva eccome.
So di fare un discorso antipatico e poco popolare, ma il crollo della capacità di risparmio nell'Italia attuale è figlio di scelte ben precise e non di una oggettiva impossibilità a mettere da parte a causa dei bassi redditi.
E qui si passa dalla sfera economica a quella sociale: il messaggio, più o meno subliminale, che trasuda da ogni poro della nostra società è quello di incentivare il più possibile la spesa in ognuno di noi.
Tempo fa ero con amici ad una cena. Gente che non vedevo da un pò. Entriamo nell'argomento figli. Una ragazza, single, sui 30 anni se ne esce con queste parole: "A me i figli non interessano, nella mia vita non ho intenzione di farli". Silenzio, sguardi gelidi. La ragazza ha appena toccato un tasto proibito. Qualcosa che nella società di oggi non si può dire e nemmeno pensare. Fossimo in 1984 sarebbe uno psicoreato
Però è un pensiero legittimo o vogliamo fare come in Cina dove lo Stato decide il numero di figli?
Quante donne o uomini di spettacolo, personaggi famosi avete mai sentito in televisione dire "Io preferisco la carriera a fare figli?" Nessuno. Eppure moltissimi lo pensano e sarebbero disposti ad uccidere la madre per fare carriera, non solo a legarsi le tube o il pisello. Ma se dicessero una cosa del genere in TV sarebbero subito tacciati di egoisti, senza cuore e probabilmente mai più invitati.
Perchè questo rigetto sociale contro chi non vuole procreare? Forse perchè i figli so "piezz 'e core"?
No: perchè dai pannolini su su fino al corso di tennis e alle tasse universitarie i figli sono diventati una gigantesca industria che deve fatturare. Di cui si DEVE incentivare il CONSUMO
Altri esempi: avete mai sentito qualcuno in tv dire " a me viaggiare fa schifo?". Oppure "preferisco pagare in contanti perchè odio le carte di credito". oppure "amo le auto diesel, non comprerei mai un auto elettrica".
Terribilmente politically uncorrect
Tutte opinioni più che legittime, con le loro motivazioni di fondo. Ma in pubblico, soprattutto nel medium televisivo, quello più usato per educare le masse, si tratta di argomenti tabù.
Eppure siamo abituati a sentire le peggio cazzate in televisione, vengono ospitati personaggi alla Fabrizio Corona che parlano di cose ben più gravi, reati seri difesi come fossero azioni legittime. Quelli sono argomenti perfettamente ammessi e consentiti.
Non importa la dittatura politica quando le masse sono governate mediante l’accettazione o repulsione sociali dei comportamenti, manovrate dai mass media.
Il viaggio deve essere usa e getta anche quello, in villaggi esotici o navi da crociera dove potresti essere a Vigonza così come nel posto più sperduto della terra. Il viaggio moderno che non accresce culturalmente niente e nessuno tranne il conto in banca di chi lo organizza.
Questo lavaggio del cervello subliminale porta la gente ad andare nelle località più sperdute (e magari schifose perché esistono anche i posti brutti) solo per vantarsi di esserci stati. Porta la gente a sentirsi un terrorista ambientale se non compra un auto elettrica da 30k euro in su. O un mafioso se paga in contanti e non foraggia aziende completamene inutili come VISA e Mastercard. E così via.
Poi dicono che non arrivano a fine mese. E grazie al cazzo mi verrebbe da dire con un francesismo.
Fino all’apoteosi moderna del consumismo di massa. L’abominio supremo: i buoni acquisto legati al welfare aziendale. Abolire il denaro e compensare il lavoro altrui con un coriandolo con gli steroidi CHE PUO’ SOLO ESSERE SPESO.
“uh bello ci faccio la spesa, ci compro la benzina, ci vado dal dentista…”.
Cellulosa non solo sottoposta ad inflazione galoppante ma anche con la data di scadenza, come il latte parzialmente scremato. Spendibile entro 1 anno altrimenti torna a valere per quello che è: un foglietto di carta.
Pensa un po', lo Stato Italiano che tassa anche l’aria che respiriamo ha però DETASSATO questa finta moneta CREATA AL SOLO SCOPO DI essere SPUTTANATA. Che strano eh?
E la gente è pure contenta di riceverla.
Che non comprendano o condannino bitcoin è inevitabile. Siamo agli antipodi: b. è più facile da conservare che da spendere.
Bitcoin è l’opposto della cultura “usa e getta” moderna. Perché è proiettato nel futuro, perché ti obbliga ad una progettualità di vita, ad una programmazione. Solo il fatto che la sua emissione terminerà quando saremo tutti polvere. Un software programmato per funzionare h24 senza interruzioni, ma al tempo stesso con l’obiettivo di durare secoli.
Non ci daranno mai il welfare in satoshi.
Te calcola che in Italia tante di queste cose sono ancora abbastanza libere e non c’è veramente il “politically correct” a livelli indecenti che si vede in America.
Per dire tante coetanee che conosco appunto decidono di non procreare e
Amen.
Tanti amici che conosco fanno lavori strani, vivono una vita strana e sono accettati.
Idem il sottoscritto per i canoni è “molto strano”.
Poi chiaro anche da noi ci sono ormai tutte le cose che dici, ma siamo alla fine un paese bonaccione dove si accettano e magari si invidiano un po’ tutti, anche quello svitato dellubriacone del paese che però, non so come, ha sempre strana grana da parte. Una bevuta insieme e via.
In America assolutamente non è così, se sei un po’ “strano” non vieni accettato da nessuno, non segui le regole del modello americano e sei finito, ciao!
Stile black mirror, non hai punto social, non hai credit score, non hai amici sei un reietto sei una nullità da nascondere e da tacciare col marchio della vergogna.
America e proprio l’apoteosi di quel che dici.
Diciamocelo chiaro, qui non c’è niente di bello in senso “estetico, culinario, storico etc”
Ma c’è tutto quello che dici in maniera perfettamente oliata e prestabilita, e se non segui la scaletta diventi una sorta di reietto, un emarginato, ecco il motivo per cui ci sono anche tanti barboni.
Tutto e basato appunto fin dall’asilo nido a uno schema prestabilito che ti porta appunto a fare ogni step ogni scaletta passo passo quello che la società ti impone e c’è un giusto e uno sbagliato.
Devi entrare nell’asilo top, poi le elementari top, devi fare bene tutte le attività che ti dicono, devi andare al prom.
Ognuna di queste attività ha un mondo di consumismo dietro che ti porta dal prom a fare per forza la famiglia come dicono loro e a fare i figli nel modo esatto in cui la società americana ti impone per oliare di nuovo l’impianto e far ripartire il giro consumistico infinito.
Se te dici boh a me il prom sinceramente, ma io guarda non è che voglio fare la cheerleader e mettersi insieme al baskettaro come nei film per adolescenti.
Ecco inizi a essere out amico, un reietto uno che fa cose non politically correct, un escluso un emarginato.
Non segue il sogno americano dell’abito perfetto, non segue il sogno americano che ti porta a metterti insieme, entrare nella confraternita, fare 2/3/4/5 figli che poi rifanno lo stesso identico giro oliato alla perfezione.
A ogni piccolo step a ogni piccolo evento, si crea un mondo di consumo indiscriminato. E via che gira l’economia.
Anxhe sul viaggio pensa che il top viaggio dell’americano medio è o la classica Las Vegas oppure la classica nave crociera dove te ne vai si ai Caraibi, ma manco scendi dalla nave!
Hai figli? Fai la crociera Disney, praticamente puoi essere nel posto più figo del mondo (in teoria) ma in pratica dalla nave non scende nessuno, perché il viaggio e solo mangiare bere e cazzeggiare nelle piscine della nave. Tutto assolutamente artificiale.
Poi ovviamente non c’è un cazzo da fare non c’è niente da vedere. Per dire, da noi puoi anche decidere di fare un giro fuori porta al paesotto di 10mila abitanti a 15km di distanza che non vedi da tempo, e scoprire magari arte e cultura e gastronomie sbalorditive che ti regalano una giornata anche preziosa anche in termini spirituali.
Qui ovviamente non c’è niente se non il centro commerciale, non sai cosa fare? Ci sono per ogni piccola città 2/3/4 centri commerciali e tutte quelle are uguale identiche fatte con lo stampino dove a ripetizione ci sono le stesse catene dove mangiare schifezze e comprare cazzate inutili. Solo quello c’è da fare, bere, mangiare, comprare minchiate.