Quello che è "giusto" cosa vorrebbe dire? Vorrebbe essere un giudizio morale? Ma non scherziamo. Guarda possiamo fare tutte le analisi che vogliamo sulla BCE, i tassi, lo spread, ecc., tutte cose già dette su cui bene o male qui conveniamo, ma quando si parla di lavoro e retribuzioni il discorso diventa molto più terra-terra. E in un paio di decenni di attività un'idea della situazione (almeno nel mio settore) credo di essermela fatta...
Potrei dire ad esempio che per anni ho lavorato nel mondo della consulenza: so quanto costava al cliente un'ora del mio lavoro e so quanto me ne entrava in tasca a fine mese. Parliamo di un 20% scarso. L'azienda avrà anche dei costi, potrà lamentarsi di una tassazione eccessiva, ma non mi venissero a dire che questo giustificasse un 80% e oltre di differenza. I margini per degli stipendi più adeguati ci sono eccome, almeno per un'azienda sana che non sia in dissesto, e che punti sulla qualità e sulle competenze.
Se poi certe aziende vogliono applicare la policy di ridurre indistintamente all'inverosimile i costi, compresi quelli del personale, eh bè, il risultato sarà che la gente comincerà ad andarsene, non necessariamente all'estero, ma magari in qualche altra azienda che sa dare il giusto valore alle competenze e alla qualità del lavoro, come infatti sta già succedendo da qualche tempo: https://milano.corriere.it/notizie/economia/22_maggio_17/lavoro-lombardia-grandi-dimissioni-420-mila-si-sono-licenziati-2021-record-milano-267faef2-d59f-11ec-883e-7f5d8e6c8bf0.shtml
Figurati se dò giudizi morali: stiamo parlando di economia. Se la produttività italiana fa schifo e gli stipendi salgono, possiamo andare avanti con lo Stato che paga la differenza accumulando altro debito come abbiamo fatto per 40-50 anni. Ma finora non è andata benissimo.
Le uniche aziende italiane "sane" (a parte eccezioni super rare) sono quelle che direttamente o indirettamente vivono attaccate alla mammella dello Stato. Tramite clientelismi, sussidi vari o perchè lo Stato è il loro unico cliente.
Faccio il primo esempio che mi viene in mente, di un settore a caso : la farmaceutica. Ci sono aziende farmaceutiche italiane (Recordati, Chiesi, Menarini...) che, almeno in epoca pre guerra, avevano profitti e fatturati in crescita. Da anni. Aziende in (apparente) salute. Con il covid poi.
Accanto a questo ci sono numerose Regioni italiane le cui spese per la sanità sono in totale dissesto. Da anni.
Le due cose sono strettamente correlate secondo uno schema arcinoto: l'informatore scientifico foraggia, il medico prescrive, l'azienda incassa, lo Stato paga.
Facile essere in salute in questo modo.
Lo Stato italiano ha un debito tale per cui le tasse andrebbe alzate, la spesa pubblica drasticamente ridotta e dovremmo diventare tutti molto più poveri di come siamo.
Entrando in una prolungata, lunga e sanguinosa recessione.
come Paese abbiamo vissuto per mezzo secolo abbondantemente sopra le nostre possibilità, è giusto che adesso ne paghiamo le conseguenze.
Tanto quella è la destinazione finale: prima ci andiamo e minore sarà la sofferenza
vi porto un esempio
'il contante stimola il lavoro nero' vero o falso che sia, e' una frase "realistica" e quindi "accettata", non ci sta nessun processo mentale di fantasia dietro
'il bitcoin viene usato dai criminali'
cose sto bitcoin? come si usa? (parte la fantasia) metodi uscuri, gente sospetta che nel vicolo ti vende i bittecoin, la fantasia corre anzi galoppa
e quindi e' facile ricamarci sopra
la notizia di un bitcoin NON usato dai criminali andrebbe vista negativamente.
Significa che bitcoin è ancora lontano dall'essere quella moneta neutrale, non tracciabile e perfettamente fungibile che aspirerebbe ad essere.
Ai "nocoiner" cmq non glielo diciamo che questa è la nostra aspirazione altrimenti apriti cielo spalancati terra.