È difficile paragonare Bitcoin a tanti titoli azionari.
Bitcoin è una cosa sola, ci può essere anche un titolo o più titoli azionari dove ci sia una certa concentrazione; difficile però che un unico soggetto, abbia una grande prevalenza.
Anche se pochi soggetti possono influenzare il mercato.
Stiamo parlando di marketcap diverse, ma anche mercati diversi.
Unici gestori che appaiono su un titolo azionario, nascondono poi una intera costellazione di azionisti.
Se su un titolo si vede una prevalenza di Blackrock o Vanguard, i scopre che poi si fa riferimento a più ETF di queste case, ETF distribuiti chissà come.
Se i clienti si ritirano o al contrario incrementano i gestori non possono quasi nulla.
Ci sono poi molte persone che non sanno affatto di avere delle azioni o di partecipare al mercato azionario, tipo chi ha un fondo pensione, magari versato dall'azienda.
Oppure chi fa risparmio postale e non si è accorto che appunto, ha aderito a fondi BlackRock.
Direi che il mercato azionario sia particolarmente diffuso, nonché frazionato.
E' la stessa regola che si applica alla distribuzione bitcoin, i principali address fanno riferimento a wallet di exchange e corrispondono a unità di proprietà di milioni di persone.
I titoli della serie "i primi 10 indirizzi posseggono l'X% del totale" sono titoli spazzatura, potete evitare di leggere il resto quando li trovate.
E' appunto uno specchio delle distribuzione della ricchezza mondiale, senza grandi punti a sfavore, anzi. Non si capisce chi scrive sull'argomento cosa ci trovi di particolare.I dollari sono molto più concentrati nelle mani di pochi anche perchè la loro offerta può essere arbitrariamente manipolata da pochissimi soggetti (una manciata proprio).
I clienti "istituzionali" di Grayscale hanno speso centinaia di milioni di dollari, nel corso di 6-7 anni (è stato lanciato nel 2013) per arrivare, dopo tutti questi sforzi, a possedere
meno del 3% dei btc in esistenza. Percentuale che si riduce nel tempo perchè hanno smesso di comprare e vendono per pagarsi le commissioni di gestione. Nonostante abbiano avuto la lungimiranza di partire per primi. Chi partirà dopo spenderà molto di più, per possederne molti meno.
Per non parlare dei primi grandi possessori che hanno tutti venduto per necessità, perchè si sono accontentati o per scarsa lungimiranza e hanno frazionato patrimoni immensi limitandosi a plusvalenze apparentemente enormi ma in realtà ridicole alle rivalutazioni attuali.
Ancora peggio è l'idea, insita in queste critiche, che controllare molti bitcoin significhi controllare Bitcoin. Questo vuol dire proprio non avere le basi.