Goldman Sachs e le altre banche fanno come quei ferramenta dietro il bancone...
...quello che non c'è in negozio, te lo ordinano, basta pagare.
Quando c'è molta richiesta di un articolo magari lo mettono in assortimento in negozio.
Parlando chiaro, le banche d'affari se la gente vuole la marmellata, vendono anche la marmellata,
magari ti vendono, a parte, anche il vasetto ed il tappo per conservarla, presso di loro.
Finché c'è chi paga...
Sono d'accordo infatti la notizia non è che GS vende la marmellata, la notizia è che i clienti di GS la chiedono. Senza che GS abbia mai fatto nulla per promuoverla (anzi finchè ha potuto c'ha buttato merd@ come tutte le altre banche)
GS sarebbe stata ben felice di evitare di fornire servizi su bitcoin, visto che è un settore in cui non ha mai operato e in cui non ha una posizione di leadership come in tutto il resto.
Ma da bravo "bottegaio", se tutti chiedono i maglioni con lo scollo a V, non può continuare a proporre i dolcevita e basta, altrimenti la gente va altrove.
Ai tempi hanno venduto tonnellate di CDO collegati a mutui subprime.
https://www.youtube.com/watch?v=t8mGj83hQisNel tempo molte normative sono cambiate.
Bitcoin di per sé non ha una normativa specifica.
L'importante ad oggi per una banca d'affari è avere un
cliente consapevole, con un patrimonio ed una
situazione economica adeguata,
per sopportare il rischio voluto. Quando ha attestato ciò, può vendere tutto.
Caro Sig. Cliente Clientoni, lei ha $ 50 dollaroni, lei può investirne con noi $ 5, il rendimento di quel che va a comprare può essere altissimo, ma si ricordi che lei può perdere tutto.
Lei è d'accordo ?
- Sì
Allora, firmi qui, questa dichiarazione.
Pacchi di documenti alti così.
Per evitare che il cliente dica: non mi avevate informato che potevo perdere tutto
!, boom salate cause legali.
Ora... una banca d'affari, con un pacchetto alto così di documentazione di gente che certifica che è disposta a perdere completamente l'investimento,
con una situazione patrimoniale che effettivamente consente una elevata perdita o addirittura la perdita totale, su un asset di cui non c'è una normativa chiara...
Mi fa venire in mente che la banca può iniziare a proporre, a vendere, ad altri, una serie di informazioni.
Caro amico Investitore Investitoroni, noi abbiamo un pacchetto alto così, di persone che ci hanno dichiarato che sono disposte a perdere tutto ed effettivamente hanno
la somma che può andare perduta; se lei assume una posizione contraria, nessuno glielo impedisce e non lo deve dichiarare a nessuna autorità, perché Bitcoin esiste,
ma a livello normativo non esiste.
Non sarebbe nulla di nuovo, questo schema, da anni, su bitcoin lo fanno già gli exchange, i miner e le balene, a volte tutti insieme appassionatamente.
Spingere il prezzo verso l'alto sul mercato spot, anche con notizie pompate ad arte, per poi scatenare gli short al momento opportuno. E guadagnare di quà e di là, anche solo di commissioni.
Gli exchange che sanno benissimo quando il mercato è sbilanciato, quando le posizioni lunghe sono così esposte che basta una piccola spallata per far crollare tutto.
Bitcoin nella sua breve storia è passato attraverso furti , manipolazioni organizzate, crolli improvvisi azionati ad arte, sparizioni di titolari di exchange con la refurtiva, ban nazionali veri o presunti.
Qualsiasi cosa di brutto GS ha in serbo per noi, c'è già qualcun altro che l'ha pensata e ideata prima.
Ma qualsiasi cosa brutta possa succedere in questo ambito, rimane relegata al contesto speculativo, non a quello reale.
Attiene il prezzo, non il valore.
Il principio fondamentale è che
la speculazione da sola E' IMPOSSIBILE che uccida una tecnologia di successo, indipendentemente da quanto sia ricco colui che la muovePuò funzionare contro un hedge fund o un coriandolo debole, al limite contro un'azienda, ma mai contro una tecnologia.
Amazon e Google non potrebbero sopravvivere senza Internet. Ma Internet potrebbe sopravvivere benissimo senza Amazon e Google. Semplicemente, qualcun altro ne prenderebbe il posto.
Internet è sopravvissuta benissimo ad una crisi finanziaria globale (mutui subprime) che ha fatto fallire banche e aziende enormi, e ne avrebbe fatte fallire molte di più, se non fossero arrivati i soldi pubblici a salvarle.
Internet sopravvivrebbe ad un armageddon finanziario anche peggiore di quello del 2008, probabilmente Amazon e Google no.
Questo perchè la Rete è aperta, globale, distribuita. Non appartiene a nessuno, non deve produrre utili, non ha un consiglio di amministrazione a cui rispondere.
Non ha competitorE' usata da miliardi di persone e, come l'automobile, il riscaldamento e l'elettricità è diventato, da qualcosa di superfluo o voluttuario, qualcosa di necessario. Di cui l'uomo non può più fare a meno.
E' impossibile uccidere una tecnologia così, a meno che non arrivi un meteorite come quello che estinse i dinosauri.
Michael Saylor va in giro dicendo che il prezzo di bitcoin andrà "up only". Sostiene che i bitcoiner intenzionati a vendere hanno imparato che è più remunerativo dare i btc come collaterale ed aprire in cambio una linea di credito in fiat, in modo da ottenere lo stesso risultato della vendita (avere fiat) con in più il vantaggio di non pagare le tasse e di tenersi i btc.
Volete sapere cosa ne penso ? Bullshit.
Se qualcuno tiene btc solo perchè pensa che non ci saranno altri bear market, farebbe bene a venderli adesso.
Nonostante la fine del bull market sia tutt'altro che vicina, state tranquilli che i tempi bui torneranno.
Forse non sarà un crollo dai massimi dell'85% come nelle precedenti edizioni, ma qualcosa di simile sicuramente sì.
Ci sarà tutto quello che conosciamo bene: traders rovinati, bitcoiners della domenica che spariscono come neve al sole, titoli di giornali, haters in festa, grafici con i tulipani e via discorrendo.
Tanti che si impoveriranno e alcuni si arricchiranno. All'improvviso non ne parlerà più nessuno.
Molti, moltissimi venderanno. Non fatevi illusioni, tra questi ci saranno molti fondi, molte aziende che ora giurano amore eterno a btc. Anche giustamente, dico io.
Io non venderò perchè NON considero bitcoin un mezzo per essere ricco, ma un mezzo per essere libero.
Ma chi invece lo considera uno strumento per ottenere più coriandoli, farà bene a vendere, se è in profitto.
Tanti penseranno che è la fine di tutto. E come sempre, avranno torto.
Perchè confondono la realtà speculativa con quella reale. Confondono bitcoin con Bitcoin.
Non serve rispondere a molte domande per sapere se ne vale la pena.
Nel mondo che verrà, alla luce di quello che stanno facendo politici ed economisti, ci sarà più o meno bisogno di bitcoin?
Per quante persone al mondo diventerà qualcosa di necessario? Quanto potrà diffondersi a livello globale? Quanto ha dimostrato di essere resistente a fattori negativi?
Queste sono le domande giuste.
Come Internet, Bitcoin è aperto, globale, distribuito. Non appartiene a nessuno, non deve produrre utili, non ha un consiglio di amministrazione a cui rispondere. Non ha competitor.
Quante sono le chance che ne segua le orme come ha fatto finora, almeno a livello di tassi di adozione dei primi anni?
Che diventi una tecnologia così diffusa e usata da non poterne fare a meno?
Se la risposta ha queste domande è positiva, allora non conta cosa farà Tesla o Goldman Sachs o quanti traders saranno
margin called.
Non lasciate che il rumore di fondo vi distragga da ciò che conta.
Se invece la risposta è negativa, fate bene a vendere adesso che almeno il prezzo è alto.