Con Flexa, come con molti altre app di questo tipo, non c'è di fatto accettazione perchè è un servizio che si limita a convertire bitcoin dal cliente in fiat per il merchant.
Probabilmente Starbucks non sa nemmeno dell'esistenza di Flexa.
Starbucks è invece un partner di Bakkt fin dall'inizio .
Dal sito:
https://stories.starbucks.com/press/2018/intercontinental-exchange-announces-bakkt-a-global-platform/https://i.imgur.com/VeGM42i.pngTecnicamente sarà interessante capire come funzionerà questa integrazione: credo che tutto sarà gestito a livello centralizzato, interno alla rete Bakkt.
Quando un cliente acquista un caffè in bitcoin, ci sarà, nel database Bakkt, un addebito al cliente e un accredito al merchant.
Ma finchè i bitcoin non escono dal "walled garden" non ci saranno movimentazioni sulla blockchain.
In questo modo evitano i costi e ritardi di una transazione on-chain.
Certo è che se adottassero un wallet LN sarebbe molto meglio ma non credo che lo faranno, almeno inizialmente.
Plutosky, scusami,
ma non so se il mondo cripto vuole vivere d'illusioni ed ingenuità, oppure se qualcuno le cavalca l'ingenuità...
per impressionare le masse cripto-entusiaste e cercare di giocare con le notizie.
Io credo che si faccia una
enorme confusione, ma proprio gigantesca, fra Starbucks che in collaborazione con Microsoft colosso IT e Bakkt che cura certi aspetti FinTech;
cerca (
studia... ) di sviluppare un sistema che faciliti i pagamenti all'interno della sua rete di caffetterie... o reti simili;
e la novella che ci vorrebbero dare ad intendere che incassando un future di Bakkt si possa poi spendere
direttamente, per andare a comprarsi un caffettino...
Abbi pazienza, pazienza abbi... ma Starbucks multinazionale, soggetta a revisioni contabili di vario tipo, nelle varie amministrazioni singole e come casa madre, bla bla bla...
assoggettata a tutte le norme fiscali diverse per paese, bla bla bla... come li gestisce i Bitcoin ?! se non cambiandoli, anzi già avendo il cambio... in fiat ed incassando in fiat.
Perché una cosa è chiara, per Starbucks l'importante è vendere a 7,5 quello che gli costa 1; non ha nessun interesse diretto in criptovaluta, in particolare a detenerla,
accollandosi oltre al rischio imprenditoriale anche un
rischio di cambio non gestibile, né finanziariamente, né a termini di bilancio.
In termini pratici, o c'è qualcosa che non ho capito oppure... chi è che deve passare da Bakkt, pagargli le commissioni, avere un APP dove pagare una microcomissioni di servizio...
fare duemila giri per comprare un caffè che se uno paga con una banconota da € 5 o $ 5, non è tracciato... ugualmente...
cerchiamo di parlare di Bitcoin in termini reali, pratici, concreti e non di non credere a tutte le
notiziuole bomba che ogni secondo sparano i siti criptocosefantastiche.azz