Beh, me lo auguro.
Mi pare che ultimamente i FAANG abbiano agito da freno alla spinta innovativa che li ha creati: lo strapotere finanziario al quale sono arrivati rende praticamente impossibile per una startup arrivare al grado di maturità senza essere comprata da loro. Appena vedono una minaccia basta comprarsi il rivale , anche solo prospettico (primo esempio che mi viene in mente: FB con Whatsapp).
Questo è vero, ma ci sono sempre startup che sfuggono ai loro radar così come startup che non vogliono sempre farsi comprare.
Google cercò di comprare più volte Facebook agli esordi senza riuscirci e alla fine tutti i suoi tentativi successivi di entrare nel mondo dei social sono falliti malamente e con essi montagne di miliardi.
Il network effect non perdona eventuali sbagli e quando un nuovo treno parte di solito o sei già salito sopra o è troppo tardi. E i FAANG sono 5 (6 con Microsoft), un pò troppi per intercettare tutti "the next big thing".
Io non ho una prospettiva molto ottimista sul futuro dei FAANG. Non compro azioni, ma se le comprassi, non prenderei quelle di queste aziende in un'ottica di lungo periodo, nonostante dati finanziari strabilianti.
L'impressione che mi fanno è quella di aziende all' apice della loro parabola.
Hanno miliardi di clienti con una popolazione limitata a 7, sono sotto la lente di ingrandimento dell'Antitrust e dei governi, si ingegnano per trovare nuova linfa ai loro fatturati infiniti spesso sconfinando in settori che non hanno nulla a che vedere con il loro core business, come Facebook con Libra, aumentando quindi costi, burocrazia e dimensioni.
La loro immagine iniziale di aziende "etiche" (il don't be evil della Google degli inizi) è naufragata miseramente con scandali a ripetizione (soprattutto quella della F del gruppo).
E, aspetto di cui si parla poco, dovranno affrontare la concorrenza agguerrita delle loro controparti cinesi, che a differenza di loro, hanno una dittatura alle spalle che le usa e le controlla come arma per diventare la nuova economia di riferimento mondiale.
Tik Tok è uno dei primi esempi di una startup cinese che ha sconfinato in Occidente in modo impressionante conquistando soprattutto i giovanissimi e mettendosi in concorrenza con le controparti americane.
La guerra economica USA-Cina in atto si giocherà principalmente su questo terreno (oltre ovviamente a quello finanziario vedi criptovaluta cinese di Stato).
Premetto che sono perfettamente d'accordo con il tuo post, e in particolare anche con il riferimento alla mentalità italiana anti-novità tecnologica.
Aggiungo solo una precisazione, utile per chi legge questi post che si trovano comunque in un thread intitolato "bitcoin pump".
Tu fai un parallelo tra Internet e Bitcoin, facendo vedere come gli inizi siano stati difficili in entrambi casi. Ciò implica, a livello logico, solo che non ci sono motivi evidenti perché Bitcoin non possa prendere piede in futuro (o meglio, alcuni dei motivi che sembrano "evidenti" oggi come la complessità tecnica non sono veri motivi poiché gli stessi non hanno impedito in passato l'affermarsi di Internet).
Visto però che siamo in un thread dove la gente si informa anche (immagino) per decidere se investire i propri soldi in btc, bisogna sottolineare che la probabilità di riuscita di questo progetto rimane comunque molto molto bassa (ovviamente non sono in grado di quantificarla, ma rimane bassa). Se per riuscita si considera la sua diffusione di massa.
Se anche fosse molto probabile infatti che la tecnologia di massa di domani stia nascendo ora da qualche parte in qualche scantinato, indovinare quale sarà lo scantinato che avrà successo è molto molto difficile: in altri termini, la maggior parte dei nerd che lavorano su nuove possibili grandi tecnologie rivoluzionarie falliscono.
Per una rivoluzione come Internet che ha avuto successo, quante centinaia se non migliaia di altri progetti saranno miseramente falliti?
So che la mia considerazione sembrerà ovvia, ma chiunque si stia domandando se investire o no in btc deve tener conto che, se sta cercando di azzeccare una rivoluzione tipo quella di Internet, i ritorni possibili del suo investimento saranno altissimi qualora indovinasse, ma d'altra parte la probabilità di indovinare è molto bassa: un po' come comprare dei biglietti a una lotteria, si può vincere moltissimo ma non si vince quasi mai.
Ovviamente bitcoin non è una semplice lotteria casuale nel senso che qui si possono fare ragionamenti molto articolati e proiezioni più o meno accurate sulla base di molteplici osservazioni empiriche, ma il discorso della probabilità bassa di riuscita rimane e va ricordato.
Dico questo perchè i post di Plutosky, sicuramente scritti bene, ben argomentati e sempre positivi sulla nostra criptovaluta potrebbero far pensare che sia "oggettivamente" molto probabile che bitcoin abbia successo, ma non è questo il caso (almeno a mio parere).
Ricordo che, come in quasi ogni situazione della vita reale, l'unico modo per assegnare una probabilità al verificarsi di un evento è quello di ricorrere alla cosiddetta definizione soggettiva di probabilità:
"la probabilita' e' la misura del grado di fiducia che un individuo coerente assegna al verificarsi di un dato evento in base alle sue conoscenze"
quindi si tratta di qualcosa di soggettivo per definizione, e che può cambiare per ciascun individuo mano a mano che si aggiornano le sue conoscenze. Ma d'altra parte anche se il mio grado di fiducia aumentasse, questo fatto non muoverebbe di una virgola la vera probabilità (sconosciuta) di riuscita del progetto.
Tutto giusto, tutto enormemente vero, soprattutto la parte della soggettività dell'attribuzione di successo ad un progetto e , di conseguenza, dell'investimento.
Non mi stancherò mai di ripetere che il miglior consiglio finanziario che si possa dare è sempre uno solo, questo:
https://www.urbandictionary.com/define.php?term=DYORIo metto tutti i miei risparmi in Bitcoin perchè mi fido più di un protocollo matematico che in 11 anni ha dimostrato la sua inattaccabilità, resilienza e capacità di crescita di valore piuttosto di quanto non mi fidi di Christine Lagarde e dei suoi tentativi di far perdere valore alla moneta in cui, mio malgrado, vengo pagato.
Ma questa è una mia opinione, soggettiva,personalissima e forse, chissà, pure sbagliata. Ognuno usi gli strumenti di cui dispone per farsi la sua di opinione.
C'è però un aspetto interessante nel confronto Bitcoin-Internet di cui parli.
"Investire in Internet", nel 1995 come adesso, significava investire nelle aziende che facevano business con il Web.
La prima volta che sentii parlare di Internet ricordo che mi si accese più di una lampadina. La prima volta che navigai sul web (era il 1996 se non ricordo male) rimasi a bocca aperta dalla meraviglia.
Senza falsa modestia (probabilmente sarà capitato a tanti) intuii subito che si trattava di una tecnologia dalla portata enorme.
Nonostante facessi già allora piccoli investimenti però non comprai azioni di nessuna delle aziende del Web. Mi mangiai le mani, con il senno di poi, all'epoca della bolla delle dotcom.
Perchè non feci seguire a quell'intuizione una scelta di investimento? Perchè un conto è investire in una tecnologia aperta, pubblica e transnazionale, un conto è investire nelle aziende che la sfruttano.
Anche se si crede nel successo di una tecnologia, è molto difficile individuare quale azienda avrà successo sfruttando quella tecnologia.
Google si Yahoo no, Amazon si Altavista no, Facebook si e My Space no. Molto complicato.
Ma se avessi avuto la possibilità di investire non nelle aziende ma nella tecnologia, se avessi avuto la possibilità di investire nelle azioni della "azienda" Internet, beh, l'avrei fatto sicuramente.
La cosa bella di Bitcoin (il protocollo) è che , tramite bitcoin (la moneta associata al protocollo), permette proprio di fare questo.
Io non sto investendo in Bitmain o Blockstream o Coinbase. Sto investendo in un protocollo aperto. Sto investendo nella possibilità di successo di questa tecnologia indipendentemente da chi ne sarà l'artefice.