Speriamo i tori si facciano valere, però con questi volumi siam sempre lì... sempre sali scendi in questo piccolo range delle ultime settimane e più. Non mi aspetto nulla di che neanche stavolta, neanche in caso di break up (si dice così?). Oh, spero di essermi sbagliato alla grande 🙂
Purtroppo sul breve non vedo come i volumi possano arrivare... unica “luce” (sul breve) potrebbe essere Bakkt a Novembre a portarli, speriamo... a proposito Plutosky, su Bakkt ho letto diversi pareri di più utenti, ma non mi pare tu ti sia mai pronunciato a riguardo e... mi farebbe molto piacere leggere anche il tuo parere, se ti va 😉
Bakkt più ne leggo e più sono entusiasta, anche se resta il motto "non vedo non credo" dato che è sempre difficile distinguere la fuffa markettara dalla realtà dei fatti. Il lancio del primo "prodotto" Bakkt, ossia i futures su bitcoin previsto per novembre è comunque subordinato all'approvazione della CFTC (la SEC delle commodities).
Caratteristiche di Bakkt:
1)Sarà una piattforma per lo scambio (trading), lo stoccaggio (warehousing) e l'utilizzo di bitcoin super-regolata e super-nominativa che risponde a tutte le norme vigenti in termini di AML/KYC e assicurazione sui fondi
2)Dietro Bakkt c'è Intercontinental Exchange (ICE) ossia il NYSE, ossia Wall Street in prima persona.
3)In collaborazione con ICE ci sono Microsoft che metterà a disposizione il suo servizio di cloud Azure e Starbucks che permetterà agli utenti Bakkt di scambiare bitcoin nei suoi punti vendita ed utilizzarli per gli acquisti
4)Bakkt è rivolta sia a clienti istituzionali che retail ma per questi ultimi arriverà in un secondo momento
5)Sarà una piattaforma di trading ma non speculativa: non sarà possibile usare leve o forme di margin trading e se un cliente acquisterà un contratto future per 1 bitcoin, sarò depositato sul suo conto 1 bitcoin vero e proprio. Non sarà quindi un derivato puro come i futures di CBOE/CME. Ovviamente Bakkt si occuperà della custodia e il cliente non avrà mai l'onere di smanettare con wallet, address e chiavi private
6) Le transazioni che avverranno sulla piattaforma Bakkt saranno off-chain , cioè non saranno trasmesse sulla blockchain bitcoin finchè rimarranno all'interno del "circuito Bakkt". In questo modo saranno bypassati tutti i limiti dello scaling e gli usi, ad esempio su Starbucks, non graveranno sulla capacità transazionale della rete btc.
Questo ultimo è l’aspetto che reputo più interessante e che ho approfondito anche chattando con persone molto più esperte di me.
Parrebbe (condizionale è d’obbligo) che Bakkt potrebbe funzionare su piattaforma Liquid di Blockstream, azienda che ha già collaborato con ICE nella realizzazione di un tool di tracking dei prezzi. Liquid è una sidechain bitcoin che è attualmente utilizzata dai principali exchange per velocizzare le transazioni tra gli stessi. In questo modo Bakkt, oltre che un exchange, diventerebbe una blockchain privata “costruita” come 2nd layer sulla blockchain bitcoin in modo tecnicamente simile a quanto è Lightning Network. Neanche LN infatti memorizza le transazioni interne al canale su blockchain bitcoin.
In pratica quando un cliente Bakkt vuole acquistare 1 bitcoin, la piattaforma bloccherà su un address bitcoin quel token che a quel punto diventerà libero di muoversi all’interno della rete bakkt. Tutti i movimenti interni sarebbero registrati sulla blockchain bakkt ma sarebbero inesistenti sulla blockchain bitcoin visto che su questa quel token di fatto non si muove. Quando poi il token dovesse essere ceduto ad un address bitcoin che non fa parte della rete bakkt, il bitcoin verrebbe sbloccato da quell’address. E’ il funzionamento tipico delle sidechain e anche di LN.
Il vantaggio, per chi gestisce Bakkt sarebbe duplice perché verrebbe sfruttata la sicurezza del mining bitcoin senza però necessitare di mining su Bakkt e in un ambiente protetto dove i nodi che convalidano le transazioni sono conosciuti e istituzionali. L’unica cosa di cui dovrebbe preoccuparsi Bakkt sarebbe della protezione del proprio cold wallet. In più verrebbero bypassati tutti i limiti che gli organismi di vigilanza vedono nelle transazioni bitcoin (mancata tracciabilità, anonimato…) perché il registro delle transazioni bakkt sarebbe nominativo e tracciabile, esattamente come sono adesso i registri delle transazioni interbancarie.
Bakkt sarebbero in sostanza i bitcoin così come li hanno sempre sognati gli organismi di vigilanza.
Che sperano probabilmente in una adozione di massa di questa piattaforma anche da parte di istituiti bancari che potrebbero permettere l’acqusito dei bitcoin a loro clienti in un ambiente a loro familiare e perfettamente regolamentato.
Accanto a questo poi continuerebbe a funzionare la rete bitcoin così come è adesso e LN per chi ama transazioni anonime, non tracciabili e decentralizzate.
Se invece Bakkt non userà tecnologia blockchain e sarà solo un exchange centralizzato sarà meno aperto all’entrata di ulteriori operatori istituzionali ma sarà comunque un 2nd layer come descritto sopra anche se in modo più centralizzato di quanto sarebbe possibile con una sidechain.
Ripeto: per il momento si tratta di rumors tutti da verificare. Ma è per me uno scenario affascinante.