Entriamo sempre in dettagli che non servono... si devia su strade secondarie che non ci portano a nulla; non è rilevante la reputazione o il miglior funzionamento di Bitcoin rispetto alle altre criptovalute... come accennavi, breve storia triste:
Domani, magia, Bitcoin a $ 500.000 l'uno, allarme;
l'UE su richiesta della Banca Centrale Europa insieme agli USA su spinta Federal Reserve decidono che le criptovalute non possono essere in mano dei privati oppure un divieto totale; direttiva europea, decreto legge, fine del Bitcoin e di tutta la baracca.Fine breve storia triste.
È già successo con l'oro stesso, anche in Italia fino al 2000 (
http://www.camera.it/parlam/leggi/00007l.htm ) un privato non poteva avere oro da investimento in lingotti.
Si chiama rischio normativo.
Se un decreto non è riuscito a fermare un bene fisico come l'oro (c'hanno provato anche in tanti altri paesi oltre l'italia a bannare il possesso di oro, in alcuni è illegittimo anche oggi), figurati cosa potrebbero fare contro un bene immateriale che può essere portato oltre frontiera solo tenendo a mente una password.
Se per assurdo bitcoin fosse dichiarato illegittimo (e non accadrà mai), non sarebbe la fine di nulla.
Una rete decentralizzata non può essere fermata per decreto, altrimenti sai da quanto tempo avrebbero chiuso Tor o Bittorrent.
Nessun governo può impedire di fatto una transazione bitcoin. Nessuno potrebbe sequestrare i bitcoin. Nessuno potrebbe impedire il mining, l'esecuzione di un nodo, la condivisione della blockchain, lo scambio su un exchange decentralizzato.
C'hanno già provato in Cina con effetti ridicoli: il volume che vedi sotto circondato nel riquadro rosso è l'effetto su Localbitcoin dopo la chiusura dei vari Okcoin, Btcchina e Huobi. Incrementi ancora maggiori ci sono stati su Paxful. In Cina ancora oggi dietro TOR ci sono oltre 1000 nodi della rete. I governanti che volevano impedire l'uso dei bitcoin nel loro paese, sono riusciti solo a chiudere due o tre siti di scambio e a far fiorire le compravendite su altre piattaforme e l'uso in altre forme. Non è possibile fermare il vento con le mani.
https://i.imgur.com/CsTe5mv.jpg A tal proposito rilancio il tema della notizia che i maggiori attori del mondo cripto si stiano unendo, consorziando per andare a chiedere una normativa... ungendo le ruote con volgare valuta fiat, normativa di favore.
Molto significativo.
Gli attori di cui parli sono i titolari delle aziende (Coinbase, Bitpay, Bitgo, Blockchain.info, Bitcoin.com.....) che hanno attaccato bitcoin lo scorso anno due volte (Segwit2x e bcash), venendo sconfitti entrambe le volte. Oltre probabilmente ai promotori di ICO e altre truffe assortite.
Ad ogni modo, da tener presente che qualsiasi gestore di un patrimonio, piccolo o grande, sa che non può correre rischi inutili, allo stato attuale, nessun "istituzionale" si può avvicinare al Bitcoin, nemmeno confezionato con ETF o altro.
Se nessun istituzionale "può avvicinarsi ai bitcoin nemmeno confezionati come ETF", perchè i più importanti mercati finanziari del mondo (es.CBOE, Nasdaq, SolidX ) chiedono a mani giunte alla SEC l'approvazione di un ETF ? . Strano che si attrezzino in tutti modi per assicurare un offerta, se non ci fosse domanda. Offerta che tra l'altro va nella direzione opposta a quella meno diretta dello strumento derivato puro, visto che tutte le suddette richieste includono un servizio di custodia fisica (come anche Bakkt).
Tutto questo senza che ce ne sia la necessità sia chiaro. I bitcoin non hanno bisogno di questi strumenti per prosperare e diffondersi, semmai sono gli operatori tradizionali che non possono fare a meno di perdere questo mercato.
Oltre tutto questo, mi domando sempre se oggi chi detiene Bitcoin è consapevole del rischio che corre ?
che domani la normativa può cambiare,
che si rilasciano notizie tendenziose... per manipolare il mercato,
che il mercato è piccolo e può essere manipolato da pochi con capitale e dati a disposizione,
che anche un futuro guadagno, potrebbe non essere un giusto guadagno in rapporto al rischio corso...
ecc... ecc... direi proprio di no.
Mentre vedo che
ci sono pochi che sono consapevoli che molti non sono consapevoli...
e se ne approfittano, a
piene mani...
le dinamiche di questi giorni su
Ethereum... abbastanza ridicole, una notizia dal suo fondatore, poi la precisazione,
scusate sono stato capito male... intanto -15% / +15% in poche ore (
ora si tornerà di nuovo indietro ) se fosse accaduto
in un mercato regolamentato questo che qualcuno ha definito amichevolmente "
frainteso"
sarebbe costato molto, in sanzioni e una incriminazione per aggiotaggio.
E chi detiene euro sa dei rischi che corre? Ha visto il bilancio della BCE, il debito pubblico dei paesi della garlic bend,
ha mai pensato all'effetto di medio termine del QE? Ha visto cosa sta succedendo oggi a rand, peso, bolivar, lira, riyal?
Solo quelli che hanno currency swap, inflation swap, altri strumenti che proteggono dall'inflazione e dai movimenti anomali dei tassi d'interesse e quelli che hanno diversificato i portafogli anche a base di altre valute
A medio termine e anche a lungo termine; ci sono per esempio contenitori finanziari ripieni di titoli di stato, protetti dal default della stessa società che li emette e detiene e dal default dei singoli stati europei, con un rendimento garantito minimo del +2% da consolidarsi ogni anno, indipendentemente dal reale rendimento sui mercati. Ovviamente il rendimento è superiore, viene attribuito ed accreditato di più; ma se fosse per assurdo negativo, verrebbe attribuito ed accreditato in ogni caso il +2%.
Ci avevano pensato già molti anni fa, visto che ci sono anche le emissioni dei BTp italiani di vari decenni fa.
Chi compra azioni sa che il mercato azionario è manipolato da sempre dagli enti che dovrebbero "controllarlo" e che si trova (quello si altro che bitcoin) in una delle massime bolle della sua storia?
Chi fa un serio investimento azionario, non punta al breve termine, ma a lungo termine, non punta al rialzo di singoli titoli, punta all'espansione generale del mercato, intendendosi per espansione il nascere di nuovi settori economici, corrispondenti a nuovi bisogni dell'uomo, da vedere negli ultimi anni, settore IT, internet, social network, telefonia mobile.
Chi investe in azioni, sa che oltre ai valori azionari, il vero guadagno è la riscossione dei dividendi annuali delle aziende che ovviamente ridistribuiscono gli utili; nonché il reinvestimento successivo dei guadagni.
I mass media generalisti (TG a reti unificate, quotidiani) che hanno passato un intero inverno a mettere in allarme l'uomo qualunque dai pericoli mortali che si sarebbero corsi a comprare bitcoin, riempendoci gli orecchi di stupidaggini inenarrabili su bolle, tulipani e "non hanno una banca centrale alle spalle", dove erano
dieci anni fa prima che arrivasse la tempesta dei mutui subprime? Qualcuno che ha messo in allarme il piccolo risparmiatore? Oppure lo ha invogliato a farsi spennare?
E oggi c'è qualcuno che avvisa chi compra azioni o specula sui mercati valutari dei rischi che corre?
Io tutti i giorni, nel dettaglio ogni Giovedì; non al mondo intero ma solo per chi è seguito...
ogni secondo i bot e i Robot Advisor.
Ma anche migliaia di Financial Advisor in carne ed ossa nel mondo per la loro clientela.
Poi ci sono gli sprovveduti che comprano azioni come scommettere, dimenticando che per trasformare tante singole operazioni aleatorie in una operazione finanziaria che genera un profitto a rischio controllato... ci vuole un po' di esperienza.
Basta poco alla fine, veramente poco.
La primissima operazione, preliminare prima di muovere un solo euro, non è guardare ai possibili rendimenti futuri, ma guardare ai costi del vivo presente.
A me sembra che il compratore di bitcoin sia stato letteralmente sommerso di allarmi sui pericoli e i rischi (la maggior parte dei quali inesistenti) insiti nel trading, mentre quello di forme tradizionali di risparmio venga quotidianamente sommerso di azioni promozionali che nascondono volutamente e in modo spesso penalmente rilevante i suddetti rischi, rischi evidenti (e per questo sottaciuti) soprattutto in un
momento critico per la finanza tradizionale come quello attuale.
Allo stato attuale non vedo nessuna criticità per la finanza tradizionale, intesa mercati.
Ci sono mercati che vanno meglio e mercati che vanno male, per esempio il FTSE MIB italiano perché composto da titoli bancari... è fatto noto, è molti anni che va male, infatti ci sono state pesanti posizioni short che hanno raccolto i massimi.
L'incertezza dei mercati è continua... è insita nei mercati, chi aspetta la calma piatta non compra mai niente.