Solo quelli che hanno
currency swap,
inflation swap, altri strumenti che proteggono dall'inflazione e dai movimenti anomali dei tassi d'interesse e quelli che hanno diversificato i portafogli anche a base di altre valute
A medio termine e anche a lungo termine; ci sono per esempio contenitori finanziari ripieni di titoli di stato, protetti dal default della stessa società che li emette e detiene e dal default dei singoli stati europei, con un rendimento garantito minimo del +2% da consolidarsi ogni anno, indipendentemente dal reale rendimento sui mercati. Ovviamente il rendimento è superiore, viene attribuito ed accreditato di più; ma se fosse per assurdo negativo, verrebbe attribuito ed accreditato in ogni caso il +2%.
Ci avevano pensato già molti anni fa, visto che ci sono anche le emissioni dei BTp italiani di vari decenni fa.
Stiamo andando pesantemente OT ma in ogni caso le assicurazioni e le garanzie offerte dal sistema esistono fin quando la ruota gira e il sistema funziona. Io avrei dei seri dubbi che in caso di default ad es. italiano e conseguente 1)uscita dell'Italia dall'europa 2) disintegrazione della moneta unica 3)conseguente fallimento delle principali banche italiane e probabile fallimento a catena delle principali banche del continente , ci sarebbe qualcuno in grado di proteggere i miei risparmi affidati a quelle stesse istituzioni. L'unica possibilità teorica di salvezza sarebbe quella usata dal 2008-2009: azionare le stampanti delle zecche di stato e inondare i mercati di nuova liquidità, alterare il normale funzionamento del mercato in maniera ancora più invasiva, in modo da spianare il terreno ad una nuova crisi ancora peggiore della precedente. In pratica però il bonus è già stato giocato dieci anni fa ed oggi sarebbe molto difficile replicarlo.
Chi fa un serio investimento azionario, non punta al breve termine, ma a lungo termine, non punta al rialzo di singoli titoli, punta all'espansione generale del mercato, intendendosi per espansione il nascere di nuovi settori economici, corrispondenti a nuovi bisogni dell'uomo, da vedere negli ultimi anni, settore IT, internet, social network, telefonia mobile.
Chi investe in azioni, sa che oltre ai valori azionari, il vero guadagno è la riscossione dei dividendi annuali delle aziende che ovviamente ridistribuiscono gli utili; nonché il reinvestimento successivo dei guadagni.
I
value investors alla Buffet sono una sparuta minoranza rispetto ai millemila agguerritissimi traders che ogni giorno si scannano sui mercati finanziari di mezzo mondo per ogni minima variazione percentuale di un titolo o di una valuta o di un indice. E, grazie alla facilità di accesso alle piattaforme di trading online, coinvolgono anche persone che di trading sanno poco o nulla.
Sicuramente, l’esempio è il mercato obbligazionario mondiale che è cresciuto di 23 trilioni dalla crisi. Ma lo ha fatto grazie ad un iniezione di liquidità senza precedenti (13.000 miliardi) e ad un aumento del debito mondiale di 70 trilioni, debito che ha raggiunto l’astronomica cifra del 320% del PIL globale. E’ una crescita drogata e che si basa su fondamenta molto fragili.
Io tutti i giorni, nel dettaglio ogni Giovedì; non al mondo intero ma solo per chi è seguito...
ogni secondo i bot e i Robot Advisor.
Ma anche migliaia di Financial Advisor in carne ed ossa nel mondo per la loro clientela.
Poi ci sono gli sprovveduti che comprano azioni come scommettere, dimenticando che per trasformare tante singole operazioni aleatorie in una operazione finanziaria che genera un profitto a rischio controllato... ci vuole un po' di esperienza.
Basta poco alla fine, veramente poco.
La primissima operazione, preliminare prima di muovere un solo euro, non è guardare ai possibili rendimenti futuri, ma guardare ai costi del vivo presente.
Apprezzo il tuo impegno, ovviamente non sto parlando dei singoli. Quello che mi disturba è lo squilibrio esistente tra gli allarmi sui rischi di un’attività di trading di criptovalute e quello esistente in una attività tradizionale di trading. Se sui primi sappiamo tutto (bastava accendere un televisore verso novembre/dicembre scorsi a qualsiasi ora del giorno) e anche più di quello che c’è da sapere, sui secondi non ho ravvisato sui mass media generalisti una analoga attenzione al monito, all’avvertimento, all’attenzione.
Istituti finanziari, governi, banchieri centrali, giornalisti, premi nobel ,opinionisti, tuttologi si sono prodigati nel mettere in guardia la povera “casalinga di Voghera” dai sinistri pericoli nascosti nell’avvicinarsi a questa misteriosa moneta di Internet, moneta usata ovviamente da hackers, truffatori, pedofili e terroristi, che non è moneta perché troppo volatile, che non ha alle spalle
la grandeur di una banca centrale e che ovviamente può crollare nell’oblio in un batter d’occhio come il suo analogo più prossimo, i tulipani del ‘600.
Perfino Sua Maestà Agustín Carstens, il banchiere dei banchieri, il pantagruelico leader supremo della BIS, in tutta la sua ingombrante figura, è intervenuto con più moniti per salvarci dalla distruzione dei nostri sudati risparmi invitando questi birbanti sbarbatelli di Internet a smetterla a divertirsi a creare moneta dal nulla che a creare moneta dal nulla ci pensano già benissimo loro (e si vede) con il copyright di legge unico ed esclusivo che hanno da che mondo è mondo (
https://dollarvigilante.com/blog/2018/07/12/international-bankster-agustin-carstens-begs-young-people-to-stop-using-bitcoin.html).
“Un euro oggi è un euro domani” dice l’inguaribile ottimista Marione Draghi: state attenti studentelli inesperti che volete dilapidare i vostri porcellini pieni di paghette in questa truffa ordita da cinesi e pirati informatici (
https://www.youtube.com/watch?v=lRc7eLQ34Ts)
Verrebbe quasi da pensar male: non è che queste figure così importanti ed influenti si scomodino in questi avvisi perché hanno intravisto per la prima volta nella storia una possibile crepa nel monopolio assoluto di cui beneficiano da secoli? Altrimenti perché doverne parlare in continuazione in questo modo? Se i bitcoin sono il nulla, lasciateli fallire da soli, se è la bolla dei tulipani, allora sconfiggeteli con l’ indifferenza, che è la più affilata delle armi.
Oppure verrebbe ancora da pensare peggio: non è che temono una parziale dipartita del risparmio dalla forme tradizionali che li arricchiscono da sempre, verso forme alternative che li mettono fuori dal giro? “Blockchain si, bitcoin no” era ed è il loro mantra , perché la blockchain è fuffa markettara facilmente domabile da un punto di vista propagandistico e commerciale, i bitcoin non lo sono affatto. E’ lo sminuire un esperimento politico , economico, sociale, crittografico e matematico ad un banale tecnicismo riconducibile sostanzialmente ad un database relazione con una spruzzatina di criptografia sopra. Un po' come dire che la più grande innovazione di Internet è il TCP/IP. Un po' limitante, per usare un eufemismo.
Poca attenzione ai rischi negli strumenti finanziari tradizionali, dicevamo. E’ singolare che più o meno nello stesso periodo dei moniti antibitcoin a reti unificate, sia rimbalzata negli ambienti finanziari “la bomba VIX”, il famigerato indice della paura e degli strumenti finanziari ad esso associati. Forme di investimento, offerti da fior di istituti bancari, gli stessi che “bitcoin no, è un azzardo, troppo volatile”. Vabbè verrebbe da dire, sono ETN speculativi, avranno messo in guardia i trader improvvisati dai pericoli che si corrono. Hanno fatto un così buon lavoro con le crypto, avranno seguito la stessa strada. E invece no: mai un TG5 che avvisasse l’idraulico con la passione del trading con un bel “maneggiare con cura”. “La storia ci racconta come finì la corsa” cantava Guccini: i dirigenti di Nomura (banchetta mica da ridire) che si inchinano in televisione per chiedere perdono secondo le usanze giapponesi (
https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-02-07/nomura-sorry-for-vix-note-implosion-that-burned-retail-investors https://www.zerohedge.com/news/2018-02-07/nomura-sincerely-apologizes-blowing-investors-its-vix-linked-etn) , qualcuno che sussurra il più clamoroso degli eufemismi: “This is a very risky product,
The question is whether brokerages fully explained it to retail investors or not.” Credit Suisse liquida a -95%, il Sole 24 Ore che dedica una articoletto alla faccenda
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-02-08/cosi-ho-perso-quattro-milioni-speculando-sull-indice-paura-172218.shtml?refresh_ce=1 , migliaia di “Gordon Gekko della domenica” rovinati. E i moniti? E gli avvisi? E la tutela del piccolo risparmiatore? Sicuri che solo la “internet magic money” possa rovinare la gente?
Immagino che se nel 2020 o giù di lì i bitcoin arriveranno a 100,000$ dollari l’uno, i moniti saranno trasmessi in prima serata tipo messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica.
E l’impressione che resta, come diceva un politico italiano curvo, è che a pensar male si faccia peccato ma spesso ci si azzecchi.