Perdona, io nei miei ultimi interventi non ho mai scritto e considerato l'ipotesi di investire in altro, come vedi ad esempio nel mio messaggio da te quotato. Io lamento varie impossibilità, a meno di rischiare grosso, una su tutte: quella di conservare il proprio patrimonio bitcoin e godere di interessi, perchè il rischio del crack della piattaforma porta a perdere tutto il depositato. Vorrei appunto la possibilità di mettere a rendita in maniera sicura quelli che uno possiede. Ovvio, non c'è mai sicurezza al 100% anche nella finanza tradizionale, ma perdere tutto perchè fallisce la banca è enormemente più remoto del perdere tutto perchè fallisce Celsius. Io non voglio convertire bitcoin in investimenti della finanza tradizionale, io voglio che bitcoin si comporti come quelli: possibilità di avere interessi e sapere che c'è tutela. Ciò non esiste... e ciò è male.
Non ho particolare interesse nello spendere bitcoin quando valgono X e poi aspettare che valgano X/2 per ricomprarli, anche perchè sarebbe chiaro segno di poca maturità e fiducia nello strumento. Se bitcoin arrivasse a $ 100.000 a fine anno e poi l'anno successivo crollasse fino a $ 50.000, che se ne potrebbe trarre? Che è mancata fiducia a tutti i livelli, per cui sarebbe una totale delusione.
Se il percorso fosse come lo vorrei io utopicamente, vorrei vedere bitcoin a $ 100.000, poi a $ 90.000, poi a $ 150.000, poi a $ 140.000, poi a $ 200.000 e così via, lievi oscillazioni che non permettono di speculare. Allora sì che la scelta sensata sarebbe metterli a rendita, poichè essendo in numero finito chi ne vuole beneficiare o vuole costruirci servizi e non ne possiede deve prendere a prestito. E sarebbe la scelta sensata perchè l'alternativa sarebbe spendere per ipotesi oggi 1 bitcoin al cambio di $ 63.000 ma conscio del fatto che non lo si acquisterà mai più a quella cifra.
E tutta questa situazione attuale impedisce oltretutto, come accennava Ale88, di valutare di ritirarsi a vita privata grazie a bitcoin, perchè se non ho modo di metterli a rendita in maniera sicura, posso solo dilapidarli... ma per riacquistarli in tempi migliori (a prescindere, vedi sopra, che io spero che non vengano mai tempi migliori) serve valuta reale, che non cresce per terra ma tocca poi guadagnarla... lavorando appunto.
Detto in estrema semplicità:
se sono pincopallino, single senza prole, ho 1.000.000 di euro e li metto a rendita nella finanza tradizionale, grazie agli interessi se non ho stravizi mi ritiro tranquillamente a vita privata.
se sono pincopallino, single senza prole, non ho un euro da sbattere nell'altro ma ho l'equivalente in bitcoin al cambio attuale di 1.000.000 di euro, o li parcheggio qua e là in varie realtà come Nexo per avere interessi ma col timore ogni giorno che mi alzo dal letto che non finiscano come "la buonanima" di Celsius, quindi vivendo in parte nel terrore, oppure di ritirarsi a vita privata non se ne parla, a meno di cominciare a dilapidare bitcoin un po' per volta confidando nella sua crescita di prezzo nel tempo... ma intanto dilapidando.
e dal momento che a me non interessa liquidare bitcoin per investire nella finanza tradizionale, tanto più che sono tutt'altro che single, al momento sto lì al palo auspicando servizi migliori e sicuri.
Leggere "valuta reale" riferito alla "moneta" fiat mi ha fatto venire un colpo
Comunque la rivelazione che vi faccio è: non esistono rendimenti.
Nel senso che il risultato di un investimento è sempre la somma di rivalutazione e rendimenti e tra loro esiste sempre una correlazione inversa.
Maggiore è la rivalutazione (attesa) minore è il rendimento, e viceversa.
Questo spiega perchè il peso argentino ha un rendimento (=tasso di interesse nominale) maggiore del dollaro.
Questo "amore" per la cedolina dei rendimenti x% è un retaggio del lavaggio del cervello che ci è stato fatto e che deriva da decenni di uso del credito fiat dove il "rischiare" dando a prestito è una condizione necessaria per evitare di essere sbranati dall'inflazione.
Un investimento che ha la rivalutazione di b. è normale che abbia rendimenti bassissimi anzi dovrebbe averli quasi negativi.
Infatti su Defi (o Cefi) quando trovate btc o cloni di btc che danno più dello 0,x% come APY dovete rizzare le antenne perchè probabilmente sono fregature.
Poi dipende anche dal sentiment di mercato: dato che i btc vengono presi a prestito per andare short, i rendimenti salgono quando il mercato si aspetta che btc stia per crollare. E in quel caso se volete massimizzare in fiat è spesso più conveniente vendere che dare a prestito.
In ogni caso bitcoin si è rivalutato in media del 100% negli ultimi 5 anni, includendo anche il 2022 in cui ha fatto schifo. Non la considerate come rivalutazione, consideratela come fosse un rendimento in fiat. Qualcosa che vi rende il 100% l'anno vi sembra brutto?
Vale la pena rischiare dando a prestito un bene cosi prezioso per, quanto, un +1%?
Io mi balocco con Defi solo con gli spiccioli e per curiosità o amore della tecnologia, non certo per guadagno.
La verità è che, a parere di chi scrive, non esiste un investimento migliore di bitcoin (anche rapportando il rendimento al rischio) per cui non ha alcun senso cedere bitcoin per reinvestire in qualcos'altro.
L'unico caso in cui cedere bitcoin ha senso è proprio il tuo "dilapidare", cioè vendere per godersi la vita. Quello ha sempre senso e fa parte delle scelte personali dell'individuo.
Oppure in alternativa, valutate il borrowing invece del lending. Accendere un prestito dando btc in garanzia e utilizzare la rivalutazione per chiudere il prestito. Soluzione che almeno nella prima fase ha il vantaggio di non generare un evento fiscalmente rilevante.