Poi possiamo parlare di quello che vogliamo. Quando obblighi le persone tutto quello di cui parliamo non ha senso.
Io la penso così.
Tutte le regole obbligano che discorsi fai. La regola di non rapinare ti obbliga a non rapinare altrimenti il carcere ti aspetta.
Che poi la legge non sia rispettata per tutti altra cosa.
Siamo OT scusate.
FIRE vuol dire in ogni caso stare in un sistema e rispettarne le regole.
Il problema è l'interpretazione distorta che a volte viene data al concetto di libertà. A meno che non si voglia intendere libertà = anarchia, qualunque stato, per quanto democratico e liberale, deve imporre delle regole di convivenza civile per mantenere un minimo di coesione sociale, tutelare i cittadini più fragili e impedire che l'esercizio illimitato della libertà del singolo vada a scapito di quella altrui.
Esiste sempre una distinzione fra sfera pubblica e sfera privata. Sarò sempre uno strenuo sostenitore del diritto alla privacy e alla piena libertà, per quanto riguarda la sfera privata. Quello che faccio in casa mia, con chi lo faccio (posto che non faccia del male a nessuno), le conversazioni private che ho con chi voglio, come spendo i miei soldi, ecc. sono affari miei e non tollero che chicchessia venga a ficcare il naso o a chiedermene conto.
Ma tutto ciò che implica entrare in contatto con altre persone rientra nella sfera pubblica, per cui vale il principio fondamentale: la tua libertà finisce dove inizia quella altrui. Per cui quando esco di casa e sono in mezzo agli altri non posso essere libero di andare e fare ciò che mi pare, ma sono responsabile delle conseguenze sugli altri delle mie azioni. In particolare conseguenze che impattano sulla salute pubblica, come appunto nel caso in specie.