Interessante, a questo punto sono curioso di sapere cosa ne pensa Amit perché in effetti pure a me sembra che si stia parlando di un qualcosa che è praticamente impossibile da dimostrare a distanza, a meno che non venga fatta una perquisizione in casa e si trovi un hardware wallet oppure le chiavi private stampate da qualche parte...
Io credo che il "dover dimostrare" sia un aspetto marginale ai fini di questa discussione che stiamo facendo: cioè il fatto che un wallet si possa nascondere mi sembra palese, ma se uno lo vuole nascondere probabilmente è perché non intende pagare/dichiarare nulla e quindi si muoverebbe ugualmente in questa direzione.
Penso invece che la domanda di fondo (anzi una delle) dovrebbe essere quello della territorialità dei bitcoin (+ alt). Ovvero: se io possiedo btc, e sappiamo che gli utxo sono nella blockchain non nel wallet, bisogna considerare questi btc come presenti in Italia o all'estero?
Qualcuno ha già detto che è il wallet inteso come insieme di chiavi private a "possedere" quei btc poiché è tramite esso che posso operare/disporre dei btc (e mi trovo d'accordo con questa interpretazione), perciò secondo me non è più importante il fatto che la blockchain sia distribuita su 10.000 computer in giro per il mondo, ma il fatto che il wallet sia in mano mia e custodito a casa mia, quindi in Italia.
Con questa interpretazione come fa AdE a dire che al calcolo delle varie somme concorrono tutti i depositi presenti in tutti i wallet in qualsivoglia forma?
Su questa conclusione non sono assolutamente d'accordo.
Sunto:
Abbiamo un interpello (che non vincola nessuno, neanche lo stesso richiedente, a seguirlo), che tra l'altro non abbiamo visto (solo la risposta è nota)
Perché continuate a dire (uso il plurale perché è stato scritto anche poco sopra da altro utente) che c'è solo la risposta ? la parte iniziale non è comunque l'interpello presentato dall'utente con anche la sua proposta di "Soluzione interpretativa"?
Credo che l'interpello sia vincolante per chi lo richiede
Non è vincolane nemmeno per lui.
la tesi difensiva è abbastanza lineare: come più volte evidenziato da esperti ben più autorevoli del sottoscritto, prima di tutto il bitcoin non possiede lo status giuridico di valuta o moneta, inoltre se ne tengo depositati su cold wallet, che questo sia stampato su carta piuttosto che su un hard disk disconnesso dalla rete, anche se si trattasse di valuta riconosciuta come tale, finché il wallet si trova in Italia non ho valuta detenuta all'estero, per cui non sussiste alcun obbligo di riportarli nel quadro RW
Io sono
totalmente d'accordo con te, però ricordiamo che l'AdE invece non dice questo, secondo lei bisognerebbe considerare tutti i wallet anche quelli "personali", cito:
Detta giacenza media va verificata rispetto all’insieme dei wallet detenuti
dal contribuente indipendentemente dalla tipologia dei wallet (paper, hardware,
desktop, mobile, web).