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Topic: Fisco / Tasse / Legge sul Bitcoin - page 169. (Read 256744 times)

legendary
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December 27, 2017, 01:54:37 PM
Jack0m, oltre che già' soffocati da una pressione fiscale oltre i limiti dell'immaginabile, quando lo stato ti toglie tutto e ti tartassa di buste verdi lo fa senza pieta'. Non pagare le tasse e' solo una forma di difesa verso un'aguzzino spietato e disumano.

Ad ogni modo, la vendita a mano ovviamente ha dei limiti. Ma se veramente ne devi vendere tanti, ci sono soluzioni valide in altri lidi. (legali, ma sicuramente costose ed ovviamente offshore). Poi ognuno fa come vuole. Non tutti possono servirsi di certe soluzioni, non tutti ne hanno il carattere.

guarda che sulla questione della vessazione dei contribuenti da parte di questo fisco parassita, per alimentare sprechi statali, clientele e ruberie varie, ci sono in giro alcuni miei post che risalgono a tempo addietro, per cui non è questo ad essere in discussione. Voglio come tutti qui pagare il meno possibile di tasse, e senz'altro non intendo regalare ai suddetti parassiti più di quanto non sia tenuto a fare, ma voglio trovare il modo che mi faccia sentire il più possibile con le spalle coperte. Per questo ritengo utile il parere di una figura come un Difensore Tributario, specialmente di uno che si è occupato a lungo degli aspetti fiscali delle criptovalute, e spero che questi esperti proseguano nella discussione aiutandoci a fare chiarezza.
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December 27, 2017, 11:59:15 AM
Jack0m, oltre che già' soffocati da una pressione fiscale oltre i limiti dell'immaginabile, quando lo stato ti toglie tutto e ti tartassa di buste verdi lo fa senza pieta'. Non pagare le tasse e' solo una forma di difesa verso un'aguzzino spietato e disumano.

Ad ogni modo, la vendita a mano ovviamente ha dei limiti. Ma se veramente ne devi vendere tanti, ci sono soluzioni valide in altri lidi. (legali, ma sicuramente costose ed ovviamente offshore). Poi ognuno fa come vuole. Non tutti possono servirsi di certe soluzioni, non tutti ne hanno il carattere.
legendary
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December 27, 2017, 11:28:26 AM
io credo ne ne potremmo scrivere anche mille di pagine ... ma purtroppo in mancanza di una normativa apposita sulla questione ... e basandoci solo sulla documentazione ad oggi esistente... possiamo fare solo delle interpretazioni ... e cautelativamente la peggiore o meglio più gravosa situazione è quella che tutela di più chi ha necessità di fare queste operazioni, naturalmente è quella che tutela di più ma danneggia anche di più il soggetto coinvolto ... onestamente per una persona che ha dei bitcoin e non ha di fatto mai mostrato un intento speculativo vedersi defalcare in tassazione un 26% è un po troppo sinceramente dal mio punto di vista.
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December 27, 2017, 11:18:10 AM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.

scusa non ho capito, faresti fatture false per servizi in realtà mai erogati, facendo passare i guadagni da vendita di bitcoin per prestazioni professionali inesistenti?? Forse ho capito male io...

No no, HAI CAPITO BENISSIMO Smiley. In fondo, se ci pensi, paghi lo stesso le tasse, ma almeno ti eviti la possibilità che tra qualche anno l'AdE venga a bussarti alla porta con fare mafioso chiedendoti di dimostrare la provenienza di quei bitcoin incassati all'epoca in fiat (nel mio caso tutti pulitissimi, ho i bonifici verso gli exchange come prova), cosa molto difficile da dimostrare in quanto come ben sai i wallet non sono nominativi.

Se lo stato italiano non fosse così pressante e scorretto nei confronti di noi cittadini italiani, si potrebbe pensare di fare le cose alla luce del sole, ma siccome non è così... dalle mie parti c'è un detto che dice "a casa bruciata, dagli fuoco".

 Shocked Shocked Shocked

per tentare di aggirare una presunta evasione fiscale, ti vai a impelagare rischiando accuse di false fatturazioni e riciclaggio?? E pensi di migliorare la tua posizione?

Quale evasione fiscale? Dimostrami che non ho riparato un pc da libero professionista, voglio proprio vedere come fai. Invece trovo molto più facile che TU non riesca a dimostrare la provenienza lecita di tot bitcoin (anche se comprati legalmente) proprio per via della natura della criptovaluta che favoreggia l'anonimato. Il punto è che questi possono tranquillamente farti incassare legalmente la tua somma da bitcoin in valuta fiat facendoti pagare le tasse (PER FARTI USCIRE ALLO SCOPERTO), e magari tra qualche anno giocheranno sporco e ti chiederanno di dimostrarne la provenienza e, siccome non puoi, ti requisiranno tutto quanto. Ricorda: finché i tuoi soldi sono in forma di criptovaluta loro non possono metterci le zampe sopra, ma una volta tramutati in valuta fiat...

ho scritto presunta evasione fiscale, visto che dopo quasi 90 pagine di discussione ancora non si è arrivati a una risposta certa sulla tassabilità o meno delle plusvalenze da vendita di bitcoin. Riporto un dibattito interessante con la partecipazione di Stefano Capaccioli, considerato un esperto piuttosto autorevole in materia, in cui si sollevano dubbi interpretativi e si sottolineano incoerenze nella posizione dell'AdE espressa con la più volte citata risoluzione 72/E del 02.09.2016: https://www.facebook.com/lucaferrini.dt/videos/1991178827797969/
Poi se ti senti così tranquillo a commettere un reato perché sei sicuro di non essere scoperto, fai come vuoi, la decisione è tua.
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December 27, 2017, 09:44:12 AM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.

scusa non ho capito, faresti fatture false per servizi in realtà mai erogati, facendo passare i guadagni da vendita di bitcoin per prestazioni professionali inesistenti?? Forse ho capito male io...

No no, HAI CAPITO BENISSIMO Smiley. In fondo, se ci pensi, paghi lo stesso le tasse, ma almeno ti eviti la possibilità che tra qualche anno l'AdE venga a bussarti alla porta con fare mafioso chiedendoti di dimostrare la provenienza di quei bitcoin incassati all'epoca in fiat (nel mio caso tutti pulitissimi, ho i bonifici verso gli exchange come prova), cosa molto difficile da dimostrare in quanto come ben sai i wallet non sono nominativi.

Se lo stato italiano non fosse così pressante e scorretto nei confronti di noi cittadini italiani, si potrebbe pensare di fare le cose alla luce del sole, ma siccome non è così... dalle mie parti c'è un detto che dice "a casa bruciata, dagli fuoco".

 Shocked Shocked Shocked

per tentare di aggirare una presunta evasione fiscale, ti vai a impelagare rischiando accuse di false fatturazioni e riciclaggio?? E pensi di migliorare la tua posizione?

Quale evasione fiscale? Dimostrami che non ho riparato un pc da libero professionista, voglio proprio vedere come fai. Invece trovo molto più facile che TU non riesca a dimostrare la provenienza lecita di tot bitcoin (anche se comprati legalmente) proprio per via della natura della criptovaluta che favoreggia l'anonimato. Il punto è che questi possono tranquillamente farti incassare legalmente la tua somma da bitcoin in valuta fiat facendoti pagare le tasse (PER FARTI USCIRE ALLO SCOPERTO), e magari tra qualche anno giocheranno sporco e ti chiederanno di dimostrarne la provenienza e, siccome non puoi, ti requisiranno tutto quanto. Ricorda: finché i tuoi soldi sono in forma di criptovaluta loro non possono metterci le zampe sopra, ma una volta tramutati in valuta fiat...
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December 27, 2017, 08:58:52 AM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.

scusa non ho capito, faresti fatture false per servizi in realtà mai erogati, facendo passare i guadagni da vendita di bitcoin per prestazioni professionali inesistenti?? Forse ho capito male io...

No no, HAI CAPITO BENISSIMO Smiley. In fondo, se ci pensi, paghi lo stesso le tasse, ma almeno ti eviti la possibilità che tra qualche anno l'AdE venga a bussarti alla porta con fare mafioso chiedendoti di dimostrare la provenienza di quei bitcoin incassati all'epoca in fiat (nel mio caso tutti pulitissimi, ho i bonifici verso gli exchange come prova), cosa molto difficile da dimostrare in quanto come ben sai i wallet non sono nominativi.

Se lo stato italiano non fosse così pressante e scorretto nei confronti di noi cittadini italiani, si potrebbe pensare di fare le cose alla luce del sole, ma siccome non è così... dalle mie parti c'è un detto che dice "a casa bruciata, dagli fuoco".

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per tentare di aggirare una presunta evasione fiscale, ti vai a impelagare rischiando accuse di false fatturazioni e riciclaggio?? E pensi di migliorare la tua posizione?
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December 27, 2017, 06:36:29 AM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.

scusa non ho capito, faresti fatture false per servizi in realtà mai erogati, facendo passare i guadagni da vendita di bitcoin per prestazioni professionali inesistenti?? Forse ho capito male io...

No no, HAI CAPITO BENISSIMO Smiley. In fondo, se ci pensi, paghi lo stesso le tasse, ma almeno ti eviti la possibilità che tra qualche anno l'AdE venga a bussarti alla porta con fare mafioso chiedendoti di dimostrare la provenienza di quei bitcoin incassati all'epoca in fiat (nel mio caso tutti pulitissimi, ho i bonifici verso gli exchange come prova), cosa molto difficile da dimostrare in quanto come ben sai i wallet non sono nominativi.

Se lo stato italiano non fosse così pressante e scorretto nei confronti di noi cittadini italiani, si potrebbe pensare di fare le cose alla luce del sole, ma siccome non è così... dalle mie parti c'è un detto che dice "a casa bruciata, dagli fuoco".
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December 26, 2017, 05:43:51 PM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.

scusa non ho capito, faresti fatture false per servizi in realtà mai erogati, facendo passare i guadagni da vendita di bitcoin per prestazioni professionali inesistenti?? Forse ho capito male io...
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December 26, 2017, 03:50:34 PM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.

Io, essendo al momento disoccupato, mi apreri una partita iva come libero professionista e fatturerei servizi di mia competenza, tipo io lo farei con servizi informatici (tipo riparazioni di pc) cercando di restare nello scaglione esentasse. Qualche anno e sei a posto.
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December 26, 2017, 01:27:05 PM

Un cambio di valuta configura una CESSIONE A PRONTI (o SPOT FX) quando la transazione è immediata o quando avviene in un lasso di tempo breve, di norma uno o due giorni. L’Art. 67 c. 1-ter del TUIR ci concede qualcosa in più, cioè i famosi 7 giorni, se si opera oltre il limite dei 51.645,69 euro.

Il cambio di bitcoin (preciserei: quando inviati da un wallet personale) in euro è chiaramente equiparato dalla risoluzione 72/E del 02.09.2016 ad un cambio di banconote, infatti cito testualmente: “vengono conservate in ''portafogli elettronici" (es. wallet) e sono pertanto liberamente accessibili e trasferibili dal titolare, in possesso delle necessarie credenziali, in qualsiasi momento, senza bisogno dell'intervento di terzi”, inoltre : “tali operazioni rientrano tra le operazioni relative a DIVISE, BANCONOTE e MONETE con valore liberatorio".

Quindi quando viene effettuata tramite un cambiavalute (exchange) una operazione a pronti, cioè invio da wallet personale e cambio in tempi brevi in euro, non ricorre tassazione MAI, indipendentemente dall’importo. Infatti la circolare 165/E del 1998, paragrafo 2.2.3 ci dice che: “Considerato tuttavia che sarebbe stato alquanto problematico accertare di volta  in volta quando la disponibilità della valuta sia stata acquisita è mantenuta per finalità d'investimento finanziario, il legislatore ha stabilito che tale finalità deve ritenersi esistente per presunzione assoluta di legge in due diverse ipotesi e cioè nelle ipotesi in cui la valuta sia stata CEDUTA A TERMINE ovvero immessa su DEPOSITI o conti correnti”.

Se invece si mantengono su uno o più depositi (exchange) bitcoin per un equivalente superiore a 51.645,69 euro e per almeno di 7 giorni, la plusvalenza realizzata la momento del cambio, è tassabile. Se rileggiamo la risoluzione 72/E del 02.09.2016, cita: “l'Amministrazione Finanziaria ha facoltà, in sede di CONTROLLO, di acquisire le liste della CLIENTELA al fine di porre in essere le opportune VERIFICHE”. In pratica prima dice che le operazioni a pronti non sono tassate e allora perché si riserva di verificare? Principalmente per appurare se veramente si tratta di operazioni a pronti.

Non si hanno le prove e la documentazione dell’origine dei bitcoin? Mi ripeto, cito di nuovo la risoluzione 72/E: “… l'istante sarà tenuta agli obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione nonché di segnalazione ai sensi del medesimo decreto legislativo n. 231 del 2007 …”, cioè a segnalare le operazioni specie quelle di importi rilevanti (es. superiori a 15.000 euro – ma non solo) previste dalla normativa ANTIRICICLAGGIO (da notare che il DLGS 231 del 2007 è stato poi superato dal recente DLGS 90/2017: http://www.altalex.com/documents/leggi/2017/06/20/antiriciclaggio ).


ma quindi la soglia di controvalore di 51.645,69 euro si applicherebbe solo su bitcoin depositati su exchange, e non su quelli tenuti in un wallet personale, ho capito bene?
Ma allora anche se si avesse un milione in bitcoin, basterebbe trasferirli su exchange in tranche da 50k alla volta (edit: anzi neanche, perché sotto i 7 giorni non sia applica alcuna soglia!) e ogni volta prelevarli subito dopo la vendita, per non incorrere in tassazione? Possibile una scappatoia così facile? Huh
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December 26, 2017, 01:20:13 PM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.

per chi ha il "problema" (si fa per dire...) di incassare grosse cifre, dai famosi 51.645,69 euro in su, la vedo difficile. Ammettiamo pure di venderli a mano un po' per volta, sorvolando sul rischio di ricevere banconote false, ma poi cosa fai? Tieni 50k o magari 100K in contanti nascosti in casa? Le case possono essere anche svaligiate... e se invece li vai a versare in banca, poi si ripresenta il problema di dimostrarne la provenienza lecita.
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December 26, 2017, 11:59:44 AM
Ma vendeteli a mano e via. Mandate a stendere questo stato criminale e oppressore, GDF, ADE e compagnia bella.
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December 26, 2017, 11:16:36 AM

Un cambio di valuta configura una CESSIONE A PRONTI (o SPOT FX) quando la transazione è immediata o quando avviene in un lasso di tempo breve, di norma uno o due giorni. L’Art. 67 c. 1-ter del TUIR ci concede qualcosa in più, cioè i famosi 7 giorni, se si opera oltre il limite dei 51.645,69 euro.

Il cambio di bitcoin (preciserei: quando inviati da un wallet personale) in euro è chiaramente equiparato dalla risoluzione 72/E del 02.09.2016 ad un cambio di banconote, infatti cito testualmente: “vengono conservate in ''portafogli elettronici" (es. wallet) e sono pertanto liberamente accessibili e trasferibili dal titolare, in possesso delle necessarie credenziali, in qualsiasi momento, senza bisogno dell'intervento di terzi”, inoltre : “tali operazioni rientrano tra le operazioni relative a DIVISE, BANCONOTE e MONETE con valore liberatorio".

Quindi quando viene effettuata tramite un cambiavalute (exchange) una operazione a pronti, cioè invio da wallet personale e cambio in tempi brevi in euro, non ricorre tassazione MAI, indipendentemente dall’importo. Infatti la circolare 165/E del 1998, paragrafo 2.2.3 ci dice che: “Considerato tuttavia che sarebbe stato alquanto problematico accertare di volta  in volta quando la disponibilità della valuta sia stata acquisita è mantenuta per finalità d'investimento finanziario, il legislatore ha stabilito che tale finalità deve ritenersi esistente per presunzione assoluta di legge in due diverse ipotesi e cioè nelle ipotesi in cui la valuta sia stata CEDUTA A TERMINE ovvero immessa su DEPOSITI o conti correnti”.

Se invece si mantengono su uno o più depositi (exchange) bitcoin per un equivalente superiore a 51.645,69 euro e per almeno di 7 giorni, la plusvalenza realizzata la momento del cambio, è tassabile. Se rileggiamo la risoluzione 72/E del 02.09.2016, cita: “l'Amministrazione Finanziaria ha facoltà, in sede di CONTROLLO, di acquisire le liste della CLIENTELA al fine di porre in essere le opportune VERIFICHE”. In pratica prima dice che le operazioni a pronti non sono tassate e allora perché si riserva di verificare? Principalmente per appurare se veramente si tratta di operazioni a pronti.

Non si hanno le prove e la documentazione dell’origine dei bitcoin? Mi ripeto, cito di nuovo la risoluzione 72/E: “… l'istante sarà tenuta agli obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione nonché di segnalazione ai sensi del medesimo decreto legislativo n. 231 del 2007 …”, cioè a segnalare le operazioni specie quelle di importi rilevanti (es. superiori a 15.000 euro – ma non solo) previste dalla normativa ANTIRICICLAGGIO (da notare che il DLGS 231 del 2007 è stato poi superato dal recente DLGS 90/2017: http://www.altalex.com/documents/leggi/2017/06/20/antiriciclaggio ).

legendary
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#Free market
December 26, 2017, 03:59:42 AM
Per quanto mi riguarda la soluzione è semplice: la blockchain testimonia che i miei btc sono lì da anni e che li ho acquistati a poche centinaia di euro.

E se i tuoi BTC li hai presi nel 2010, spostati su exchange, scambiati, riportati in btc, riprelevati/depositati/scambiati nel 2011, 2012, 2013.....2017 ed ora ti ritrovi con la stessa cifra su wallet del 2017 di cui detieni solo le chiavi private di quest'ultimi? Non puoi dimostrare che li hai dal 2010, ma loro non possono di certo dimostrare che tu sei un criminale.

Ora immaginate questa scena : vi trovate davanti una persona, che si vede lontano un miglio che non può di certo essere "sporca".
Ma l'apparenza inganna, quindi due indagini si fanno : ebbene, risulta pulito da capo a piedi, sotto ogni aspetto, magari lavora 10 ore al giorno, il suo cellulare si attacca solo alle cellule che vanno da casa sua alla sede di lavoro e sul suo conto non figura niente di anomalo.

Ora le scelte da parte di un ente fiscale sono 2 : la prima è dargli del criminale, riciclatore di denaro sporco (probabilmente lo fa di sera, come dopolavoro). La seconda è accettare il fatto che le crypto hanno aperto porte al cittadino comunque. Porte che possono portare ad una ricchezza pulita.

E allora a questo punto cosa sarebbe giusto fare? Tassare? Beh si ok, raschiamo qualcosa, siamo lo stato. Fottere questa persona? No, non credo sia giusto.

Ma se quello che ha fatto da tramite a Lazlo per comprare le pizze per 10K BTC volesse intascare i suoi 180 milioni di dollari, per quale motivo non potrebbe farlo? Quanti Lazlo ci sono nel mondo? Se non sono 10K sono 1K o 100K, poco cambia.....


Siamo costretti ad holdare per sempre  Undecided....   Produrre prove che tutti i tuoi bitcoins siano stati ottenuti in modo lecito è impossibile, tecnicamente impossibile.  Secondo te credono alla storia del faucet di andresen (5 btc a richiesta, risolvendo un semplice reCaptcha) ?


Hai un controvalore alto in cryptovalute = sicuramente un criminale (per lo stato), non puoi averli ricevuti in modo lecito.


legendary
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December 25, 2017, 02:59:06 PM
ma quindi se vendo bitcoin o meglio scambio bitcoin su exchange tale operazione come si configura? operazione a PRONTI o a TERMINE? grazie
sr. member
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December 25, 2017, 10:04:48 AM
Personalmente ritengo sostanzialmente inaffidabili le INTERPRETAZIONI rilasciate da Youtuber, Commercialisti Telematici, Avvocati e Giornalisti.

Mi permetto di dare il mio umile contributo alla discussione.

Commenti, pareri, interviste, dichiarazioni, comunicati, non possono in nessun modo essere utili in fase di CONTENZIOSO con l’Agenzia delle Entrate. Quello che conta in primis sono la NORMATIVA vigente, le risoluzioni e le circolari pubblicate dall’ADE.

Al di là delle interpretazioni personali, l’Agenzia delle Entrate tratta le valute virtuali alla stregua delle VALUTE ESTERE. Pareri tecnici che ne diano altra definizione, anche rilasciati da autorità Europee e che non abbiano valore di legge in Italia, non andrebbero considerati.

La risoluzione 72/E del 02.09.2016 parla chiaro, “Per quanto riguarda, la tassazione ai fini delle imposte sul reddito dei clienti della Società, persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell'attività d'impresa, si ricorda che LE OPERAZIONI A PRONTI (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa.”
Quindi le OPERAZIONI A PRONTI non sono mai soggette a tassazione e non si applica la soglia dei 7 giorni e 51.645,69 Euro. Sono tassate solo le OPERAZIONI A TERMINE.

Vale la pena di leggere il contenuto della risoluzione 67/E del 06.07.2010 che interpreta in modo chiaro i dettami dell’art. 67 del TUIR. (Preciso che per quanto riguarda il Forex vale ora quanto enunciato nella risoluzione 102/E del 25.10.2011). In particolare si esprime sul fatto che “le mere cessioni a pronti non sono suscettibili di produrre differenziali aventi rilevanza reddituale”.

Le operazioni che coinvolgono i bitcoin, vanno quindi classificate a seconda di come sono strutturate. Se si configurano OPERAZIONI A PRONTI = No tassazione, No dichiarazione. E’ qui che bisogna fare attenzione e se pensate di rientrare in questa casistica, consiglio di non fidarsi delle interpretazioni di consulenti ed inviare INTERPELLO alla direzione regionale dell’ADE.

ATTENZIONE, ATTENZIONE ATTENZIONE. Mi pare l’argomento che segue sia già stato toccato ma vale la pena sottolineare che si tratta di un problema irrisolvibile per chi non potesse documentare le operazioni.
Anche ricadendo in una condizione di non imponibilità, se bonificate su un conto bancario un importo rilevante, Banca e Autorità Giudiziaria potrebbero chiedervi di rendere conto dell’origine dei fondi ai sensi della normativa antiriciclaggio, DLGS 231/2007 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2007-11-21;231!vig= 

MINING. Per i minatori, ATTENZIONE: “In Italia, l’acquisto, l’utilizzo e l’accettazione in pagamento delle valute virtuali debbono allo stato ritenersi attività lecite” MA, “...le attività di emissione di valuta virtuale… potrebbero invece concretizzare, nell’ordinamento nazionale, la violazione di disposizioni normative, penalmente sanzionate, che riservano l’esercizio della relativa attività ai soli soggetti legittimati”. Vedere l’art e 130 e 131bis TUB. https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/avvertenza-valute-virtuali/AVVERTENZA_VALUTE_VIRTUALI.pdf  Personalmente ritengo la normativa applicabile solo a chi avesse intenzione di emettere ICO o creare una valuta virtuale pre-minata, ma in ogni caso, ad oggi, per tutelarsi eviterei di dichiarare di avere minato bitcoin.


Il che non aumenta di una virgola la conoscenza attuale del problema.
Dal legalese sembra che il vendere bitcoin per FIAT e spostarselo sul conto sia operazione a termine, e quindi a discrezione tassabile dall'AdE (forse era meglio scegliere una sigla invece di un acronimo).
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December 25, 2017, 06:34:56 AM
Personalmente ritengo sostanzialmente inaffidabili le INTERPRETAZIONI rilasciate da Youtuber, Commercialisti Telematici, Avvocati e Giornalisti.

Mi permetto di dare il mio umile contributo alla discussione.

Commenti, pareri, interviste, dichiarazioni, comunicati, non possono in nessun modo essere utili in fase di CONTENZIOSO con l’Agenzia delle Entrate. Quello che conta in primis sono la NORMATIVA vigente, le risoluzioni e le circolari pubblicate dall’ADE.

Al di là delle interpretazioni personali, l’Agenzia delle Entrate tratta le valute virtuali alla stregua delle VALUTE ESTERE. Pareri tecnici che ne diano altra definizione, anche rilasciati da autorità Europee e che non abbiano valore di legge in Italia, non andrebbero considerati.

La risoluzione 72/E del 02.09.2016 parla chiaro, “Per quanto riguarda, la tassazione ai fini delle imposte sul reddito dei clienti della Società, persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell'attività d'impresa, si ricorda che LE OPERAZIONI A PRONTI (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa.”
Quindi le OPERAZIONI A PRONTI non sono mai soggette a tassazione e non si applica la soglia dei 7 giorni e 51.645,69 Euro. Sono tassate solo le OPERAZIONI A TERMINE.

Vale la pena di leggere il contenuto della risoluzione 67/E del 06.07.2010 che interpreta in modo chiaro i dettami dell’art. 67 del TUIR. (Preciso che per quanto riguarda il Forex vale ora quanto enunciato nella risoluzione 102/E del 25.10.2011). In particolare si esprime sul fatto che “le mere cessioni a pronti non sono suscettibili di produrre differenziali aventi rilevanza reddituale”.

Le operazioni che coinvolgono i bitcoin, vanno quindi classificate a seconda di come sono strutturate. Se si configurano OPERAZIONI A PRONTI = No tassazione, No dichiarazione. E’ qui che bisogna fare attenzione e se pensate di rientrare in questa casistica, consiglio di non fidarsi delle interpretazioni di consulenti ed inviare INTERPELLO alla direzione regionale dell’ADE.

ATTENZIONE, ATTENZIONE ATTENZIONE. Mi pare l’argomento che segue sia già stato toccato ma vale la pena sottolineare che si tratta di un problema irrisolvibile per chi non potesse documentare le operazioni.
Anche ricadendo in una condizione di non imponibilità, se bonificate su un conto bancario un importo rilevante, Banca e Autorità Giudiziaria potrebbero chiedervi di rendere conto dell’origine dei fondi ai sensi della normativa antiriciclaggio, DLGS 231/2007 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2007-11-21;231!vig= 

MINING. Per i minatori, ATTENZIONE: “In Italia, l’acquisto, l’utilizzo e l’accettazione in pagamento delle valute virtuali debbono allo stato ritenersi attività lecite” MA, “...le attività di emissione di valuta virtuale… potrebbero invece concretizzare, nell’ordinamento nazionale, la violazione di disposizioni normative, penalmente sanzionate, che riservano l’esercizio della relativa attività ai soli soggetti legittimati”. Vedere l’art e 130 e 131bis TUB. https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/avvertenza-valute-virtuali/AVVERTENZA_VALUTE_VIRTUALI.pdf  Personalmente ritengo la normativa applicabile solo a chi avesse intenzione di emettere ICO o creare una valuta virtuale pre-minata, ma in ogni caso, ad oggi, per tutelarsi eviterei di dichiarare di avere minato bitcoin.




Permettimi una domanda:
Supponiamo che volessi diciamo evitare casini con tassazioni o robe varie ma volessi comunque trasformare le mie crypto in fiat (euro),
Quello che consigli è di evitare di fare depositi su cc bancario di tutte le mie "ricchezze" in un colpo solo??
Se facessi quindi depositi da 2k euro al mese?? Magari dilazionati in 3o4 tranche?? Posso stare tranquillo??
newbie
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December 24, 2017, 07:51:31 AM
Personalmente ritengo sostanzialmente inaffidabili le INTERPRETAZIONI rilasciate da Youtuber, Commercialisti Telematici, Avvocati e Giornalisti.

Mi permetto di dare il mio umile contributo alla discussione.

Commenti, pareri, interviste, dichiarazioni, comunicati, non possono in nessun modo essere utili in fase di CONTENZIOSO con l’Agenzia delle Entrate. Quello che conta in primis sono la NORMATIVA vigente, le risoluzioni e le circolari pubblicate dall’ADE.

Al di là delle interpretazioni personali, l’Agenzia delle Entrate tratta le valute virtuali alla stregua delle VALUTE ESTERE. Pareri tecnici che ne diano altra definizione, anche rilasciati da autorità Europee e che non abbiano valore di legge in Italia, non andrebbero considerati.

La risoluzione 72/E del 02.09.2016 parla chiaro, “Per quanto riguarda, la tassazione ai fini delle imposte sul reddito dei clienti della Società, persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell'attività d'impresa, si ricorda che LE OPERAZIONI A PRONTI (acquisti e vendite) di valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa.”
Quindi le OPERAZIONI A PRONTI non sono mai soggette a tassazione e non si applica la soglia dei 7 giorni e 51.645,69 Euro. Sono tassate solo le OPERAZIONI A TERMINE.

Vale la pena di leggere il contenuto della risoluzione 67/E del 06.07.2010 che interpreta in modo chiaro i dettami dell’art. 67 del TUIR. (Preciso che per quanto riguarda il Forex vale ora quanto enunciato nella risoluzione 102/E del 25.10.2011). In particolare si esprime sul fatto che “le mere cessioni a pronti non sono suscettibili di produrre differenziali aventi rilevanza reddituale”.

Le operazioni che coinvolgono i bitcoin, vanno quindi classificate a seconda di come sono strutturate. Se si configurano OPERAZIONI A PRONTI = No tassazione, No dichiarazione. E’ qui che bisogna fare attenzione e se pensate di rientrare in questa casistica, consiglio di non fidarsi delle interpretazioni di consulenti ed inviare INTERPELLO alla direzione regionale dell’ADE.

ATTENZIONE, ATTENZIONE ATTENZIONE. Mi pare l’argomento che segue sia già stato toccato ma vale la pena sottolineare che si tratta di un problema irrisolvibile per chi non potesse documentare le operazioni.
Anche ricadendo in una condizione di non imponibilità, se bonificate su un conto bancario un importo rilevante, Banca e Autorità Giudiziaria potrebbero chiedervi di rendere conto dell’origine dei fondi ai sensi della normativa antiriciclaggio, DLGS 231/2007 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2007-11-21;231!vig= 

MINING. Per i minatori, ATTENZIONE: “In Italia, l’acquisto, l’utilizzo e l’accettazione in pagamento delle valute virtuali debbono allo stato ritenersi attività lecite” MA, “...le attività di emissione di valuta virtuale… potrebbero invece concretizzare, nell’ordinamento nazionale, la violazione di disposizioni normative, penalmente sanzionate, che riservano l’esercizio della relativa attività ai soli soggetti legittimati”. Vedere l’art e 130 e 131bis TUB. https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/avvertenza-valute-virtuali/AVVERTENZA_VALUTE_VIRTUALI.pdf  Personalmente ritengo la normativa applicabile solo a chi avesse intenzione di emettere ICO o creare una valuta virtuale pre-minata, ma in ogni caso, ad oggi, per tutelarsi eviterei di dichiarare di avere minato bitcoin.


legendary
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Merit: 1010
December 23, 2017, 02:26:06 PM
https://www.youtube.com/watch?v=8E_pSd-eguU

video su bitcoin e fisco, di un difensore tributario

gli ultimi 40 secondi sono da incorniciare

vero...  Cheesy Cheesy Cheesy

interessante anche il video parte II .. e sto aspettando la pubblicazione della diciamo parte III, dove vi è un confronto con il grande Stafano Capaccioli ... speriamo venga pubblicato presto ;-)
legendary
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Merit: 2050
December 23, 2017, 02:05:39 PM
https://www.youtube.com/watch?v=8E_pSd-eguU

video su bitcoin e fisco, di un difensore tributario

Non ha torto (negli ultimi 40 secondi) sul fatto che la gente è costretta ad utilizzare le cryptovalute.

dice esattamente il contrario... è costretta a usare valuta fiat, ma ha fiducia nelle cryptovalute
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