Sono contento delle ultime domande, perché sì ci sono passato e sì io sono d’accordo che tutti i redditi, ma proprio tutti, debbano concorrere all’imponibile e poi vengano tassati alla percentuale decisa dalla legge.
Io vengo dall’Australia, e non ho mai incontrato nessuno là che non volesse pagare le tasse su tutte le attività che producono reddito.
Ci sono differenze però.
I soldi dalle tasse sono generalmente usati meglio che in Italia e con più trasparenza.
Le tasse sono più basse.
Tutto ciò che è legato a investimenti può essere scaricato, da masters a mutuo sulla casa che si affitta. Non si può scaricare il mutuo prima casa invece…
Insomma, arrivando da italiano ho notato come laggiù questa diversa struttura faccia sì che i cittadini pretendano dalla politica degli standard elevati, e penso che pagare le tasse faccia parte del sentirsi “entitled” a pretendere che tutto funzioni, dalla PA, all’agenzie delle entrate, ai giardini ben curati. Il rimborso tasse, per esempio, arriva sul conto circa 24 ore dopo che la dichiarazione si sottomette online.
La situazione italiana ed europea è diversa, lo capisco, ma diciamo che il 26% non mi è sembrato male.
Io penso che sia una peculiarità, infatti (e forse la Germania ancora di più). Mi sembra che il reddito da capitale sia tassato meno del reddito da lavoro, e questo vada a vantaggio di chi ha capitale, non dei lavoratori. Ora come ora non mi dispiace, mi avvantaggia infatti, ma per i lavoratori che guadagnano cifre da fame è una presa in giro.
Voi pensate a quei lavoratori che risparmiano con fatica e reinvestono. Ma per i possessori di capitali medio-alti, tipo 10-20 milioni, è una pacchia. Posso vivere molto bene con investimenti anche a basso rischio e pagare meno tasse di un funzionario o un insegnante.
Ecco, forse non vincerò io un concorso di popolarità con questo post, ma nella mia idea di stato, vanno tutelati i lavoratori che risparmiano con fatica e reinvestono, piuttosto che chi ha 10-20 milioni:D