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Ricordiamoci però che se il timore è quello dell'accusa di riciclaggio o comunque reati legati ad AML, non sei tu a dover dimostrare la provenienza dei soldi ma chi ti accusa.
Quindi l'onere della prova è mio solo per quanto riguarda la dichiarazione delle plusvalenze, ma non per quanto riguarda la provenienza dei soldi? Interessante.
Nel penale l'onere della prova è sempre a carico dell'accusa. Essendo il riciclaggio un reato (così come in genere quanto legato all'AML) resta nell'ambito del penale e quindi l'onere della prova è a carico di chi ti accusa.
Le questioni fiscali non riguardano il codice penale e quindi solitamente l'onere della prova sarebbe a carico di chi accusa ma - purtroppo - per tanti aspetti c'è l'inversione dell'onere della prova, che quindi in questi casi diventa a tuo carico:
https://www.commercialistatelematico.com/articoli/2008/02/lonere-della-prova-nel-processo-tributario.htmlQuindi in sintesi si:
- per riciclaggio onere della prova NON a tuo carico
- per tassazione su plus (essendo legata ad aspetti fiscali, non al penale) onere in alcuni casi a tuo carico
Qui avevi detto però il contrario:
Per quanto riguarda l'AdE, mi basta compilare la dichiarazione dei redditi di quest'anno mettendo che posseggo delle criptovalute e l'anno prossimo pagarci il 26%? Basta questo per dimostrare che la provenienza di quei fondi è lecita?
Non confondere le cose: l'aspetto fiscale non ha nulla a che vedere con la provenienza lecita dei fondi.
La provenienza lecita la devi dimostrare per i controlli AML ed è quella che interessa anche alla banca.
Per quanto riguarda il fisco - invece - devi pagare il famoso 26% sulle plus.
Se sì, posso evitare questo dal momento che tecnicamente compro ETH e vendo ETH (anche se di fatto c'è una conversione ad un'altra moneta di mezzo, ma loro come fanno a dimostrarlo?)?
Non sono loro a doverlo dimostrare, sei tu.Rispondevo però alla domanda di bshconn che chiedeva cosa fare nel caso di cashout. Scrivendo:
La provenienza lecita la devi dimostrare per i controlli AML ed è quella che interessa anche alla banca.
mi riferivo al fatto che doveva "dimostrare" alla banca la provenienza lecita dei fondi se no la banca avrebbe potuto non accettare l'operazione (come ha scritto qualche giorno fa gbianchi parlando di banca sella per importi > 5 zeri), oppure in altri casi che ho letto su TG c'è stata gente che si è vista chiudere il conto quando la banca ha capito che il bonifico arrivava da un exchange.
Se vuoi ho usato una parola infelice "dimostrare": era un dimostrare nei confronti della banca (perché di quello si stava parlando con bshconn), non dimostrare nei confronti dell'autorità giudiziaria.
La banca al più avrebbe potuto non accettare il bonifico, chiudere il conto, segnalare l'operazione a UIF, non fare altro.
Sull'ultima frase che hai quotato:
Non sono loro a doverlo dimostrare, sei tu.
bshconn stava parlando di Ade e del 26%, ho dedotto che la domanda fosse sull'aspetto fiscale e quindi rientrando nel processo tributario - come dicevo sopra - inversione dell'onere della prova.