Rimane sempre il mezzo mistero che se io fornisco 5 miliardi di dollari e ricevo 5 miliardi di tether... e poi viceversa...
dove si applicano i relativi costi... ? perché un minimo di costo ci sarà per mantenere questi Tether... nel complesso...
Non ho calcolato se le diverse forme di cambio e i relativi spread possano riassorbire questi costi a prima vista direi di no,
però a sensazione non si fanno i conteggi.
Mi sembrano veramente tanti signori più di 60 miliardi di Tether che girano...
Quando teoricamente non ce ne sarebbe bisogno nemmeno di 1.
Il giorno che per qualche motivo questa massa si dovesse bloccare, interrompere, rallentare, per problemi bancari, governativi, normativi, errore umano, ecc... ecc...
...sarà un giorno molto triste.
Rischiooooo... #signorcologno
Beh, in realtà c’è ne é bisogno, e Paolo Ardoino ne ha spiegato tante volte la ragione: se si vuole arbitraggiare il valore dei Bitcoin tra vari mercati, é necessario spostare rapidamente bitcoin da un exchange ad un altro, ma anche la contropartita Fiat. Se aspettiamo i tempi di una banca tradizionale, abbiamo finito ancora prima di aver provato ad iniziare.
Questa é la giustificazione tecnica all’esistenza di tether, poi ovvio, sono subentrate anche altre ragioni.
Riguardo i costi, beh, sono ridotti, ma credo che quella massa di liquidità, se messa nelle mani di un tesoriere capace, possa rendere una somma sufficiente a ripagare quasi qualsiasi costo di struttura!