Sbaglio o non sei mai contento delle performance di BTC? A Marzo 2020 ricordo che nel "benchmark decisivo" BTC aveva dumpato e apriti cielo... Adesso con la russia, altro stress test... usciti praticamente indenni se non con un piccolo pump (a meno che la teoria degli amici di putin avvisati sia vera), ma ti aspettavi di meglio.
L'oro è qui da millenni, BTC dal 2009, direi che siamo a un ottimo livello.
Anch'io sono deluso...
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Il modo in cui il mondo
occidentale nel breve periodo continui a considerare b. una
risk on asset fa un pò cadere le braccia, con una contraddizione sempre più netta e sorprendente tra prezzo e fondamentali.
Pandemia e lockdown era stati eventi più marginali rispetto alla natura e alle caratteristiche di Bitcoin ma adesso no, ora ci sono tutti gli ingredienti per una tempesta perfetta : guerra finanziaria e tecnologica , controlli dei capitali, rischi default alle stelle, blocchi dei sistemi di pagamento tradizionali, VISA & company che aumentano le fees, megamultinazionali comandante come burattini dai politici di turno...
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E' chiaro che se allarghiamo l'orizzonte temporale il quadro cambia radicalmente, ma anche nel breve termine il discorso "esiste da solo 12 anni" comincia a starmi un pò stretto. E' ora che il mondo cominci ad aprire un pò gli occhi su una tecnologia che è ancora mostruosamente incompresa nella sua essenza di base.
Qualcuno si accontenta del bicchierino mezzo pieno, dicendo che nel marzo 2020 avevamo avuto un tonfo superiore a quello delle
tech stocks, mentre adesso, numeri alla mano, b. ha performato meno peggio della maggioranza dei titoli azionari tecnologici.
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Per carità, lungi da me ritenere che abbia fallito come bene rifugio, tutte le evidenze mostrano il contrario.
Anch'io ho sottolineato nel post precedenti lo scostamento prezzo/fondamentali, mi limitavo a fare delle osservazioni sui movimenti solo di breve periodo.
Pensare che la maggior parte del mercato, compresa una larga fetta di "investitori" retail, vendano b. a causa di quello che sta succedendo, va oltre la logica secondo me.
E' come se i titoli azionari delle aziende che producono armamenti scendessero allo scoppio di una guerra.
Stesso livello di illogicità.
C'è però un discorso che sta a monte delle vostre considerazioni.
Quando le persone hanno paura della guerra e temono in generale per il futuro corrono ad acquistare beni materiali (in questi giorni corse ai supermercati) e a stoccare tutto quello che possono almeno in termini di cibo, energia e beni di 'prima' necessità.
La capacità di poter acquistare beni nel futuro (il denaro) non è visto in questo contesto a sua volta come un bene di prima necessità, quindi che si tratti di bitcoin o di dollari, si preferisce disfarsi di questo bene in cambio di altri ritenuti più importanti/urgenti.
Non bisogna dimenticarsi che il denaro è sempre un mezzo per ottenere altri beni, quindi il suo valore deriva da quanto ci si aspetta esso possa procurarci in termini di beni e servizi reali domani:
al momento le prospettive sul futuro sono nere, quindi mi sembra del tutto sensato che se uno percepisce come plausibile una caduta del pil reale del 10% (numero a caso) vada a fare scorte di grano e petrolio, non di bitcoin.
Il tuo discorso è più sottile e richiede molta più capacità di discernimento:
in questo caos si dovrebbe distinguere la sfiducia crescente verso le valute e le istituzioni tradizionali, dallo strumento potenzialmente liberatorio costituito da bitcoin: ma poichè in ultima analisi il potere d'acquisto anche di bitcoin dipende dalla fiducia nei nostri simili e dalle aspettative sulla ricchezza che si produrrà in futuro,
il risultato netto è che bitcoin andrà malino nel breve e medio periodo, forse un po' meno peggio di altri asset, ma sicuramente molto peggio di grano, petrolio e materie prime varie.
Detta in altri termini: chi detiene bitcoin è un ottimista, nel senso che vede un futuro nero per le valute tradizionali ma allo stesso tempo pensa che conservare dei numeri scolpiti nella pietra come fa Filippone gli porti un vantaggio in un futuro, e questo richiede come minimo un certo grado di fiducia nell'umanità, non il contrario.
Una volta mi sembra che Plutosky abbia espresso un concetto del tipo
"se io pensassi di vincere la lotteria tra 10 anni, inizierei a spendere più soldi del normale già adesso perchè sarei più ottimista sul futuro e anticiperei in qualche modo la fortuna che mi aspetta nel futuro nel presente"
Io invece rovescio il ragionamento:
"Se io pensassi per assurdo che il mondo finirà tra 10 anni, vuoi per cambiamento climatico / guerra nucleare / pandemia / quello che volete,
l'unica conclusione logica è: procurarmi i beni fondamentali oggi e accumularli, rinunciando a qualsiasi velleità sul futuro"; concretizzerei così la negatività attuale riguardo ai prossimi anni liberandomi oggi del denaro, e non viceversa.
E in questo caso ovviamente anche il potere d'acquisto di bitcoin diminuirebbe.