E visto che ora dei due quella che ha bisogno è lei, in condizioni di età e salute che la collocano nella categoria a rischio massimo, sono pronto a lottare col coltello fra i denti per proteggerla dalle teste di cazzo che se ne sbattono delle regole, e pensano che tanto a loro non tocca perché muoiono solo i vecchi... Ma se tra quei vecchi ci fossero i loro genitori o nonni se ne sbatterebbero ugualmente? Ma poi diventeranno vecchi anche loro un giorno, e voglio vedere quando lo stronzo di turno si rivolgerà a loro come "non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese" (cit.), se non avranno nulla da ridire.
Un attimo, il mio discorso non è: "è lo stesso se muore mia madre o tua madre", e avevo specificato che quando si fa un ragionamento a livello di governo di una nazione si deve fare un discorso generale e non si può e non si deve pensare ai propri parenti o portare casi particolari.
Io ho solo osservato che in questi ultimi anni c'è stata una divisione delle risorse assolutamente sproporzionata tra le generazioni più vecchie e quelle più giovani, a favore delle prime. E' un fatto assodato e statistico, lo so benissimo poi che ci sono un sacco di persone anziane che hanno anche lavorato moltissimo ma non ha senso parlare dei casi singoli, un discorso sociale non può procedere per esempi personali.
E rimane un fatto che quest'ultimo anno ha penalizzato ulteriormente le fasce più giovani per salvaguardare la salute dei più anziani.
Detto questo non parlo assolutamente di "colpe", lo trovo un modo molto pericoloso di indirizzare il dibattito, io sostengo semplicemente che sia falso affermare che "la vita di una persona non ha prezzo", certo che ce l'ha, la vita di una persona vale meno della vita di 1000 persone, punto.
Se per assurdo ci fosse una sola persona che rischia di morire, e per scongiurare questo pericolo tutti e 60 i milioni di italiani dovessero chiudersi in casa per 6 mesi, sarebbe sensato farlo? No, non lo faremmo, e giustamente.
In questa terribile situazione io non sto augurando la morte di nessuno, dico solo che siamo di fronte a delle scelte dolorose (e già molti medici si trovano in questa situazione).
Che le scelte riguardino direttamente la salute, oppure il mero dato economico (e quindi indirettamente anche la salute futura) PURTROPPO bisogna fare delle scelte, perchè le risorse sono LIMITATE.
Almeno che non crediate che la ricchezza si generi per decreto, così come i medici di terapia intensiva, l'istruzione e via dicendo. Non si può continuare con la storia dei diritti acquisiti.
Mettiamo che in condizioni normali io porto a casa 2 pagnotte al giorno, a casa ho una persona che non lavora e che dipende da me; lei mangia 1 pagnotta e io l'altra, fin qua tutto bene.
Se ora arriva il covid e il mio reddito improvvisamente si dimezza, io non sto dicendo che mi mangio la pagnotta e lascio morire di fame questa persona, ma non può essere neanche che questa pretenda per diritto acquisito la sua pagnotta giornaliera e io rimanga a digiuno.
Mutatis mutandis, se il Pil di quest'anno fa -10%, secondo me chi non lavora dovrebbe vedersi decurtato del 10% la propria pensione perchè se viene prodotta meno ricchezza e chi non lavora pretende di lasciare inalterato il suo livello di consumi, ci sarà qualcun altro che lavora gratis.
E dico questo nonostante sia ben consapevole che purtroppo ci sono persone che hanno una pensione misera, ma vallo a dire a chi ha un albergo o un bar, pensa a quanto si sono ridotti i suoi guadagni quest'anno, insomma c'è un grosso e innegabile problema di giustizia sociale.