In conclusione, se hai ragione tu (=la crescita sta rallentando definitivamente) significa una cosa sola: Bitcoin NON diventerà mai una tecnologia di massa (sopra quindi almeno il miliardo di utilizzatori). Perchè se lo diventerà è abbastanza inevitabile che avremo una nuova accelerata.
Esatto, la mia è un'ipotesi pessimistica, ovvero che bitcoin non diventi una tecnologia di massa, l'ho proposta visto che nessuno finora ha considerato questa possibilità (possibilità molto più concreta del valore a infinito del famoso professore).
Dal momento che adesso abbiamo un modello il cui limite fondamentale è quello di basare le sue previsioni
a partire dal valore limite finale del prezzo (e quindi a partire dal successo finale di bitcoin),
tra le ipotesi che bisogna assumere per avere un range di previsioni significative conviene considerare anche quella per cui bitcoin a causa di qualche problema (tipo: impossibilità tecnica di scalare oltre un certo numero di tx al secondo) non diventi una tecnologia di massa.
Non potrebbe rimanere un prodotto di nicchia per un 5% - 10% massimo della popolazione? Voi tutti lo escludete categoricamente?
Forse si potrebbe provare a fare una stima del prezzo di bitcoin in funzione del numero di utilizzatori finali (partendo da 2-3 stime finali, dalla più pessimistica a quella più ottimistica); la correlazione tra prezzo e numero di indirizzi usati (e quindi utilizzatori di bitcoin) mi pare fosse stata già proposta qui sul forum.
Secondo me c'e' un dato molto importante che gia' emerge ed e' un po' sottovalutato (sono stato poco incisivo io nel sottolinearlo)
nel caso pessimistico di arulbero, tutto il processo dal 2021 10% al 2031 90% -> 10 anni per un risultato che definirei fallimentare.
nel mio caso moderato, il processo sarebbe lunghissimo, dal 2026 al 2054 si parla di quasi 30 anni.
e nel caso plutosky sono ancor piu' di 30 anni...
Insomma emerge senza dubbio che l'adozione di bitcoin e' un processo lento, molto piu' lento degli altri processi tecnologici.
E il perche' credo di saperlo: ogni tanto provo io personalmente a coinvolgere qualcuno facendo dei corsi, e vi assicuro che cerco di essere il piu' pratico possibile, non perdermi in tecnicismi,
non mi metto certo a spiegare la DeFi o la crittografia, ma solo gli strumenti di base per operare in autonomia: consapevolezza nella gestione delle chiavi, un ledger, una carta di credito, un exchange. STOP.
qual'e' la mia esperienza:
1) Mi rifiuto di fare corsi a quelli che vorrebbero entrare nel giro solo per fare trading.
2) se una persona non ha certo livello culturale e/o intellettivo, fare il corso e' veramente tempo perso.
3) le persone di livello adeguato, imparano qualcosa SOLO SE hanno un reale interesse pratici (ad esempio gestire dei soldi in modo alternativo) e hanno tutte definito il tutto molto laborioso e complesso.
4) mi e' capitato solo un professionista informatico che si e' cosi' incuriosito da spingersi a leggere il libro di Antonopoulus ma poi si e' abbastanza scoglionato sugli aspetti fiscali
insomma, le barriere di ingresso sono davvero alte.
Tra complicazioni di uso, complicazioni fiscali, entry level non per tutti, e buzz mostruoso di tutti quelli che vorrebbero fare soldi velocemente,
gli utenti potenziali sono piu' che decimati, direi centesimati e forse millesimati.
Mi torna il dato che il processo sia un processo lentissimo, e che serva fare molta cultura, che si abbassi il clima di terrorismo mediatico e fiscale,
che ci siano sempre piu' strumenti facili e immediati per gestire il tutto, e da questo punto di vista ho un po' rivalutato gli ETF che
ALMENO possono avvicinare una platea davvero molto piu' ampia, anche se in un modo non certo molto "virtuoso".
Del resto stiamo parlando di rivoluzionare il modo di gestire il denaro, una rivoluzione copernicana.
Tutto sommato, considero il risultato che ci saranno tempi lunghi, molto piu' lunghi di quel che mi aspettavo,
un ottimo risultato di analisi e che corrisponde ai miei "esperimenti sociali".