Comunque non so se invidiarti o no, dipende da quanti anni hai. Io sono in quell'età di mezzo in cui la carriera lavorativa non è né troppo avviata né abbastanza finita. E a volte ne ho veramente le palle piene. Però dall'altro lato non è che abbia tutta questa fretta di compiere 70 anni...
Però tieni conto che un expat va in pensione come tutti. Solo quelli che hanno grosse entrate, es. i dirigenti, si ritirano col 5 davanti. Ma si ritirano, non sono in pensione. Fanno altro, vita, hobby, ecc. ecc. Ne conosco diversi. Io invece ho lavorato e basta. Chi sta meglio, sono gli olandesi che vanno nelle sottovento ed è un paradiso, mi dicono.
Poi ci sono i pt che sono in giro, beh lo sanno tutti, solo per sfruttare il vantaggio fiscale, ma di solito sono i britannici, gli specialisti. Ognuno faccia il passo che è in grado di fare. Io l'ho fatto, in Italia. E nonostante la battuta, ho un foglio con la data del 1° aprile come liquidazione Rata 4 anno 2023 per assegno pensionistico. (La rata 4 non è la quarta rata, altro motivo di equivoco, ma ho scoperto essere il numero del mese, sono fuori di testa quelli dell'Inps, l'ufficio complicazioni.)
Questo impatta su tutto quello quello che è considerato investimento. ...
Come c'è scritto in tonnellate di volumi di economia con tanto di dimostrazioni matematiche, si tratta di correlation che è anche causation
... Per ridurre l'inflazione si danno sussidi miliardari: come dire per spegnere l'incendio usiamo la benzina. ...
Abbiamo un'inflazione alta e che non si placherà in pochi mesi. Come tutte le cose occorre sempre tempo. Non mi stupirei in una "normalizzazione" a tassi meno accentuati tra metà 2024 e inizio 2025. Ormai bisogna immaginare in grande. Tutta la massa monetaria inondata sui mercati in questi anni non è irragionevole poi pensare che occorrerà tanto tempo... ma anche la famosa trappola della liquidità - se parlava in pieno QE - è in attesa. Sono dinamiche che sono oltre l'intervento dei singoli stati. Ma noi nel singolo?
Abbiamo exchange et affini che sono diventati delle meteore, si avvicinano, diventano più o meno grandi, e poi... puff! Non abbiamo cambia-valute o bagarini dietro ogni angolo della strada per acquistare bitcoin. Molti paesi hanno un'inflazione alta e la capacità di risparmio potrebbe essere l'ultimo dei loro problemi, ovvero trovare il modo di preservare un potere d'acquisto ma per una spesa prossima, non tra x anni. In teoria la massa, ci sarebbe. Essa però avrebbe poi bisogno di spendere, fare, produrre.
Quindi avremmo mezzo mondo sensibile al bitcoin ma manca un accesso "ad ogni angolo di strada" e l'uso quotidiano. Ecco i veri problemi.
Quando le mani forti si getteranno su bitcoin sarà per accaparramento, perché "gestiranno" il resto del mondo che ha bisogno di bitcoin. E via, fuori le BC, non occorre più Keynes per capire quanto male stanno compiendo. Quanta povertà e guerre hanno creato!
Quindi si ritorna la dilemma germanico, al timore della recessione, al ventennio perduto giapponese, alla ricetta del déjà-vu. Se non si muore prima, ovviamente. Perché la guerra con la Russia è ancora possibile, siamo nell'anno 2023 che è quello della guerra con il blocco occidentale. Se riusciamo ad evitarlo quest'anno siamo salvi, almeno su questo incubo.
Comunque sia la politica monetaria, è la prima grande assente nel panorama bitcoin. Ci sbarazzeremmo di un bel fardello. Un giorno...
Idem per le materie prime agricole. ...
Questo è un aspetto che mi rincuora, la borsa è un termometro - non sempre comprensibile - che anticipa alcune prevedibili situazioni. Speriamo bene ma l'inflazione è sempre un fatto corale, e per adesso tendiamo verso una recessione con stipendi da fame. A quel punto che cosa è meglio, il martello o l'incudine?
Io non vedo alternative al bitcoin. Il vero imbuto è l'accesso da parte del mondo intero verso il bitcoin. Anche per questo vedo un pump che prima o poi si realizzerà in un modo impressionante. Non ci sono altri finali possibili, a mio giudizio.